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Redazione La Capitale

Forzate e abbattute le cancellate in viale Pretoriano, centri sociali in azione: «Basta sgomberi»

Abbattute le cancellate a viale del Pretoriano, dopo lo sgombero di lunedì sorso 23 settembre

pretoriano
Manifestanti e attivisti in azione in viale Pretoriano

Fumogeni rossi e le cancellate abbattute. Dopo lo sgombero della tendopoli di viale Pretoriano, che aveva causato malumori anche tra alcuni residenti dell'Esquilino, gli attivisti dei centri sociali che si occupano da anni di emarginati e senzatetto sono passati dalle parole ai fatti. Dopo un confronto nell'assemblea «gente solidale», a piazza dei Siculi a San Lorenzo, sul tema dei recenti sgomberi nella Capitale, al termine dell'assemblea hanno deciso di tornare sul luogo dello sgombero, in viale Pretoriano.


Lì dove fino all'alba di lunedì scorso vivevano decine di senzatetto, rifugiati e immigrati in situazioni tremende, ora è presente un cantiere. Gli attivisti hanno forzato le cancellate del nuovo cantiere, aprendo un varco.




L'azione dimostrativa è di ieri notte: «Il messaggio è chiaro - sottolineano gli attivisti- basta sgomberi e cancellate, né qui né altrove. Chiediamo al Comune di Roma e alla prefettura di interrompere gli sgomberi che stanno effettuando nella città, di collaborare con le associazioni e gli abitanti dei vari territori per costruire percorsi di integrazione sociale e non di esclusione ed emarginazione. Domani il Comune ha convocato i movimenti solidali, al tavolo in Campidoglio: «Noi siamo pronti al confronto ma - precisano e concludono - se le soluzioni non saremo in grado di trovarle insieme, la società civile non si fermerà al sabotaggio di un cantiere».

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