Immersa nella storia di Roma, nuovo volto per via San Bonaventura al Palatino. Gualtieri: «Percorso straordinario»
- Edoardo Iacolucci
- 8 apr
- Tempo di lettura: 4 min
Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’assessora ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini al taglio del nastro: completata la riqualificazione di via San Bonaventura: nuovo selciato ai piedi del Colosseo

Trecento metri, centocinquantamila sanpietrini, intervallati da asfalto drenante, e piccole lastre metalliche per proteggere le antiche mura romane. A via di San Bonaventura, la suggestiva strada che parte ai piedi del Colosseo e dell’Arco di Costantino e percorre internamente i Fori, sono finalmente stati completati i lavori di riqualificazione. Lì dove c’era una strada asfaltata alla meno peggio, con buche e dislivelli, adesso ci sono migliaia di sanpietrini livellati, che esteticamente danno merito all’importanza storica del luogo.
L''intervento è stato curato dal Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici (Dilp). Il tratto interessato dai lavori si estende tra via di San Gregorio e l’Arco di Costantino, nel cuore di uno dei contesti più ricchi di storia della Capitale, a due passi dal Foro Romano e dal Colle Palatino.
Oggi pomeriggio, 8 aprile, il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, in qualità anche di Commissario straordinario di Governo per il Giubileo della Chiesa cattolica 2025, ha inaugurato ufficialmente il completamento dei lavori di riqualificazione:
«È un percorso straordinario – ha spiegato il sindaco –. Un altro piccolo tassello del nostro piano sanpietrini in una via che aveva davvero bisogno di un intervento: nonostante la sua collocazione nel cuore del Palatino era degradata e piena di buche, con un misto di asfalto e sanpietrini. È stato un lavoro ciclopico, anche perché era difficile raggiungere quest’area».
I lavori del Dilp sono stati eseguiti con una sorveglianza archeologica costante e realizzati in collaborazione con il Dipartimento ambiente, tenendo conto delle alberature presenti e delle criticità legate alla logistica.
Insieme al sindaco, l’assessora ai Lavori Pubblici, Ornella Segnalini:
«La cifra di questo intervento sta nel saper coniugare l’aspetto storico e quello ambientale. La permeabilità del suolo è stato il nostro fulcro. Siamo particolarmente soddisfatti del risultato ottenuto. I lavori sono stati eseguiti con grande cura e attenzione ai dettagli, garantendo qualità e durabilità della pavimentazione».
L'intervento di riqualificazione di via di San Bonaventura rappresenta secondo l'assessora «un esempio virtuoso di come sia possibile coniugare la tutela del patrimonio storico con la realizzazione di opere pubbliche di qualità, a beneficio dei cittadini e dei turisti. Il Giubileo continua ad essere una grande occasione per intervenire sulla sicurezza delle strade e al tempo stesso sulla loro valorizzazione».
Insieme alle istituzioni capitoline, presente anche la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo:
«È un intervento importante dal punto di vista dell’accessibilità al Parco archeologico del Colosseo e a due tesori della città di Roma, la Chiesa di San Sebastiano e quella di San Bonaventura».
Molti dei sanpietrini posati vengono da piazza san Giovanni
Il selciato è stato posato «a sella d'asino», per favorire il deflusso dell'acqua piovana e il sottofondo è stato realizzato per garantire elasticità e permeabilità. Infine, è stata prestata attenzione alle alberature esistenti, con la realizzazione di tazze più larghe e conformate alla posa tondeggiante dei sanpietrini.
I lavori, durati otto mesi, da luglio 2024 a febbraio scorso, sono stati finanziati con 1,8 milioni dei 31 milioni di euro di fondi giubilari destinati alla riqualificazione delle pavimentazioni storiche della città. Dei 150mila sanpietrini posati, sui circa 300 metri di strada, il 60 per cento proviene da altri cantieri, mentre il restante 40 percento è stato recuperato da piazza San Giovanni, via della Piramide Cestia e piazza Albania.
Via San Bonaventura, simbolo tra fede e archeologia
Via San Bonaventura non è solo un’arteria di collegamento, ma un vero e proprio percorso nella storia millenaria della città. La strada, interamente pedonale, si snoda per circa 300 metri sul colle Palatino, collegando l’Arco di Costantino alla sommità del colle e attraversando un’area di inestimabile valore archeologico.
Affacciandosi sul Foro Romano e sul Colosseo, il tracciato segue la stratificazione storica del Palatino, un tempo sede di residenze imperiali, edifici pubblici e, in epoca medievale, di conventi. Lungo il percorso si trovano testimonianze architettoniche uniche, come i resti del Tempio di Elagabalo su cui sorge la Chiesa di San Sebastiano, e naturalmente la Chiesa di San Bonaventura, costruita nel 1675 su una cisterna dell’Acquedotto Claudio.
Sul cammino si incontrano anche le edicole della Via Crucis del XVIII secolo, volute da San Leonardo da Porto Maurizio, che visse nel convento annesso, una croce metallica su basamento in pietra e una sacra edicola con la Madonna Addolorata. Non mancano portali storici come quelli degli Orti Farnesiani e di Villa Spada, che arricchiscono il percorso con scorci inediti sul complesso archeologico circostante.
La Chiesa di San Bonaventura: arte, spiritualità e memoria
Situata nel rione Campitelli, sul lato meridionale della Vigna Barberini, la Chiesa di San Bonaventura è un angolo di spiritualità sospeso nel tempo. Eretta per volontà del cardinale Francesco Barberini su richiesta del francescano Bonaventura da Barcellona, fu il fulcro della «Riformella francescana»
L’interno conserva capolavori del barocco romano, tra cui l’Annunciazione, la Crocifissione e San Michele che sconfigge gli angeli ribelli, opere di Giovanni Battista Benaschi.