top of page
Edoardo Iacolucci

Ultima Generazione, mailbombing alla questura di Roma: «Contro la sorveglianza speciale per Giacomo»

Aggiornamento: 26 set

Il mailbombig di Ultima Generazione è diretto alla Questura di Roma che ha chiesto l’applicazione della misura di prevenzione

ug
Ultima Generazione, protesta al "Muro Torto", Roma

Il 14 ottobre il Tribunale di Roma si pronuncerà sulla richiesta della Questura di Roma di applicare la sorveglianza speciale nei confronti di Giacomo Baggio Zilio, attivista di Ultima Generazione e consulente legale veneto.


Ultima Generazione ha lanciato quindi un «mailbombig» alla Questura di Roma, per chiedere di ritirare la richiesta. «La  colpa di Giacomo? Aver preso parte alle proteste non violente di Ultima Generazione». spiegano gli attivisti


«Qui sta crollando tutto e non lo diciamo noi, lo dice la comunità scientifica, e se vediamo le misure del governo che cosa sta facendo? Uno stato comincia ad aumentare la repressione quando si sente insicuro - ha commentato Giacomo Baggio Zilio -. Se la popolazione non può più criticare, allora questa non è una situazione democratica. Qui c’è un governo che non ascolta e questo non riguarda solo noi, riguarda i lavoratori che scioperano e bloccano le strade, riguarda gli studenti».


Gli ambientalisti raccontano come il 13 maggio, dopo aver partecipato ad una protesta Giacomo Baggio avrebbe subito «un tentativo di soffocamento da un agente di polizia, presso il commissariato Prati, a cui seguirono le cure presso il Pronto Soccorso. La prognosi inizialmente era di quindici giorni - ricordano -, ma dopo aver parlato con la polizia il medico l’ha ridotta ad un giorno. Un episodio inquietante, - commentano da Ultima Generazione -, che mostra da che parte ci sia la violenza (e l’impunita)».


Il mailbombing di Ultima Generazione: «Chiediamo alla questura di ritirare la richiesta»

«Abbiamo lanciato il mailbombig  per far capire a chi ha chiesto l’applicazione della misura che Giacomo non è solo» sottolineano gli attivisti di Ultima Generazione.


I motivi che l’hanno portato a protestare pacificamente «sono condivisi da molte persone - aggiungono, che quest’atto di accanimento poliziesco, che fa il paio con la recente approvazione alla Camera del ddl 1660 (ddl Sicurezza, ndr), non è ciò che farà terminare le proteste. Fino a che il Governo non ascolterà realmente le ragioni della protesta portata avanti da Giacomo ed a tante altre persone e non deciderà di affrontare seriamente la crisi climatica e le devastazioni che già adesso colpiscono il nostro territorio e le persone che lo abitano - concludono -, ci saranno sempre persone che pacificamente ma con tutta la rabbia e la speranza necessaria scenderanno in strada a protestare».


Per questi motivi, è stato organizzato un presidio a piazzale Clodio, fuori dal Tribunale, la mattina del 14 ottobre.

Comentários


Os comentários foram desativados.
bottom of page