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  • Redazione La Capitale

Emergenza caldo, romani e turisti affollano le fontane del Centro

A piazza di Spagna il celebre termometro della farmacia segnava 42 gradi intorno alle 14 di ieri. Oggi temperature ancora elevate.

Caldo, romani e turisti affollano la Barcaccia
Caldo, romani e turisti affollano la Barcaccia (La Capitale)

Il termometro della farmacia di piazza di Spagna non lascia dubbi: «42 gradi».

A Roma le temperature nel mese di luglio da un paio d'anni sono ormai molto elevate. Nonostante i consigli dei medici e della Croce Rossa di idratarsi e stare a casa o al riparto dal sole nelle ore di punta, molti turisti e cittadini - chi in visita, chi per lavoro - sono in giro per le strade della città quasi fosse uno sport estremo,  cercano "salvezza" ovunque: nelle chiese, sotto gli ombrellini e nell’acqua delle fontane storiche: «Non me l'aspettavo così calda Roma -osserva sorpresa Lily, turista inglese in visita nella Capitale, davanti alla "Barcaccia" di piazza di Spagna -. Quando sono partita a Londra pioveva... Adesso mi riempio la borraccia e mi bagno le braccia» spiega sorridendo insieme alla sua amica.


Anche un turista, venuto dalla Calabria, è in fila per idratarsi: «Da noi fa caldo, ma anche qui... Ci si rinfresca il più possibile, e infatti siamo qui alla fontana e con l'acqua riusciamo a fare qualcosa...».

Alla fontana dei Leoni di piazza del Popolo la situazione è simile. Chi si bagna le braccia chi immerge la testa, chi solo il cappellino per poi indossarlo nuovamente. E similmente, molti sono turisti. Da Valencia, dalla Polonia, dal Cile. Un emergenza caldo con cui per metà mese bisognerà fare i conti: «Un caldo "africano" che - annuncia il meteorologo de "il Meteo" Lorenzo Tedici - durerà almeno 15 giorni».

Piazza del Popolo, fontana dei Leoni (La Capitale).jpg
Piazza del Popolo, fontana dei Leoni (La Capitale)

Emergenza Caldo, Cgil nel Lazio attiva numero verde gratuito per lavoratori

La Cgil intanto ha attivato un numero verde gratuito per i lavoratori. Le continue ondate di calore, «possono avere avere conseguenze negative e significative sullo svolgimento delle attività lavorative, anche quelle meno complesse - spiegano dal sindacato -, in condizioni di esposizione prolungata al sole e per coloro che operano in alcuni ambienti chiusi e sotterranei, aumentando i rischi per la salute dei lavoratori e delle lavoratrici provocando infortuni e malattie».


«Per questo - si legge, in una nota di Cgil Roma e Lazio - è importante che i sindaci, anche in qualità di massima autorità di Protezione civile sul territorio, a partire dal Comune, nelle giornate in cui sono previste ondate di calore emanino ordinanze, a integrazione dei provvedimenti presi dalla Regione Lazio, a salvaguardia della salute dei lavoratori e delle lavoratrici, tanto in tutte le attività con esposizione al sole, quanto nelle attività in luoghi chiusi che possono presentare un grave rischio di stress termico soprattutto se in assenza di dispositivi di ricambio aria e refrigerio».

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