Fantozzi compie 50 anni: i luoghi cult della saga a Roma, tra realtà e leggenda
Ecco una mappa nostalgica dei luoghi di Fantozzi nella Capitale

«Per me... la Corazzata Potëmkin è una cagata pazzesca». Basterebbe questa frase, pronunciata con disperata onestà da un uomo piccolo quanto universale, per spiegare l’impatto che Ugo Fantozzi ha avuto sulla cultura pop italiana.
A cinquant’anni esatti dall’uscita nelle sale del primo film (Fantozzi, 1975), una delle saghe più iconiche del nostro cinema, ecco i luoghi reali - romani - che hanno fatto da sfondo alle sue tragicomiche e poco eroiche imprese.
Un itinerario urbano che è anche un viaggio nel tempo, tra periferie in costruzione, uffici kafkiani, stazioni ferroviarie e palazzi dove la comicità si fonde con l’antropologia.
Le case del ragionier Fantozzi, da Testaccio, per Casilina, a Monteverde
Tra i luoghi più ricorrenti e riconoscibili c’è via Giovanni Battista Bodoni 79, nel cuore del quartiere Testaccio, dove Fantozzi abita con la moglie Pina e la figlia Mariangela. Lo stesso stabile ospita anche il forno dove lavora Cecco (Abatantuono), improbabile amante di Pina in Fantozzi contro tutti.
Ma le riprese della “casa” del ragioniere spaziano anche altrove: gli esterni della corsa disperata per prendere l’autobus sono girati in via Casilina, all’altezza del tratto sopraelevato della Tangenziale Est, all’epoca ancora in costruzione. Un altro palazzo utilizzato è in via di Donna Olimpia 32, quartiere Monteverde.
La «megaditta», alla Garbatella
Simbolo eterno dell’alienazione lavorativa è l’edificio della Regione Lazio, in via Cristoforo Colombo, quartiere Garbatella. Qui Fantozzi è impiegato come “ragioniere di seconda categoria con mansioni direttive”, in un labirinto di gerarchie e assurdità. Dalla sala mensa si intravede anche l’insegna dell’ex Cinema Astoria, oggi scomparso.
Autobus al volo, sulla Tangenziale Est
«Non l'ho mai fatto ma l'ho sempre sognato...». La scena cult in cui il ragionier Fantozzi si lancia dal balcone per prendere al volo l'autobus – tratta dal film del 1971 – è ambientata a Roma, in viale Castrense, lungo la Tangenziale Est, verso San Giovanni. Un luogo culto per i romani. Proprio lì era apparsa una scritta celebrativa a bomboletta spray, omaggio alla scena divenuta simbolo della comicità italiana.
«Scusi, chi ha fatto palo?», in Prati
La scena cult del film Il secondo tragico Fantozzi, in cui il ragionier Ugo Fantozzi si arrampica su un muro e urla «Scusi, chi ha fatto palo?!», è ambientata nel quartiere Prati, all’angolo tra via di Monte Zebio e piazza del Fante.
Anche qui è apparsa recentemente una scritta commemorativa con la bomboletta in omaggio alla citazione indimenticabile.
Clinica Birkenmeyer, a Trastevere
La famigerata clinica dimagrante dove Fantozzi affronta una dieta a base di assoluto digiuno si trova nel Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande, nel quartiere Trastevere. Una location suggestiva, un tempo carcere minorile, oggi sede del Ministero della Cultura.
Partenze e ritorni, tra Ostiense e l'Acqua Acetosa
In Fantozzi contro tutti, la partenza per la settimana bianca avviene alla stazione di Roma Ostiense (zona Ostiense), mentre l’arrivo a “Ortisei” è girato alla stazione dell’Acqua Acetosa, nel quartiere Parioli, dove ancora oggi si trovano le carrozze del vecchio trenino visibile nel film.
La Coppa Cobram, Monte Antenne
Chi non ricorda la leggendaria gara ciclistica aziendale, la Coppa Cobram? La corsa parte dal Forte Antenne, in via del Forte Antenne 25, e si snoda tra via di Ponte Salario e via del Forte Antenne, nel verde del quartiere Salario/Parioli. Una satira brutale del culto aziendale del corpo e della competizione.
Calcetto e campeggio, da Marconi a Bracciano
Nel primo Fantozzi la disastrosa partita di calcetto si gioca su un campetto in Lungotevere Dante, nel quartiere Marconi, oggi trasformato in centro sportivo. Le scene del campeggio, invece, sono ambientate sul Lago di Bracciano, fuori città ma facilmente raggiungibile.
Montecarlo... al centro di Roma
Nel Secondo tragico Fantozzi, quando il ragioniere accompagna il mega direttore Semenzara al casinò di Montecarlo, in realtà si trovano nel maestoso Grand Hotel Plaza, in via del Corso, Centro Storico di Roma.
La corazzata Potëmkin, a Villa Borghese
Forse la scena più iconica della saga è quella della proiezione obbligatoria del film di Ejzenštejn. Girata sulla Scalea Bruno Zevi, davanti alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, nel quartiere Pinciano a Villa Borghese, è entrata nella storia del cinema italiano. E con lei, l’indimenticabile: «92 minuti di applausi!».
Altri luoghi memorabili
La villa all’Olgiata del conte Catellani, teatro della sfida a biliardo. Il Grand Hotel Quisisana di Capri, dove Fantozzi e la Silvani passano una vacanza a cinque stelle con vista sull’umiliazione. Il ristorante La Maison de Filippo e l’Hotel Royal a Courmayeur, location del ricevimento mondano in cui Fantozzi tenta (invano) di integrarsi.
Un'eredità (in)volontaria
A cinquant’anni di distanza, Fantozzi continua a raccontarci. I suoi gesti, le sue frasi, le sue sconfitte sono diventate parte del nostro linguaggio quotidiano.
Ma soprattutto, i suoi luoghi esistono ancora: concreti, visitabili, familiari. Roma, con i suoi contrasti e la sua immensa teatralità urbana, è stata il palcoscenico perfetto per questa epopea piccolo-piccolo borghese.
Visitare oggi i luoghi di Fantozzi è un esercizio di memoria e riconoscimento. E anche, forse, un atto d’amore per quel personaggio che ha saputo farci ridere e guardare nell'abisso delle disgrazie comuni. Con un filo di nostalgia. E con tanta, tantissima, ma quanto lo umanità.
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