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  • Rebecca Manganaro

Gualtieri in visita al “pratone” di Torre Spaccata: “Probabile incendio doloso”

Aggiornamento: 25 ago

Il sindaco si è recato sul luogo dell'incendio che lo scorso 21 agosto ha sterminato il “pratone” di Torre Spaccata. Immagini spettrali che sembrano essere riconducibili ad un rogo doloso

Immagine spettrale del “pratone” di Torre Spaccata dopo l'incendio
Immagine spettrale del “pratone” di Torre Spaccata dopo l'incendio (La Capitale)

Oggi, sabato 24 agosto, il sindaco Gualtieri si è recato al “pratone” di Torre Spaccata per eseguire un sopralluogo dopo l’incendio dello scorso 21 agosto.

«Il mio pensiero va alle quattro persone che hanno subito ferite molto gravi per colpa di questo terribile incendio: sono eroi». I quattro «stavano difendendo le case, solo che, con una rapidità fuori dal comune, l'incendio li ha circondati», spiega il sindaco.


I quattro soccorritori rimasti feriti (un vigile del fuoco e tre operatori della Protezione Civile) sono stati visitati in forma privata dal primo cittadino che si è recato al Sant'Eugenio. Gualtieri si é intrattenuto a lungo con le famiglie degli operatori esprimendogli la più sentita vicinanza personale.


Probabile dolo nell'incendio

«Le caratteristiche di questo incendio portano a ritenere probabile la natura dolosa - spiega Gualtieri. L'autocombustione non esiste e queste caratteristiche sono più facilmente ascrivibili alle fiamme dolose. Ma lo accerterà la magistratura». Oggi «sapere chi lo ha fatto partire e come si è sviluppato è impossibile».


Colpisce molto la velocità di propagazione delle fiamme, una velocità che «non si era mai vista»dichiara il sindaco. Attraverso l’indagine si capirà se sono stati usati degli “acceleratori”, che si trovano in caso di roghi dei piromani, e se le fiamme sono partite da più punti. «Ci sono indizi che lasciano ritenere probabile una natura dolosa dell’incendio».


Gualtieri ha affermato poi che sarà da chiarire se la proprietà dell'area, Cassa depositi e prestiti, ha o meno rispettato le prescrizioni di sicurezza per il “pratone”, ma ha in ogni caso spiegato che «le linee tagliafuoco obbligatorie sono state realizzate».


«Gli indizi della dolosità appaiono robusti - ha detto inoltre il sindaco - le caratteristiche si conciliano poco con la sigaretta o il falò colposo. Non era un parco attrezzato, ma non c'erano nemmeno situazioni di degrado. Ma non facciamo noi le indagini, non sarebbe serio».


Sopralluogo di Gualtieri a Torre Spaccata dopo l'incendio avvenuto lo scorso 21 agosto
Sopralluogo di Gualtieri a Torre Spaccata dopo l'incendio avvenuto lo scorso 21 agosto (La Capitale)

Comitato Pratone Torre Spaccata: “È l’epilogo di un disastro che era annunciato”

Stefano Becchetti, del comitato “Pratone Torre Spaccata”, ha commentato la vicenda dichiarando che «incendi come questi non sono una novità».

«Vivo in questo quartiere da molti anni - continua Becchetti -, qui gli incendi prendono sempre queste proporzioni. È evidente come gli strumenti di gestione e prevenzione dell’emergenza, su questa fascia di territorio, non sono sufficienti».


«Ogni incendio all’interno di quest’area - spiegano dal Comitato - assume sempre queste dimensioni. Per spegnerli è necessario l’intervento degli elicotteri, si devono sacrificare i volontari della Protezione Civile e i vigili del fuoco che devono intervenire in condizioni che non sono dignitose e rispettose per la loro salute e sicurezza».


«È l’epilogo di un disastro che era annunciato» dichiara Stefano Becchetti. «Le risposte dalla politica non sono state soddisfacenti. Speravamo non ci fosse bisogno di una tragedia per riuscire a interloquire democraticamente sul destino di quest’area», conclude così Becchetti.


Le dichiarazioni dei residenti: «una delle tante passerelle della politica»

A pochi passi dal sindaco Gualtieri, negli androni dei loro palazzi, due residenti hanno evidenziato la loro sfiducia nelle istituzioni, definendo il sopralluogo una delle tante “passerelle” della politica.


«È dall'86 che siamo qua e questa è la quarta o quinta volta che succede questa storia . Questa volta si sono mossi tutti perché ci sono quattro persone che stanno malissimo (quattro operatori rimasti feriti), ma ripeto non è la prima volta che succede».


«Una volta - continuano i due residenti - un incendio è arrivato persino davanti le nostre case, hanno preso fuoco i nostri pini. Li abbiamo dovuti sostituire, questo intervento ci è costato svariate migliaia di euro a noi condomini, ma non è importato niente a nessuno».


Raccontano che è dall'86 che non riescono a capire di chi è questo terreno. «Una volta era una  discarica di calcinacci. Sono venuti a fare sondaggi e controsondaggi, ma non si è mai capito a chi appartiene questa area».


Ci spiegano, inoltre, che «per molto tempo i Tg regionali dicevano che qui doveva venire lo SDO (Sistema Direzionale Orientale). Appena si è saputa questa storia hanno recintato tutto il perimetro del “pratone” e per due anni ci sono state le guardie private che giravano intorno a questo terreno…poi è finito tutto lì».


La testimonianza dei due residenti di Torre Spaccata
La testimonianza dei due residenti di Torre Spaccata (La Capitale)


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