Giallo all'Archivio centrale di Stato: ritrovato un fascicolo vuoto sul caso Orlandi
De Priamo, presidente della Commissione d'inchiesta sui casi Orlandi-Gregori: «Fatta richiesta ad Archivio Centrale dello Stato»
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Un nuovo elemento si aggiunge al complesso mosaico del caso Orlandi, la vicenda che da decenni
scuote l’opinione pubblica italiana e internazionale. Il senatore Andrea De Priamo, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle scomparse di Mirella Gregori ed Emanuela Orlandi, ha dichiarato di essere stato informato del ritrovamento di un fascicolo «vuoto» presso l'Archivio Centrale dello Stato.
«Gian Paolo Pelizzaro, giornalista, ricercatore e consulente della Commissione, nell’ambito di altre ricerche non collegate ai lavori della Commissione - racconta De Priamo -, si è imbattuto in una cartellina vuota sul caso Orlandi e mi ha prontamente avvisato». Così ha spiegato De Priamo, chiarendo i contorni della scoperta. Il fascicolo, pur riguardando apparentemente il caso di Emanuela Orlandi, risulterebbe privo di contenuti: «Mi sono recato personalmente all'Archivio centrale dello Stato e ho preso atto della situazione. È evidente che esiste della documentazione relativa al caso Orlandi, ma per motivi che stiamo cercando di accertare, questa non è al momento reperibile nel fascicolo».
Prossime mosse della Commissione
De Priamo ha annunciato che l’Ufficio di presidenza della Commissione sarà convocato al più presto per decidere le prossime mosse, con l’obiettivo di recuperare eventuali documenti mancanti e di esaminarne il contenuto.
Un ringraziamento particolare è stato rivolto alla dottoressa Simona Greco, responsabile della Sala Raccolte Speciali dell’Archivio, per aver fornito informazioni sull’iter che ha portato al versamento di documentazione da parte del ministero dell’Interno nel 2020.
Nuovi interrogativi sul caso Orlandi
Il ritrovamento del fascicolo vuoto solleva nuove domande e getta un’ulteriore ombra sul mistero Orlandi. La Commissione si prepara ora a intensificare le proprie attività per fare luce su uno dei casi più intricati della storia recente italiana.
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