top of page
980x80_Elmo Di Scipio_edited_edited.jpg
Redazione La Capitale

Femminicidi e violenza di genere, i dati non mentono. Onorato: «C'è ancora chi gira la testa»

L'assessore Alessandro Onorato denuncia, attraverso un post su Instagram, l'emergenza sociale dei femminicidi e degli abusi, sottolineando l'urgenza di affrontare un problema strutturale che coinvolge tutta la società

Manifestazione contro la violenza sulle donne (profilo Instagram Alessandro Onorato)
Manifestazione contro la violenza sulle donne (profilo Instagram Alessandro Onorato)

L'assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda Alessandro Onorato, con un post su Instagram, getta luce su una realtà terribile che colpisce profondamente la nostra società: la violenza di genere. Onorato non si limita a lanciare appelli, ma usa i numeri per raccontare una verità tragica e sconvolgente. «Più di ogni appello, sono i dati a raccontare una triste realtà», scrive, sottolineando con fermezza quanto la violenza contro le donne sia un problema sistemico, radicato e in continuo incremento.


Roma, un riflesso di una piaga nazionale

Secondo i dati riportati da Onorato, a Roma, solo da luglio 2023, si sono verificati quattro femminicidi, 800 stupri, 2700 indagini e 344 arresti. Numeri che non possono essere ignorati, e che testimoniano come la violenza contro le donne sia in costante aumento. Il fatto che i dati riguardino solo una parte del paese rende ancora più evidente la portata del problema, che non si limita a una singola città ma attraversa l'intera nazione.


In Italia, tra il 1° gennaio e il 17 novembre 2024, sono 51 le donne uccise dal partner o dall’ex partner. Ogni numero rappresenta una vita spezzata, una storia di sofferenza che non possiamo più permetterci di ignorare. Eppure, nonostante questi numeri siano così chiari e drammatici, c'è ancora chi nega l'esistenza di un problema profondo e strutturale.


La negazione

Onorato punta il dito contro chi «gira la testa», chi minimizza o sminuisce il fenomeno. La violenza di genere non è solo una serie di atti isolati, ma un sistema che si perpetua attraverso una cultura che spesso non crede alle donne, le silenzia, le colpevolizza. Il femminicidio non è altro che l’epilogo tragico di un’escalation di violenze di vario tipo, che inizia con i maltrattamenti psicologici, le minacce, e l'isolamento sociale, per poi sfociare nell’omicidio.


La necessità di interventi costanti

In un passaggio particolarmente significativo, Onorato evidenzia il fenomeno delle chiamate al 1522, il numero antiviolenza e stalking attivo 24 ore su 24, che subisce un’impennata ogni 25 novembre, in occasione della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne. Ma questa non è una questione che può essere risolta in un solo giorno dell’anno. Le donne devono poter vivere ogni giorno della loro vita libere dal timore di subire violenza, libere di camminare per strada senza paura, libere di essere credute e ascoltate ogni volta che denunciano una violenza.


«Ieri, oggi, domani. È sempre»

Il messaggio finale del post è chiaro: «Ieri, oggi, domani. È sempre». La lotta contro la violenza di genere è un impegno quotidiano. L’unica strada possibile è continuare a sensibilizzare, denunciare e, soprattutto, lottare per un cambiamento culturale che metta fine alla violenza.


Onorato conclude il suo messaggio con un appello all’azione collettiva. Non possiamo più aspettare che i numeri diventino ancora più drammatici per reagire. È necessario un impegno costante da parte di tutti: istituzioni, cittadini, media e associazioni.




Comments


Commenting has been turned off.
bottom of page