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Femminicidio Ilaria Sula, sangue in ogni stanza dell’appartamento: dubbi sulla data dell’omicidio

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 13 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Le indagini condotte con l’uso di torce al luminol hanno evidenziato la presenza di sangue nei luoghi più disparati dell’appartamento

sula

I nuovi elementi emersi dai verbali della polizia scientifica fanno luce su ulteriori dettagli del delitto di Ilaria Sula, la studentessa 22enne uccisa brutalmente nell’appartamento di via Homs 8, nel quartiere Africano. Durante i sopralluoghi della scientifica sarebbero state trovate tracce di sangue in ogni stanza della casa di Mark Antony Samson, ex fidanzato e reo confesso.


Femminicidio Sula, il dettaglio dello scontrino

Sulle tempistiche, gli investigatori ipotizzano - in base all'abbigliamento della 22enne - che l'omicidio sia avvenuto la sera del 25 marzo, e non la mattina del 26 come invece dichiarato dal reo confesso. Il corpo senza vita della ragazza è stato ritrovato il 2 aprile nel comune di Capranica Prenestina, in provincia di Roma.


Le indagini condotte con l’uso di torce al luminol hanno evidenziato la presenza di sangue nei luoghi più disparati dell’appartamento: nel piatto doccia, nei lavandini della cucina e del bagno, sui bastoni degli spazzoloni per pavimenti, su scatoloni sistemati sopra un armadio e persino sulla maniglia interna dello sportello anteriore sinistro dell’auto di Samson. Tracce ematiche sono state inoltre rilevate su diversi guanti in lattice, a dimostrazione del tentativo – non riuscito – di pulire la scena del crimine.


Proprio la ripulitura è un altro dettaglio cruciale dell’inchiesta. La polizia ha sequestrato uno scontrino di un negozio di casalinghi e detersivi nei pressi dell’abitazione, datato 26 marzo, giorno in cui Samson avrebbe acquistato i prodotti per nascondere le tracce del delitto. Secondo gli inquirenti, non avrebbe agito da solo: più persone potrebbero aver partecipato alla cancellazione delle prove.


Il dettaglio dell’abbigliamento indossato da Ilaria e la presenza del suo corpo nell’appartamento per almeno venti ore fanno propendere per questa ricostruzione. A supporto, anche una fototrappola installata per il contrasto all’abbandono di rifiuti che ha immortalato l’auto di Samson il 26 marzo alle 18:35, poco prima che il corpo venisse occultato. All’interno del veicolo, gli investigatori hanno rinvenuto ciocche di capelli lunghi, compatibili con quelli di Ilaria.


Dopo l’omicidio, il cadavere è stato trasportato e abbandonato in una scarpata del monte Guadagnolo, nel Comune di Capranica Prenestina, dove è stato ritrovato la notte del 2 aprile.

Il caso si complica ulteriormente con il rinvenimento di un secondo Dna maschile sulla scena del crimine. Le analisi sono ancora in corso, ma gli investigatori non escludono che possa appartenere a una persona che ha collaborato con Samson dopo l’omicidio.





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