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Giubileo, costruttori romani:"I cantieri sono sicuri"

Il Pnrr e la sicurezza nei cantieri a Roma. Ma anche la fotografia del settore e i futuri scenari sulla sostenibilità ambientale. L'intervista ad Antonio Ciucci, presidente dell'associazione dei costruttori edili di Roma e provincia (Ance Roma - Acer) che è ottimista sulla conclusione, nei tempi, delle principali opere giubilari. Si mette, così, fine ad una polemica che vedeva contrapposte le associazioni di categoria al Campidoglio

Cantieri a roma giubileo
Antonio Ciucci, presidente Acer. Credit: La Capitale

«I cantieri del Giubileo sono sicuri e in generale lo sono di più quelli pubblici». Ne è convinto Antonio Ciucci che esprime, invece, preoccupazione per i «micro-cantieri che sfuggono ai controlli e alle regole». Il presidente dell’associazione dei costruttori edili di Roma (Ance Roma-Acer) è ottimista sulla conclusione, nei tempi, delle principali opere giubilari. Si mette, così, fine ad una polemica che vedeva contrapposte le associazioni del settore edile al Campidoglio. E gli obiettivi europei sulla transizione ecologica? «Per questo servono risorse».


Presidente, qual è, dal suo punto di vista, la situazione della sicurezza nei cantieri a Roma?

La sicurezza nel mondo degli appalti pubblici, e più in generale delle imprese qualificate, è rappresentata dal fatto che le imprese applicano il contratto collettivo di lavoro edile. In questo contratto è contenuta la risposta alla sicurezza. Noi, attraverso i nostri enti bilaterali - la cassa edile e il CefmeCtp- garantiamo la formazione e la sicurezza dei lavoratori. Quello che bisogna fare è snidare tutte quelle forme di evasione contrattuale ma anche quelle elusive.


Che  intende per forme contrattuali elusive?

Quelle che tendono ad applicare contratti differenti da quelli dell’edilizia e che non danno quindi le garanzie del nostro contratto.


Quali sono le proposte per migliorare la sicurezza nei cantieri a Roma?

Le abbiamo sottoscritte e firmate in un protocollo con il comune di Roma, in particolare per le opere giubilari, dove abbiamo detto che bisogna implementare i sistemi di controllo, garantire l’applicazione del contratto collettivo ed evitare anche il subappalto a cascata che non garantisce la sicurezza.


Quindi i cantieri del Giubileo sono più sicuri?

Sì e in generale i cantieri pubblici sono più sicuri. Riteniamo che ci sia molto da fare in ambito privato. Parlo di micro-cantieri privati che sfuggono ai controlli e alle regole.


Abbiamo assistito ad un periodo di polemiche in cui l’amministrazione comunale affermava che i cantieri del Giubileo e del Pnrr si sarebbero conclusi in tempo mentre le associazioni di categorie avevano espresso dei dubbi su questo. A che punto siamo?

Sulle opere del Giubileo siamo partiti in ritardo. Il decreto di attribuzione dei fondi è arrivato solo a dicembre 2022. Ora le gare sono in gran parte ultimate e i cantieri si stanno aprendo. Si auspica che le opere, almeno quelle ritenute necessarie per il Giubileo, si possano finire. Ce ne saranno altre che andranno oltre la data giubilare. Ma l’importante è che le risorse atterrino e che alla fine queste risorse vengano tutte spese. Perché questo è un beneficio per la città.



E per quanto riguarda le opere del Pnrr?

E’ chiaro che si è scontata tutta una prima fase di progettazione perché le opere Pnrr si dovevano progettare ma i cantieri oggi si stanno aprendo. Il termine è più in avanti perché parliamo di giugno 2026. Penso che si faccia in tempo a non perdere le risorse.


Che fase sta attraversando il settore dell’edilizia a Roma?

E’ un settore che, dopo 12 anni di crisi ininterrotta - dal 2008 al 2020 - culminati con il covid, ha avuto una grande ripresa, favorita dai bonus edilizi. Oggi questa crescita sarà consolidata attraverso gli investimenti del Giubileo e del Pnrr. La nostra massa salari, più che raddoppiata negli ultimi tre anni, è un indicatore di questo stato di salute del settore. Inoltre è cresciuto il numero delle imprese e degli  addetti.


E quando si chiuderanno i cantieri del Pnrr e del Giubileo cosa accadrà?

E’ evidente che dovremo cercare di capire dopo questa congiuntura positiva, come sostenere il settore. Roma, ad esempio, è in pista per attrarre investimenti privati che potranno garantire al settore il mantenimento dei livelli acquisiti. Ma a questi investitori bisognerà dare certezze, sia con cambiamenti normativi sia con un’amministrazione che si dovrà dotare di una squadra e di una struttura amministrativa di primo livello.


Stop a nuove cubature, efficientemente energetico, rigenerazione urbana. Se ne parla da anni eppure siamo ben lontani dagli obiettivi europei. Quale è dal suo punto di vista la situazione a Roma?

Stiamo andando verso gli obiettivi europei ma è necessario anche sostenere questa operazione dal punto di vista economico. Se vogliamo raggiungere gli obiettivi della transizione ecologica bisogna quindi trovare le risorse per farlo. Non possiamo pensare di chiedere alle famiglie di investire attingendo al proprio patrimonio. Intanto noi come associazione di categoria stiamo studiando delle proposte prendendo spunto dagli errori fatti con il super bonus ma anche dalle dinamiche positive che ha generato: abbiamo ristrutturato più di 400mila unità immobiliari.


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