top of page
Progetto senza titolo-31.png

Giornalisti Agenzia Dire in sciopero, «nessuna retribuzione nel 2025»

Redazione La Capitale

L'azienda, «oltre a non dare risposte ai lavoratori ed ai tavoli sindacali preposti, non presenta un piano industriale che parta dalla comprensione dello stato attuale dell'azienda, del mercato in cui opera e delle sue prospettive future»

logo agenzia dire

È in corso lo sciopero di giornalisti e grafici dell'agenzia Dire. Si tratta del quarto giorno di protesta nel mese di marzo. «Dopo due mesi senza stipendi - si legge in una nota dell'assemblea diffusa da Stampa Romana -, che significa nessuna retribuzione nel 2025, le giornaliste e i giornalisti decidono di proseguire la mobilitazione per chiedere ancora una volta all'azienda e all'editore di corrispondere il dovuto», anche in virtù del fatto che non è stata «ricevuta alcuna rassicurazione dalla proprietà nella giornata di ieri», con «amarezza nel vedere ulteriormente calpestata la dignità di professioniste e professionisti che, nonostante tutto, continuano ad assicurare il servizio».


Inoltre, «a quanto si apprende - prosegue la nota -, il dipartimento per l'Editoria si sarebbe impegnato a sbloccare i fondi relativi all'ultimo trimestre 2024 e al primo bimestre del 2025, non appena completati alcuni ulteriori passaggi tecnici. Nel frattempo, però, l'azienda non procede al riconoscimento delle retribuzioni arretrate» con «oltre 80 famiglie» coinvolte.


Le richieste dei giornalisti

«Consapevole che le vicende che mettono in difficoltà l'azienda siano in parte ereditate dalla passata gestione e consci degli sforzi messi in atto dall'editore attuale - aggiungono i lavoratori -, il corpo redazionale con forza chiede che siano pagati per intero i due stipendi mancanti, che arrivano a quasi tre nel caso degli ex sospesi di gennaio 2024, e si appella al dipartimento affinché acceleri le procedure di sblocco dei fondi».


L'azienda, «oltre a non dare risposte ai lavoratori ed ai tavoli sindacali preposti - si legge nella nota delle segreterie territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil del Lazio e alla segreteria Slc Cgil territoriale di Bologna -, non presenta un piano industriale che parta dalla comprensione dello stato attuale dell'azienda, del mercato in cui opera e delle sue prospettive future».


Le sigle chiedono anche che «il governo intervenga sull'azienda per il ripristino delle normali condizioni civili, delle relazioni industriali e degli impegni dell'editore assunti con i lavoratori stessi tramite gli obblighi contrattuali, a maggior ragione del fatto che si tratta di soldi pubblici - prosegue il comunicato -. L'assemblea dei lavoratori grafici, unendosi alla lotta dei giornalisti per avere risposte certe e immediate sul futuro dell'azienda che ha dichiarato un secondo pacchetto di cinque giorni di sciopero».

Comentarios


Los comentarios se han desactivado.
bottom of page