Gay Help Line, in 19 anni di supporto 360 mila richieste ma «c’è ancora molto da fare»
Il 41,6% delle persone assistite ha denunciato violenze fisiche o psicologiche in ambito familiare, mentre il 17% ha perso il sostegno economico da parte dei genitori

Nel marzo 2006 nasceva Gay Help Line 800 713 713, il numero verde gratuito contro l’omotransfobia, attivato in seguito alla tragica morte di Paolo Seganti, giovane omosessuale ucciso a Roma nel luglio 2005. A lui sono stati dedicati sia il servizio di Gay Help Line, gestito da Gay Center, sia Viale Paolo Seganti.
Sin dalla sua nascita, il servizio ha ricevuto il sostegno del Comune di Roma, della Regione Lazio e, successivamente, anche dell’Unar, dei fondi dell’8x1000 dell’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, della Chiesa Valdese e di donazioni da aziende e privati.
Un servizio essenziale per la comunità LGBTQIA+
In 19 anni di attività, Gay Help Line ha gestito oltre 360.000 richieste di supporto, pervenute sia tramite telefono sia attraverso la chat Speakly.org. Con una media di circa 20.000 segnalazioni ogni anno, i dati evidenziano come le persone LGBTQIA+ continuino ad affrontare discriminazioni, violenze e isolamento.
Secondo le statistiche raccolte dal servizio, oltre il 51% dei contatti proviene da giovani che vivono difficoltà in famiglia o a scuola. Il 41,6% delle persone assistite ha denunciato violenze fisiche o psicologiche in ambito familiare, mentre il 17% ha perso il sostegno economico da parte dei genitori, compromettendo così il proprio percorso di studi o formazione.
Nel mondo del lavoro, l’11,6% delle segnalazioni riguarda episodi di discriminazione, esclusione o mobbing. L’impatto è particolarmente grave per le persone trans, che faticano a trovare occupazione (8%). Inoltre, il 5,7% delle persone seguite ha abbandonato gli studi a causa del bullismo omotransfobico.
Soluzioni concrete: le case rifugio per le vittime di discriminazione
Dal 2016, Gay Help Line ha avviato soluzioni concrete per chi subisce violenze e discriminazioni. È stata inaugurata la prima casa famiglia Refuge LGBTQIA+, seguita nel 2021 da Refuge T*, dedicata alle persone trans e non binarie. Nel maggio 2024 si è aggiunta una terza struttura: un cohousing LGBT+ nel centro storico di Roma.
L’impegno di Gay Help Line continua a essere fondamentale per offrire supporto e protezione a chi si trova in difficoltà, con l’auspicio che la società possa diventare sempre più inclusiva e rispettosa dei diritti di tutti.
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