top of page
Progetto senza titolo-33.png

Funerale del Papa, la Protezione Civile: «Massimo rispetto, niente scorciatoie. Non è una fila allo stadio»

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Il direttore del Dipartimento protezione Civile del comune di Roma ha sottolineato il senso più profondo dell’evento: «Questo non è uno spettacolo, è un momento di partecipazione collettiva a un lutto che ha colpito il mondo intero


Roma non ha un piano specifico per il funerale del Santo Padre e l'avvento di più di 200milioni di pellegrini e oltre 170 delegazioni, tra capi di Stato e di governo. «Non si pianificano eventi su singole personalità», ha detto Giuseppe Napolitano, direttore del dipartimento Protezione Civile del comune di Roma. Nonostante questo la città ha saputo attivare con prontezza i modelli di intervento standard, adattandoli in modo flessibile. «Abbiamo una grande capacità di riprotezione dei piani standard – ha spiegato Napolitano – e l’allestimento per il Giubileo ha anticipato alcune capacità operative».


Intervenuto durante la trasmissione Gli Inascoltabili, in onda su Radio Roma Sound FM90, Napolitano ha offerto uno spaccato lucido e umano del lavoro dietro le quinte in queste ore di grande impatto emotivo e operativo.


«Chi vuole saltare la fila stia a casa. È un gesto indegno», ha detto Napolitano. La sfida più grande è quella di coniugare sicurezza, ordine e rispetto per il raccoglimento spirituale. «Non è una fila per uno stadio – ha aggiunto – in mezzo a tanti curiosi e turisti ci sono molti religiosi. L’attesa può diventare un momento di preghiera». In quest’ottica, i volontari svolgono un ruolo fondamentale: «Sono capaci di smussare lo stress dell’attesa, ricordando con delicatezza che si tratta di un’occasione di profondo sentimento religioso. Anche un non credente, in questo contesto, può trovare lo spunto per una riflessione».


Evitare le scorciatoie: «Seguite i percorsi ufficiali»

Napolitano ha lanciato un appello chiaro e deciso a tutti i partecipanti: «Non tentate di accedere da ingressi laterali come Porta Angelica o il Santo Uffizio. I piani di mobilità vi riporteranno comunque su via della Conciliazione. È inutile cercare scorciatoie».


La raccomandazione è quella di armarsi di pazienza e rispetto, due virtù che diventano fondamentali in un contesto come questo. «Le prime file scorrono più rapidamente – ha ammesso – ma non è questo il punto. Il rispetto della fila è un segno di civiltà. Chi pensa di poterla saltare, forse è meglio che resti a casa».


Meglio la sera, ma attenzione agli orari

In attesa di capire l’entità reale dell’afflusso, Napolitano ha suggerito che «la sera può essere il momento migliore», approfittando del clima mite e del calo delle temperature. «Domani la piazza riaprirà alle 7 del mattino, quindi chi vuole può anticipare l’orario. Ma il messaggio è uno: tanta pazienza, tanta disponibilità».


La chiusura degli accessi è prevista per mezzanotte, ma gli orari precisi restano sotto la gestione esclusiva della Santa Sede, ricordando che il Vaticano è uno Stato autonomo.


«Raccoglimento e rispetto: è questo che ci viene chiesto»

Nel concludere, Napolitano ha sottolineato il senso più profondo dell’evento: «Questo non è uno spettacolo, è un momento di partecipazione collettiva a un lutto che ha colpito il mondo intero. Il modo migliore per onorare il Papa è farlo con rispetto, in silenzio, con pazienza. Solo così quel momento sul sagrato, dopo ore d’attesa, potrà restituire pace e senso a tutti noi».




bottom of page