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  • Redazione La Capitale

Attiviste di "Bruciamo Tutto" fermate con 20 litri di vernice

Questa mattina la digos ha intercettato sette attivisti a cui hanno sequestrato 20 litri di vernice due striscioni


Polizia a piazza di Spagna. Credit: La Capitale
Polizia a piazza di Spagna. Credit: La Capitale

Questa mattina, gli agenti della digos romana hanno intercettato sette persone appartenenti al movimento “Bruciamo Tutto”, movimento femminista nato dopo la morte di Giula Cecchettin. Volevano tingere di rosso la scalinata di Trinità dei Monti, per sensibilizzare sui femminicidi.

Con sé avevano quattro taniche da cinque litri di vernice rossa e due striscioni con «Bruciamo tutto. Fuoco trasformativo».

Tutto il materiale le è stato sequestrato. Delle sette attiviste, due di loro già avevano il divieto di ritorno in città e verranno denunciate.


La richiesta è un «reddito di liberazione»

Bruciamo tutto è «un movimento di liberazione», nato «dalla necessità di porre fine a un sistema patriarcale, che opprime, molesta, stupra e uccide le persone socializzate come donne» scrivono le attiviste nel loro manifesto.


La richiesta delle attiviste è un "Reddito di liberazione": «La nostra richiesta - spiegano le attiviste -, riguarda un miglioramento del già esistente reddito di libertà: un contributo di euro 400 pro capite su base mensile per un massimo di 12 mesi alle donne vittime di violenza seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali. Questo contributo - precisano -, dovrebbe consentire e permettere l’autonomia e la fuoriuscita dalla violenza. In realtà però l’iter per ottenerlo è molto lungo e burocratizzato». 


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