Fecondazione assistita, in crescita i bambini nati grazie alla Pma e il Lazio scala la vetta
A fare il punto sulla situazione della fecondazione assistita è la dottoressa Arianna Pacchiarotti, direttrice del Centro Pma del San Filippo Neri che ha commentato i dati del rapporto del ministero della Salute

In aumento costante i numeri dei bambini nati grazie alla procreazione medicalmente assistita, nota ai più come «fecondazione artificiale», a Roma e in tutta Italia. A fare il punto sulla situazione è la dottoressa Arianna Pacchiarotti, direttrice del Centro Pma del San Filippo Neri che ha commentato a La Capitale i dati del rapporto del ministero della Salute uscito da poche settimane che fa riferimento ai dati del 2022.
Fecondazione assistita, il Lazio supera la Toscana e fa da apripista per i Lea
La procreazione medicalmente assistita non è solo un problema medico ma spesso una sfida sociale ed emotiva per sconfiggere i tabù che ancora orbitano intorno al tema ma il Lazio sta facendo progressi soprattutto da quando da gennaio la Pma è accessibile attraverso le Asl e la spesa è a carico del Servizio sanitario regionale.
In generale quello che si osserva è una maggiore frequenza di parti con procreazione medicalmente assistita tra le donne con scolarità medio alta (5,8 per cento) e tra le donne con età superiore ai 35 anni. La percentuale di parti con Pma aumenta al crescere dell’età, in particolare è pari al 19,2 per cento per le madri con età maggiore di 40 anni.
«Quello che è interessante - spiega l'esperta - è che nel 2021 c'è stato un aumento di circa il 30 per cento delle tecniche, però noi avevamo pensato che questo aumento fosse relativo al fatto che nel 2020 c'era stato il Covid e quindi avevano chiusi tutti i centri, si era fermato l'import e l'export degli gameti», e quello che ci si sarebbe potuti aspettare nell'anno successivo era un decremento rispetto a questi numeri, «ripresa la normalità, pensavano si riducessero».
Invece c'è stato un incremento che va dal 10 per cento, che arriva fino al 30 per alcune tecniche. Quindi il fenomeno Covid è non aveva solo creato un incremento della domanda nel 2022 «ma questo trend si è prolungato anche negli anni successivi», racconta la dottoressa. Anche i nati vivi sono aumentati del 10 per cento nel Lazio: «Erano 2207 nel 2022 e nel 2021 erano 2086». A pesare su questi numero non è la morte intrauterina «che è bassa, ma la più frequente abortività», spiega ancora la dottoressa Pacchiarotti.
Un altro dato molto interessante è quello relativo al fabbisogno nazionale di cicli per 1milione di abitanti. Una cifra che si basa sul numero di cicli effettuati diviso per il numero di abitanti, quindi indirettamente, anche di richieste: «Il Lazio - continua la direttrice - insieme alla Lombardia che ha la stessa esigenza, rispetto ai 1.500 per milione di abitanti in Italia di quest'anno, l'anno del 2022 è stato di 2.347 cicli, che sono circa 200 di più rispetto all'anno precedente».
Sempre nel rapporto del ministero, un altro dato salta all'occhio. Il Lazio ha superato la Toscana, in prima linea insieme alla Lombardia in quanto a erogazione di questo servizio, sia per numero di cicli trattati che per il fabbisogno di questi, e ha fatto da apripista per la messa a sistema del Lea, i livelli essenziali da assistenza, che da poco comprendono la Pma.
Ad oggi a Roma questo tipo di le prestazioni sono erogate dal San Filippo Neri, l’unico ospedale pubblico nel Lazio e nel centro e sud Italia che effettua l’eterologa, cioè la fecondazione assistita con gameti donati da persone esterne alla coppia, che ha un percentuale di successo del 50 per cento contro un 20 per cento della fecondazione omologa.
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