Giubileo, stretta anti-terrorismo dal Viminale: vige l'obbligo di identificazione. Addio ai check in fai da te
Non sarà più sufficiente caricare i dati online per accedere agli alloggi: un membro dello staff dovrà verificare di persona la corrispondenza tra documento e ospite durante il check-in
Per gli appartamenti affittati su piattaforme come Airbnb e Booking, diventa obbligatorio il controllo fisico dei documenti d'identità durante il check-in. Una circolare del capo della polizia, Vittorio Pisani, inviata alle prefetture e che fa eco ad una disposizione del Viminale, chiarisce infatti che l’identificazione da remoto automatizzata degli ospiti delle strutture ricettive non soddisfa i requisiti previsti dalla legge e stabilisce quindi il divieto di identificazione remota degli ospiti delle strutture ricettive a breve termine tramite l'invio digitale dei documenti e l'uso di sistemi di apertura automatizzata, come keybox o serrature elettroniche.
Giubileo, nel mirino le keybox dei self check-in
Non sarà più sufficiente caricare i dati online per accedere agli alloggi: un membro dello staff dovrà verificare di persona la corrispondenza tra documento e ospite. Il provvedimento mette in difficoltà il sistema delle keybox, diffusissimo negli affitti brevi.
Questi dispositivi permettono agli ospiti di ritirare le chiavi utilizzando un codice numerico, eliminando la necessità di un incontro con il proprietario. Una soluzione che aveva semplificato il mercato degli affitti turistici, ora messa in discussione.
Si dice soddisfatto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, secondo cui una «buona notizia per tutti» perché la circolare ministeriale rende di fatto inutile «il ricorso a lucchetti e cassettine che deturpano le nostre strade e impediscono controlli di sicurezza adeguati». Sulla questione è intervenuto anche l'assessore al Turismo Alessandro Onorato. «Finalmente i comuni avranno uno strumento utile per combattere una prassi che deturpa l’estetica della città e mette in pericolo la sicurezza di turisti e residenti», ha dichiarato in seguito alla circolare ministeriale.
I motivi della stretta
La circolare interpreta l’articolo 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (Tulps), sottolineando l’importanza del controllo fisico degli alloggiati per motivi di sicurezza pubblica. La disposizione riguarda sia gli affitti brevi sia le strutture ricettive tradizionali, in linea con l'estensione introdotta dal Decreto Salvini del 2018, che ha equiparato gli appartamenti affittati ai turisti agli hotel.
Il ministero dell’Interno è chiaro: «L'obbligo di identificazione previsto dall'articolo 109 Tulps si considera assolto solo attraverso la verifica fisica dell’identità personale dei clienti». Questo vale anche se i dati sono stati già forniti durante la prenotazione online.
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