Giustizia, la procura di Roma sospende l'app per il processo telematico
Nel documento firmato dal procuratore capo Francesco Lo Voi, si specifica che «i magistrati dell'ufficio redigano e depositano in forma di documenti analogici ed a depositare con modalità non telematiche atti, documenti, richieste e memorie»
La procura di Roma ha preso provvedimenti per affrontare i problemi tecnici legati all’applicazione per il processo penale telematico, stabilendo di sospenderne l’utilizzo.
Nel documento firmato dal procuratore capo Francesco Lo Voi, si specifica che «i magistrati dell'ufficio redigano e depositano in forma di documenti analogici ed a depositare con modalità non telematiche atti, documenti, richieste e memorie» nonché «tutti gli atti relativi alla fase dibattimentale».
Il provvedimento, trasmesso ai magistrati dell’Ufficio e valido fino al 31 gennaio, tiene conto di quanto disposto il 7 gennaio dal presidente facente funzioni del tribunale di Roma. In tale documento si afferma che, «dopo aver evidenziato numerosi malfunzionamenti di app ha autorizzato i "soggetti abilitati interni" al deposito di atti, documenti, memorie ed istanze anche in formato analogico».
Inoltre, si evidenzia «che l'utilizzo dello strumento informatico con riferimento ai flussi richiede il raggiungimento di intese tecnico-organizzative con l'Ufficio gip e con il Tribunale, intese che, nell'immediatezza, vista l'assenza di preavviso, non è stato possibile raggiungere e che richiedono un congruo termine».
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