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In bus o in tram, a piedi o in bici: «La città delle persone» vuole strade democratiche e diritti

  • Immagine del redattore: Titty Santoriello Indiano
    Titty Santoriello Indiano
  • 9 ore fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Il 5 e il 6 aprile si è tenuta la prima edizione della Fiera della mobilità sostenibile organizzata da Odissea Quotidiana, Salvaciclisti, Legambiente e Movimento diritti dei pedoni. Nella città che ha il primato di scontri stradali, pericolosa in primis per chi si muove a piedi, «responsabilità» è la parola chiave in tutti gli stand

In bus o in tram, a piedi o in bici: «La città delle persone» vuole strade democratiche e diritti, fiera della mobilità sostenibile a Roma
Prima fiera della mobilità sostenibile all'ex deposito San Paolo

«Non chiamateli incidenti ma scontri stradali». Il messaggio arriva dalla prima fiera romana della mobilità sostenibile che ha animato nello scorso weekend l’ex deposito Atac San Paolo. «La parola incidente fa pensare alla casualità invece i morti e i feriti sulle strade nascono da errori veri e propri, non dalla fatalità, ma da una responsabilità» ha detto Luca Valdiserri, giornalista impegnato in attività di sensibilizzazione proprio su questo tema in seguito all'omicidio stradale di suo figlio Francesco.

Il giornalista Luca Valdiserri (Video integrale sul profilo Instagram «lacapitalenews»)
In bus o in tram, a piedi o in bici: «La città delle persone» vuole strade democratiche e diritti, fiera della mobilità sostenibile a Roma
Il modellino «La città delle persone»

La pieghevole e la cargo bike

Nella città che ha il primato di scontri stradali, pericolosa in primis per chi si muove a piedi, «responsabilità» è la parola chiave durante il corso di giornalismo che ha aperto l'iniziativa e in tutti gli stand: a partire dal modellino di Salvaciclisti che insegna il concetto di democrazia della strada intesa come spazio pubblico. La strada in cui possono vivere serenamente le persone in bici, quelle a piedi oltre a chi usa l’auto o la moto o l’autobus. Tante le biciclette in esposizione per promuovere la conoscenza di questo mezzo di trasporto: la pieghevole che può essere utilizzata per la mobilità intermodale utile, ad esempio, per chi raggiunge la fermata del treno o della metro con la bici portandola con sé all’interno del vagone; la cargo bike per il trasporto delle merci, la long tail comprensiva di passeggino per le bambine e i bambini. 

In bus o in tram, a piedi o in bici: «La città delle persone» vuole strade democratiche e diritti, fiera della mobilità sostenibile a Roma
Autobus Cotral degli scorsi anni

Il trasporto pubblico di ieri e di oggi

Nell’ex deposito Atac, chiuso da oltre 20 anni, sono tornati, in occasione dell’iniziativa, tre autobus: quello elettrico di ultima generazione, quello di colore arancione immatricolato nel 1989 e quello blu di Cotral che percorreva la tratta Tiburtina-Palombara che aveva ancora il cambio manuale. I tram, invece, sono stati ricordati da una mostra fotografica a partire dal mezzo che tra la fine dell’800’ e l’inizio del 900’ veniva trainato dai cavalli. Il primo su rotaia fu attivato sulla linea via Flaminia da piazza del Popolo a Ponte Milvio, fino all’arrivo di Atac nel 1936 con le macchine prodotte dalle officine Mater di Roma.


«Restituire la città alle persone»

«Noi sappiamo che la città non è un punto di arrivo ma un punto di partenza e nasce come luogo di relazione, di diritti, dove ognuno deve poter accedere a tutte le scelte di vita possibili», ha detto Francesca Chiodi del Movimento diritti dei pedoni che, insieme ad Odissea quotidiana, Legambiente e Salvaciclisti, ha organizzato la fiera.«Vogliamo che questo concetto diventi parte integrante del dibattito pubblico per città più giuste, con spazi per tutti, con strade che abbiano una loro democrazia per poter fruire di tutte le modalità di trasporto»», ha aggiunto Chiodi.

«La città è delle persone e a loro va restituita», quindi «il nostro messaggio è alla cittadinanza, ai giornalisti, alle istituzioni, agli amministratori, a tutti coloro che si occupano nel loro lavoro di mobilità perché si affronti questo tema e si generi cambiamento», ha concluso l'attivista.

Il progetto (in bici) con le rifugiate afgane

Patrocinato da Atac, Cotral, Roma Mobilità e la consulta Sicurezza stradale, mobilità dolce e sostenibilità di Roma oltre ad Alleanza italiana per lo Sviluppo sostenibile (Asvis) e Cittadinanza Attiva e Kyoto club, l'evento è stato sostenuto da Fiab Roma Ruota libera e da aziende del settore come DoctorBike, Go-Mobility Lime. Oltre a loro e al blogger Loreto Valente, conosciuto su instagram come Bringyourbike, hanno partecipato alcune realtà attive nei territori per promuovere la mobilità sostenibile, ma non solo. W.e.b. è il progetto de «Le bici» che insegna alle donne afgane rifugiate in Italia ad andare in bicicletta. Lo scopo è quello di «aumentare la loro autonomia e l'integrazione nella nostra società», ha spiegato Giulia dell'associazione sportiva, ambientalista e transfemminista. «In questo modo - ha aggiunto - possono usufruire meglio dei servizi nella città, possono muoversi e godersi la vita perché in bici è tutto più bello».


In bus o in tram, a piedi o in bici: «La città delle persone» vuole strade democratiche e diritti, fiera della mobilità sostenibile a Roma
Prima fiera della mobilità sostenibile a Roma

«Vogliamo aria pulita»

A far giocare i bambini e le bambine nell'area dell'ex deposito Atac ci ha pensato l'associazione Artludike che, tra le varie attività, promuove la realizzazione delle strade scolastiche. Per questo si battono in primis gli attivisti di  Sreet for kids: «Vogliamo aria pulita» c'è scritto su uno striscione accanto ai cartelli che spiegano i valori dell'inquinamento ambientale proprio nelle zone in cui ci sono gli istituti scolastici.


Video integrale sul profilo Instagram «lacapitalenews»

«Nel quartiere mi sposto in bicicletta»

I saluti istituzionali sono stati affidati al presidente dell'VIII municipio Amedeo Ciaccheri mentre nel corso del pomeriggio di sabato sono sopraggiunti l'assessore capitolino alla Mobilità Eugenio Patanè e il presidente dell'omonima commissione Giovanni Zannola con cui la cittadinanza si è confrontata sui risultati raggiunti in questi anni e sulle le future prospettive. «Nel quartiere mi sposto in bicicletta anche per accompagnare i bambini a scuola», ha detto uno dei tantissimi partecipanti alla fiera. Perché, nonostante la cultura ancora autocentrica e i problemi di una città che sconta decenni di ritardo in tema di mobilità, la Capitale delle persone già esiste. Ma ora è il momento di garantirle i diritti fondamentali.



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