«I gatti dell’aeroporto di Fiumicino stanno morendo di fame», gli animalisti diffidano l'azienda
- Redazione La Capitale
- 24 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Le associazioni animaliste hanno inviato una diffida formale ad Aeroporti di Roma SpA e alle istituzioni competenti chiedendo un intervento immediato per il recupero e la messa in sicurezza degli animali in strutture adeguate

Nonostante l’intervento della Città Metropolitana di Roma e la concessione di un terreno da parte del Comune di Fiumicino per la realizzazione di un’oasi felina, la situazione dei gatti nell’area Airside dell’aeroporto di Fiumicino continua a peggiorare.
A denunciarlo sono le associazioni animaliste Avcpp, ENPA Roma, LAV Roma e LNDC Animali Protection Ostia, che hanno lanciato l’allarme con un post sui canali social dell’ENPA di Roma. Le associazioni hanno anche inviato una diffida formale ad Aeroporti di Roma SpA e alle istituzioni competenti, chiedendo un intervento immediato per mettere in sicurezza gli animali in attesa della realizzazione dell’oasi felina.
Il divieto di alimentazione mette a rischio la sopravvivenza dei gatti
I gatti si trovano all’interno del perimetro aeroportuale e, già da tempo, era stata pianificata un’operazione urgente per la loro tutela. Tuttavia, le associazioni denunciano che dal 28 gennaio un’ordinanza interna di Adr vieta la somministrazione di cibo e acqua, portando alla rimozione dei punti di alimentazione e impedendo ai dipendenti di nutrire gli animali.
Questa decisione sta mettendo in pericolo la sopravvivenza dei gatti, soprattutto cuccioli, esemplari anziani e femmine in gravidanza. Le associazioni hanno ripetutamente chiesto di poter accedere all’area per recuperare gli animali più fragili, ma le richieste sono state sempre respinte. Di conseguenza, «almeno due cuccioli sono già morti e diversi gatti sono stati trovati feriti o investiti, senza possibilità di soccorso», denunciano le associazioni.
Una situazione destinata a peggiorare
Le associazioni sottolineano che il problema rischia di aggravarsi ulteriormente: «Siamo nel periodo più critico per la riproduzione felina - si legge nel post su Facebook - e il blocco delle sterilizzazioni farà aumentare il numero di cuccioli in modo incontrollato, rendendo ancora più difficile la gestione dell’emergenza».
Il sopralluogo del 18 marzo sull’area destinata all’oasi felina ha confermato che i lavori richiederanno ancora molto tempo. Di conseguenza, le associazioni chiedono che i gatti vengano trasferiti immediatamente in strutture adeguate, senza dover attendere mesi in condizioni insostenibili.
La richiesta alle istituzioni: accesso immediato e sospensione del divieto
Con la diffida inviata ad Aeroporti di Roma e alle istituzioni, le associazioni chiedono l’accesso immediato all’area per recuperare e mettere in sicurezza i gatti, avviare le sterilizzazioni e trasferirli temporaneamente in luoghi idonei. Inoltre, sollecitano la revoca del divieto di somministrazione di cibo e acqua fino al completamento delle operazioni di recupero e trasferimento.
«Ogni ulteriore ritardo potrebbe configurarsi come un atto di maltrattamento e omissione di soccorso», avvertono le associazioni, che si riservano di intraprendere azioni legali per garantire la tutela degli animali.