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Edoardo Iacolucci

«Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora»: oggi il corteo a Roma, presenti anche Avs, Cgil e Terzo settore

Aggiornamento: 4 giorni fa

Diverse associazioni pacifiste, Forum Terzo Settore, Cgil e Avs, Sce, insieme per richiamare l'urgenza del disarmo e la necessità di un impegno collettivo per i diritti umani, la giustizia e il dialogo

Manifestazione nazionale per la pace di novembre 2022 (La Capitale)
Manifestazione nazionale per la pace di novembre 2022 (La Capitale)

«Il nuovo ordine mondiale si sta costruendo sulla base della supremazia militare: i conflitti hanno preso il posto del dialogo e dell’iniziativa diplomatica, sono aumentate in modo scandaloso le spese per nuovi armamenti a scapito degli investimenti per l’istruzione, per la salute delle persone e per la difesa del Pianeta dall’inquinamento e dalla crisi climatica».


A dichiararlo i deputati di Alleanza verdi e sinistra (Avs), Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, in vista della manifestazione nel solco dell'appello  «Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora» di «Europe for Peace», «Rete italiana Pace e Disarmo», «Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace», «AssisiPaceGiusta», «Sbilanciamoci» che si tiene oggi nella Capitale, come in altre piazze di Torino, Cagliari, Firenze, Palermo, Bari e Milano., con varie associazioni pacifiste.

L'inizio è previsto a piazza Porta San Paolo, alle ore 14.30.


«Il dramma continuo che vivono i civili a Gaza o in Ucraina o in Libano in questi tempi terribili - continuano i deputati Avs -, ci dice che siamo ben oltre ogni dignitoso livello di guardia». Per questo che secondo Bonelli e Fratoianni la mobilitazione va nella giusta direzione: «Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora» concludono riprendendo lo slogan del corteo. Per questo Alleanza verdi e sinistra, oltre che nel corteo di Roma, sarà nelle piazze di Torino, Cagliari, Firenze, Palermo, Bari e Milano.


Consiglieri capitolini in corteo a Roma

«"Stop the war": con queste parole ci uniamo alla manifestazione nazionale del 26 ottobre e che vede la nostra città con altre sei del nostro Paese pronunciarsi con determinazione contro i conflitti armati». A dirlo i consiglieri capitolini di Sinistra civica ecologista (Sce) Alessandro Luparelli e Michela Cicculli anche loro oggi tra i manifestanti: «Una giornata di partecipazione per far sentire la propria voce e chiedere un percorso concreto di costruzione della pace, attraverso la politica del disarmo, per l’attuazione del diritto internazionale e il pieno rispetto dei diritti umani».

Un corteo necessario secondo i consiglieri ad esprimere proprio dal Campidoglio, «centro istituzionale della Capitale, memore delle durissime sofferenze subite nel secondo conflitto mondiale, il dissenzo all’assuefazione ad un clima di violenza spietata».


Cgil in corteo a Roma con Maurizio Landini

Insieme ai membri di Avs e Sce, anche la Cgil partecipa al corteo per la pace. Tra i manifestanti di Roma, proprio il segretario generale di Cgil, Maurizio Landini, di cui è previsto anche un intervento sul palco. «La Capitale - spiegano da Cgil -, sarà una delle sette piazze italiane che rivendica a gran voce: «Basta con l’impunità, la complicità, l’inazione. Cessate il fuoco a Gaza, in Medio Oriente, in Ucraina e in tutti i conflitti armati nel mondo»


Forum Terzo Settore per la pace

Ad aderire al corteo anche il «Forum Terzo Settore», che ha firmato l’appello «Fermiamo le guerre, il tempo della Pace è ora» e che rappresenta 100 reti nazionali di Terzo settore e 120mila realtà territoriali: «La guerra a Gaza ha raggiunto livelli di disumanità inimmaginabili - commenta Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore -. Il diritto internazionale è gravemente violato e assistiamo a una catastrofe umanitaria di dimensioni spaventose. Va riaffermata la pace come valore imprescindibile e come obiettivo da perseguire incessantemente. Nessuna guerra è inevitabile. Mentre sono inevitabili la perdita dei diritti umani, il deterioramento delle democrazie e l’esplosione di povertà e disuguaglianze quando si fa prevalere la violenza delle armi a scapito delle popolazioni».


Anche loro oggi sfilano in corteo per ribadire l’assoluta necessità del cessate il fuoco in tutte le guerre in corso, l’applicazione del diritto internazionale, lo stop al riamo e la risoluzione dei conflitti con il diritto e la giustizia: «Molte associazioni di Terzo settore operano nelle aree di guerra per garantire sostegno alle popolazioni colpite, rappresentando spesso l’unico punto di riferimento per gli aiuti umanitari - continua Pallucchi -. Tutto il Terzo settore - conclude - è espressione di solidarietà umana, portatore di un modello di sviluppo inclusivo e partecipato, che ha come presupposto indispensabile la pace».


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