Femminicidio di Ilaria Sula, il gip su Samson: «Dopo l'omicidio forte autocontrollo e lucidità»
- Redazione La Capitale
- 8 apr
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Una storia che, come descritto dallo stesso Samson, presentava «alti e bassi come in ogni rapporto», fino a quando, circa tre mesi fa, Ilaria gli chiese di vedere i voti dei suoi esami universitari

«Ero pronto a combattere per riavere Ilaria come fidanzata». Con queste parole, pronunciate durante l'interrogatorio di garanzia, Mark Antony Samson ha cercato di spiegare al giudice la motivazione dietro l'omicidio dell'ex fidanzata, Ilaria Sula.
L'ansia da prestazione e l'ultimatum sui voti
Secondo quanto ricostruito nell’ordinanza del gip Antonella Minunni, i due si erano conosciuti sul posto di lavoro nel 2023, iniziando una relazione il 30 aprile dello stesso anno. Una storia che, come descritto dallo stesso Samson, presentava «alti e bassi come in ogni rapporto», fino a quando, circa tre mesi fa, Ilaria gli chiese di vedere i voti dei suoi esami universitari. Una richiesta semplice, ma che per Samson rappresentava un trauma legato a un passato di ansia da prestazione, soprattutto nei confronti dei genitori.
Ilaria, secondo il racconto dell’indagato, gli avrebbe dato un ultimatum: se non le avesse mostrato i voti, lo avrebbe lasciato. Da quel momento, il rapporto si incrina definitivamente. A fine gennaio decidono di prendersi una pausa, che però resta solo formale: continuano infatti a vedersi. Ma, come ha riferito Samson, l’atteggiamento della ragazza diventa ambiguo: «A volte mi trattava come un fidanzato, altre volte come un semplice amico».
All’inizio di marzo, la situazione precipita ulteriormente. Ilaria confida all’ex di essersi iscritta a una piattaforma, presumibilmente per conoscere nuove persone. Un gesto che per Samson rappresenta un colpo durissimo: «Era inutile utilizzare l'app per capire se mi amava», avrebbe detto. Nei dieci giorni successivi, i due continuano a vedersi, ma la ragazza appare sempre più fredda e distaccata. La distanza emotiva cresce, mentre Samson non riesce ad accettare la fine del rapporto, nonostante gli amici gli avessero consigliato di lasciarla andare.
Il 26 marzo Ilaria viene uccisa con tre coltellate al collo. Il suo corpo viene chiuso in una valigia e gettato in un dirupo.
«Ciò che colpisce – scrive il gip – è il suo atteggiamento di forte autocontrollo e lucidità, in particolar modo nella fase successiva all’omicidio». Dopo aver ucciso Ilaria, Samson si comporta come se nulla fosse successo: incontra un’amica della vittima, con la quale mangia una piadina, parla del compleanno del ragazzo dell’amica e perfino dei cornetti per una ragazza inesistente. Poi invia messaggi al padre di Ilaria e alle sue amiche, fingendosi la ragazza, per far credere che fosse ancora viva.
I magistrati della Procura di Roma, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, hanno contestato a Samson l’omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l’occultamento di cadavere. Un impianto accusatorio che il gip definisce «granitico».
Durante l’interrogatorio, il giovane ha fatto più fatica a parlare delle chat che Ilaria aveva con altri ragazzi, rispetto a raccontare cosa sia accaduto quella mattina. Un momento che lui riassume come un «raptus di rabbia». Ma, come sottolinea il gip, «la sua sofferenza sembra essere per aver perso una parte di sé, per non essere più il Mark di sempre, piuttosto che per il dolore causato a una ragazza di 22 anni che ha perso la vita unicamente perché voleva vivere la propria libertà».