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Redazione La Capitale

Ilaria Cucchi: «Oggi mio fratello Stefano avrebbe compiuto 46 anni, ma la sua vita si è fermata a 31»

Oggi Stefano Cucchi avrebbe compiuto 46 anni. Il carcere, i maltrattamenti, le sentenze e la lunga battaglia alla ricerca della verità

Ilaria e Stefano Cucchi (Instagram)
Ilaria e Stefano Cucchi (Instagram)

«Oggi è il primo ottobre, sarebbe stato il compleanno di mio fratello Stefano», inizia così il post su Instagram di Ilaria Cucchi, accompagnato da una foto che ritrae i due sorridenti.

«Avrebbe compiuto 46 anni - continua la nota -, la sua vita si è fermata a 31».


La vicenda di Stefano inizia nella serata del 15 ottobre 2009, quindici anni fa, quando viene arrestato perché trovato in possesso di sostanze stupefacenti. Stefano è un geometra 31enne di Roma e viene fermato dai carabinieri nel parco degli Acquedotti. Viene portato in caserma e viene disposta per lui la custodia cautelare in carcere. Sette giorni dopo muore all’ospedale Pertini. Questo è l’inizio di una complessa vicenda giudiziaria e di una lunga ricerca della verità, portata avanti soprattutto dalla sorella di Stefano, Ilaria Cucchi.


«La mia vita si è devastata in lunghissime e difficilissime battaglie per i diritti umani, contro odio, violenza e discriminazione. Vincere le battaglie per Stefano mi era sembrato un enorme passo in avanti di civiltà. Oggi vedendo ciò che accade sul piano politico e ancora di più sul piano culturale, davanti a questa deriva della nostra democrazia mi viene da pensare che non sia servito a nulla», conclude così Ilaria il post in ricordo di suo fratello Stefano.



La storia di Stefano

Il giorno dopo il fermo, viene convalidato l’arresto e il 31enne viene processato per direttissima. Il giudice dispone che Cucchi rimanga in custodia cautelare nel carcere di Regina Coeli, in attesa di un’udienza che si sarebbe dovuta tenere il mese successivo, a novembre 2009.


Già alla fine dell’udienza per la convalida dell’arresto le sue condizioni di salute sono abbastanza preoccupanti e per questo viene fatto visitare dal medico del tribunale. Dopo l’ingresso in carcere viene visitato nell’infermeria di Regina Coeli, che dispone un immediato trasferimento al pronto soccorso del Fatebenefratelli per degli accertamenti. Cucchi rifiuta però il ricovero e torna in carcere. Il giorno dopo, le sue condizioni di salute sono sempre più preoccupanti e viene sottoposto ad altre visite, fino al ricovero nel reparto detentivo dell’ospedale Sandro Pertini, dove Stefano muore il 22 ottobre. Al momento del decesso pesa 37 chili. In sei giorni la famiglia non riesce mai a vederlo.

Il 14 novembre 2019, la Corte d'Assise d'Appello di Roma ha condannato a 12 anni per omicidio preterintenzionale due carabinieri.


Le parole dopo la condanna dei due carabinieri

«A questo punto possiamo mettere la parola fine su questa prima parte del processo sull'omicidio di Stefano. Possiamo dire che è stato ucciso di botte, che giustizia è stata fatta nei confronti di loro che ce l'hanno portato via. Devo ringraziare tante persone, il mio pensiero in questo momento va ai miei genitori che di tutto questo si sono ammalati e non possono essere con noi». Lo ha detto Ilaria Cucchi dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato a 12 anni due carabinieri per la morte del fratello.


Rita Calore, la madre di Stefano, dopo la sentenza ha dichiarato: «Finalmente è arrivata giustizia dopo tanti anni almeno nei confronti di chi ha picchiato Stefano causando la morte».




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