Eur: dorme per strada e i residenti lo aiutano. A pochi metri ci sarà il centro per «senzatetto» che molti non volevano
Quando i residenti di Ferratella si sono accorti di Mario, gli hanno portato coperte e pasti caldi. Si è attivata una rete di solidarietà spontanea che ha, poi, coinvolto il Comune per assicurare all'uomo le cure necessarie. Il giaciglio su cui dormiva l'uomo si trova a cinque minuti a piedi da via Comisso dove nascerà uno spazio per l'accoglienza di persone che non hanno una casa. Lo stesso che nei mesi scorsi è stato al centro di un duro conflitto tra il municipio e alcuni cittadini e tra i residenti stessi, divisi tra favorevoli e contrari. L'assessora Laurelli: «La gara di solidarietà per Mario è una storia emblematica»
Mario (nome di fantasia, ndr) è un uomo di origine indiana che vive per strada a Ferratella, un quartiere residenziale tra l'Eur e il Laurentino. Al polso ha un braccialetto ospedaliero, a riprova di un recente ricovero. Nelle notti scorse Mario ha sistemato il giaciglio all'esterno di un condominio in via Giacomo De Benedetti, in prossimità del civico 31. Quando i residenti si sono accorti di lui hanno deciso di intervenire: gli hanno portato coperte e pasti caldi, hanno provato a parlargli pur non conoscendo la sua lingua. Hanno cercato di aiutarlo. Qualcuno ha anche proposto di avvertire «quelli di via Comisso» dove un tempo c'era la «casa di Heidi», un centro di accoglienza per persone in difficotà che però è stato spostato per riqualificare i locali. Proprio lì, a cinque minuti a piedi dall'alcova improvvisata di Mario, nascerà uno spazio rivolto a chi non ha una casa. Quello stesso spazio che nei mesi scorsi è stato al centro di un duro conflitto tra il municipio e alcuni cittadini e tra i residenti stessi divisi tra favorevoli e contrari.
«Gara di solidarietà per aiutare Mario»
«I cittadini hanno avviato una gara di solidarietà e dopo aver provato ad aiutare Mario, hanno chiamato me per attivare i servizi sociali del Comune», ha raccontato a La Capitale l'assessora al Sociale del IX municipio Luisa Laurelli. Sul posto sono giunti, dopo le segnalazioni, i vigili urbani del gruppo Nae che si occupano, a chiamata, delle persone fragili, insieme ai servizi sociali. «In una prima fase Mario non è voluto andare via, nè in una struttura di accoglienza nè in ospedale», ha spiegato Laurelli. «A quel punto ho chiamato gli operatori di Sant'Egidio che gestiscono la nostra casa di Heidi i quali, pur non avendo posti liberi, hanno deciso di recarsi di persona a parlare con Mario. Poco dopo, poiché sono riusciti a comunicare e a comprendersi, Mario ha accettato l'aiuto ed è andato via con l'ambulanza per farsi curare in una struttura sanitaria». Insomma «c'è stato un lavoro corale», ha sottolineato Laurelli.
«Se vedi una persona al freddo per strada la aiuti»
Questa, per l'assessora Laurelli, è una storia «emblematica» perché «quando ci si schiera per motivi ideologici e strumentalmente politici, si può apparire anche razzisti» ad esempio «con la decisione di non voler realizzare dei servizi» per chi non ha una casa. Ma quando «ti capita di vedere una persona buttata sul marciapiede, probabilmente malata, al freddo e al gelo, poi scatta la solidarietà ».
Dello stesso avviso Giusy Berardi, segretaria dell’Associazione «Insieme per Ferratella» che ha aiutato Mario insieme al comitato di quartiere e agli altri residenti e che sin dall'inizio si era dichiarata favorevole al centro di accoglienza a via Comisso dove da qualche settimana sono iniziati gli interventi di riqualificazione. Lavori, ha dichiarato l'attivista, che «avevano scatenato furibonde reazioni negative di una parte di abitanti di Ferratella - appoggiata dai consiglieri della Lega sia dell’aula Giulio Cesare che del consiglio VI municipio– molti dei quali ora, alla prova dei fatti, si sono mostrati pronti a fornire a Mario solidarietà e assistenza».
Stazione di posta e miniappartamenti per chi non ha una casa
Come aveva raccontato La Capitale, a via Comisso è in corso la rigenerazione dei locali al fine di aprire un centro di accoglienza. L’operazione - di 2,1 milioni di euro - è finanziata con i fondi del Pnrr e prevede, al piano terra dello stabile, la realizzazione di una Stazione di posta: un luogo dove chi non ha una casa potrà cenare, dormire e fare colazione. Al primo piano saranno costruiti mini appartamenti in cui potranno vivere dieci persone per un massimo di due anni ciascuna. «Questi spazi - aveva comunicato il municipio - saranno destinati a chi è già uscito da una situazione emergenziale: chi ha trovato un lavoro che ancora non gli consente di pagare un l’affitto o chi sta affrontando un momento di difficoltà ».
A febbraio la riqualificazione del tetto e a luglio «fine lavori»
L’edificio continuerà ad ospitare anche le associazioni. «In questa fase - ha detto Laurelli - stiamo regolarizzando la loro presenza mettendo a bando le stanze dove attualmente opera la Croce Rossa e assegnando i nuovi spazi alla Banca del tempo». Inoltre, nei locali liberi, stiamo lavorando con la scuola, gli studenti e gli ex alunni con l'idea che possano realizzare un centro di aggregazione giovanile», ha aggiunto l'assessora. Quanto ai lavori di ristrutturazione «il cantiere è stato avviato poco prima di Natale e chiuderà a luglio» - ha fatto sapere Laurelli - mentre l'intervento più consistente, la riparazione del tetto, sarà avviato nel mese di febbraio».