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Redazione La Capitale

Giallo a Casal Bertone, 30enne morta per overdose. La famiglia: «Non si drogava»

Il corpo è stato scoperto dal coinquilino 60enne che non la vedeva da tre giorni. È stata disposta dal pm l'autopsia

Valentina Ruatti con il suo cagnolino
Valentina Ruatti con il suo cagnolino

Quando l’hanno trovata era ormai senza vita Valentina Ruatti, 30 anni, psicologa, originaria della provincia di Verona, ma da qualche tempo residente a Roma. È stata trovata distesa sul letto in un appartamento in via Domenico De Dominicis, a Casal Bertone.


Sul corpo non sembra ci fossero segni di violenza, ma infilato in un braccio aveva l’ago di una siringa e per terra c’era un cucchiaino con presunte tracce di eroina

Accanto alla giovane, morta da alcune ore, era rimasto il suo cagnolino. L’ha vegliata forse per un giorno e mezzo. Un decesso per overdose, almeno secondo i primi accertamenti della polizia, che potrebbe però nascondere aspetti sui quali gli investigatori stanno ancora lavorando. 


La psicologa è stata trovata morta dal suo coinquilino più grande di 30 anni alle 21.15 del 30 settembre scorso. Secondo le dichiarazioni della famiglia Ruatti, la giovane non avrebbe mai avuto problemi con la droga. Sul decesso il pm Francesco Minisci ha aperto un’inchiesta e disposto l’autopsia.


Ruatti con il conquilino parlava poco

Gli accertamenti investigativi puntano a ricostruire cosa sia accaduto prima del 30 settembre. Solo due settimane prima di morire Ruatti aveva conseguito l’abilitazione per svolgere la professione di psicologa. Un momento decisivo per la sua vita. Viveva in via De Dominicis con un coinquilino 60enne. Dalle testimonianze raccolte dalla famiglia, i due, non hanno molti contatti. In casa si parlano poco. Conducono vite separate. Tanto che l’uomo non si fa troppi problemi per il fatto che il 28 settembre Ruatti si chiude in camera da letto e non si fa più vedere. 


Acquisiti telefonino e computer

È passato un intero fine settimana senza che nessuno si sia informato su cosa stesse facendo la neo psicologa. C’è anche il sospetto che il suo coinquilino non sapesse nemmeno che la 30enne fosse in casa, visto che dalla sua stanza non si sentiva alcun rumore, nemmeno da parte del cane.


Il dubbio che le cose non stessero proprio così gli è venuto nella serata di lunedì, quando il 60enne ha bussato alla porta di Valentina e non ottenendo risposta ha deciso di aprirla. Non era chiusa a chiave. La donna era morta. I primi a intervenire sono stati gli agenti del commissariato Sant’Ippolito. L’autopsia dovrà chiarire anche quando la 30enne sia deceduta. Acquisiti il telefonino e il pc, forse nelle memorie c’è il nome di chi le ha ceduto la droga.


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