L'ex marmista diventerà un Welcome Center, contrari i residenti
Aggiornamento: 29 mag
Il progetto di apertura di un infopoint per migranti in transito fa discutere. Ad accendere il dibattito la situazione di degrado che la stazione Tiburtina già affronta e che sarebbe aggravata, secondo i residenti, dal centro di prima accoglienza
«La marginalità sociale è un problema e va affrontato». Queste le parole dell’assessore alle Politiche Sociali del II municipio, Gianluca Bogino, in riferimento al nuovo centro di prima accoglienza per migranti in transito che sorgerà nello stabile dell’ex marmista nei pressi della stazione Tiburtina. Il progetto, di iniziativa del municipio, si chiama "Welcome Center" e si articola in diverse iniziative tra accoglienza e assistenza di chi attraversa una delle stazioni più popolate della Capitale.
Il disegno si sta scontrando con l’opposizione dei comitati di quartiere, secondo cui l’infopoint avrebbe un pesante impatto sull’area circostante, già invasa dal degrado.
L’infopoint
Il centro informazioni nascerà nello spazio antistante la stazione Tiburtina. Il progetto si basa sulla ristrutturazione di un immobile, l’ex marmista, situato nel piazzale ovest della stazione. Il Welcome Center sarà un punto di prima accoglienza e accesso ai servizi, destinato ad intercettare le persone con fragilità in transito.
L’intervento dell’assessora ai Lavori Pubblici
«La ristrutturazione dell’immobile ha riguardato gli impianti, gli infissi, la copertura e il giardino ed ora è completa» assicura Paola Rossi, assessora alla alla Scuola e ai Lavori Pubblici del II municipio. «Sarà un primo passaggio per i transitanti, per indirizzarli».
«Il progetto è lontano nel tempo, era già iniziato. L’iniziativa era stata avviata dalla precedente consigliatura - afferma l’assessora Rossi - ed è stata poi recuperata dalla nostra giunta che lo ha portato a compimento».
L’obiettivo
Secondo quanto si legge nell’avviso pubblico, il Welcome Center avrà lo scopo di intercettare ed indirizzare verso gli appropriati servizi del sociale gli utenti con fragilità che orbitano intorno alla stazione o che sono di passaggio. Il centro fornirà servizi di prima assistenza e fornitura di generi di prima necessità, tra questi la distribuzione di pasti. Tutto questo avverrà con il supporto di enti del terzo settore reclutati per co-progettare il sistema di servizi.
Le rivendicazioni dei residenti
Estremamente contrari all’iniziativa alcuni comitati locali, che hanno lanciato una petizione online per chiedere di bloccare il progetto. Questo avrebbe un pesante impatto sull’area circostante, ritengono, già sommersa dal degrado.
«Siamo tutti contrari e stiamo raccogliendo le firme. Abbiamo fatto assemblee con gli assessori municipali ma non siamo stati ascoltati, ora siamo passati alla petizione», ha affermato Lorenzo Mancuso, del Comitato Cittadini Stazione Tiburtina. Nel documento viene riassunto e denunciato il quadro complessivo di una carenza in termini sicurezza, decoro e igiene pubblica che interessa il quadrante tra la stazione Tiburtina e largo Mazzoni.
«Il problema non è tanto il centro informazioni, ma la distribuzione di pasti che convoglia la gente alla stazione e aggrava il problema già esistente della sicurezza. Il nostro obiettivo è evitare che la questione della sicurezza precipiti e aggiungendo anche il Welcome Center si aggrava». I residenti denunciano infatti una grave mancanza di decoro e sicurezza. «Il quartiere è invaso dai racket dei parcheggi abusivi, come avviene in piazzale Mazzoni, panchine utilizzate per bere alcol, bivacchi sotto i cavalcavia, scenario tipico di fronte al piazzale delle crociate», lamentano i cittadini sui gruppi social di quartiere.
Ma l'assenza di strutture d'accoglienza rimane un problema. Infatti l’esigenza del Welcome Center non nasce dal nulla: la marginalità sociale è un tema fondamentale nell'area, crocevia di persone, e richiede attenzioni e strutture. «L’istituzione pubblica ha il dovere di gestire problematiche sociali, nell’interesse di tutti. Per questo serve un presidio fisso che si occupi dei transitanti per gestire i fenomeni e non lasciarli degenerare», ha affermato l’assessore alle Politiche sociali del municipio II, Gianluca Bogino.
Le istanze proposte dai comitati
Invece dell’infopoint, le richieste dei comitati locali si orientano verso la riqualificazione delle aree abbandonate e degli spazi in disuso presenti nel municipio. «Esistono molti spazi pubblici che darebbero un contributo alla qualità del quartiere e sono chiusi da 15 anni anni: alimentano il degrado che è lì che si annida. Esiste la palestra sotto Campo Artiglio comunale a largo Mazzoni, i parcheggi per i residenti sotto Città del Sole, la biblioteca che doveva aprire a Città del Sole e l’area archeologica, come le terrazze, i parcheggi sotto la BNL sotto la stazione. Il problema non è l’infopoint, ma che viene aperto quello e non altre cose».
Le parole dell’assessore alle Politiche Sociali
«Il Welcome Center non farà che ospitare iniziative, come la somministrazione dei pasti, che già esistono - di associazioni attive come la Caritas, la Croce Rossa - e che potranno essere portate avanti all’interno dell’ampio cortile che l’immobile dell’ex marmista possiede. Si tratta di una presa in carico lunga e continuativa. Gli effetti positivi potranno essere riscontrati nel lungo periodo, ed è solo grazie alla specificità dell’intervento che questo progetto può portare all’inserimento dei migranti in un percorso di integrazione».
Interpellato sull’opposizione dei comitati, l’assessore Bogino ha affermato che «i residenti sono stati ascoltati, ci sono stati incontri e molti aspetti del progetto sono stati modificati. In ogni caso, ci saranno altre occasioni di confronto».
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