Ex discarica di Malagrotta, il sogno è il parco ma la bonifica è ancora lontana
- Titty Santoriello Indiano
- 13 nov 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 15 nov 2024
Sono iniziate le procedure per la chiusura e l’adeguamento della mega ex discarica con l'inizio lavori previsto per marzo 2025. Cosa significano queste due operazioni lo ha spiegato il Generale Giuseppe Vadalà, commissario straordinario per la Bonifica delle discariche, nel corso di un’assemblea pubblica al XII municipio.

La bonifica è lontana così come è lontana la possibilità di realizzare un grande parco al posto della ex mega discarica di Malagrotta, nella periferia ovest della Capitale, tra l'XI e il XII municipio Un’idea che oggi appare ancora solo un sogno. Eppure qualcosa sta accadendo. Dopo la predisposizione di due gare d’appalto, sono iniziate le procedure per la chiusura e l’adeguamento della discarica con l'inizio lavori previsto per marzo 2025. Cosa significano queste due operazioni lo ha spiegato il Generale Giuseppe Vadalà, commissario straordinario per la Bonifica delle discariche, nel corso di un’assemblea pubblica al XII municipio.
«Due progetti per una sicurezza totale»
«Con il primo progetto daremo una sicurezza totale alla popolazione della Valle Galeria», ha detto il Commissario a La Capitale. «Oltre a quella esistente, che ha 40 anni, realizzeremo, per il principio di precauzione, una seconda cinturazione per fare in modo che tutto quello che c’è rimanga all’interno del sito di Malagrotta». L’altro progetto riguarda «la chiusura del rubinetto»: sarà installato il pacchetto isolante (capping provvisorio) con la relativa estrazione dell'attuale percolato (il liquido inquinante che si forma dal processo di infiltrazione delle acque piovane all'interno dei rifiuti, ndr) e poi sarà creato il pacchetto di copertura del corpo rifiuti (capping definitivo) e infine sarà effettuato il trattamento dei liquidi di percolazione.

«C'è un presidio dell'Arpa»
Rispetto al percolato, ha continuato il Commissario nell’incontro con la cittadinanza, «c’è un presidio di Arpa, che sta dando delle misure all'amministratore giudiziario». Vadalà ha poi avvertito:«Dobbiamo monitorare quello che succede a Malagrotta quando la massa si muove, a livello chimico e fisico, e assicurare la sicurezza anche su quello che succederà con l'estrazione».Entro la fine del 2026 i lavori dovranno essere completati con la realizzazione di 216 pozzi, necessari proprio all’estrazione del percolato e alla captazione del biogas, ai fini della produzione di energia.
«Rendere innocui i rifiuti»
Dunque «adeguamento» cosa significa? «Poiché a Malagrotta c’è una quantità enorme di rifiuti, questi dovranno essere resi innocui e bisognerà fare in modo che non ci sia il rischio di inquinamento nelle zone circostanti», ha risposto il Commissario. Ecco perché si parla di messa in sicurezza e non ancora di bonifica. Quest'ultima sarà dunque effettuata alla fine delle operazioni di adeguamento con le verifiche che riguarderanno anche le zone intorno al sito della discarica.
Control room
Durante il periodo dei lavori, all'interno della ex discarica ci sarà una Control room definita il «cuore pulsante della sorveglianza». Gli elementi che verranno analizzati riguardano i monitoraggi sull’acqua, sul suolo e sull’aria. Oltre a quello di videosorveglianza, inoltre è stato predisposto un impianto antincendio permanente all’interno del sito con personale e macchinari specializzati. Un'esigenza ancora più importante dopo i roghi che si sono sviluppati nella zona negli ultimi due anni. La control room è una centrale operativa interconnessa e collegata ai sistemi delle altre istituzioni come quello dei vigili del fuoco.
Il sogno: «Un grande parco pubblico»
Con l'avvio delle operazioni di chiusura della ex discarica di Malagrotta «è' iniziata finalmente una nuova stagione, con un iter preciso sul quale continueremo a monitorare e a informare i cittadini che lottano da anni affinchè, dopo la bonifica, questo posto diventi uno dei più grandi parchi pubblici di Roma», ha detto il presidente del XII municipio Elio Tomassetti. Sull'idea del parco, ipotizzata recentemente anche dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, sono tutti d'accordo. «Questo progetto ci sta portando ad una fase nuova», ha sottolineato il presidente dell'XI municipio Gianluca Lanzi:«L'obiettivo finale è quello di togliere spazio a ciò che danneggia le persone e restituire a tutti un luogo da vivere come può essere un parco pubblico e fruibile».
Per questo ci vorrà ancora tempo.