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Edoardo Iacolucci

Educazione affettiva nelle scuole medie, al via il bando. Pratelli: «Per prevenire violenza, stereotipi e discriminazioni»

A Roma si avvia un programma per l’educazione affettiva nelle scuole medie. Con un finanziamento di 420mila euro, il progetto mira a contrastare la violenza di genere, gli stereotipi e le discriminazioni, promuovendo la parità e la consapevolezza socio-affettiva

Conferenza stampa in Campidoglio, per presentare il bando per l'educazione affettiva nelle scuole medie
Conferenza stampa in Campidoglio, per presentare il bando per l'educazione affettiva nelle scuole medie

Un primo, ma importante passo. La strada intrapresa con convinzione è quella del contrasto alla violenza e alla discriminazione relative all’identità di genere e all’orientamento sessuale, favorendo la parità di genere, eliminando ogni stereotipo. Come farlo? Con una maggiore consapevolezza e capacità nella gestione delle emozioni in un periodo delicato come quello della preadolescenza.


Oggi nella Sala delle Bandiere del Campidoglio, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e l’assessora capitolina alla Scuola, Formazione e Lavoro Claudia Pratelli, insieme alla coordinatrice dell’Ufficio Diritti Lgbt+ Marilena Grassadonia, alla presidente della Commissione Pari Opportunità Michela Cicculli e alla consigliera capitolina con delega alle Pari Opportunità Tiziana Biolghini hanno presentato gli interventi in programma per l’educazione affettiva e le relazioni nelle scuole.

Claudia Pratelli (La Capitale)

Un bando per le scuole medie della Capitale

Un bando finalizzato alla realizzazione di progetti di educazione affettiva per studentesse e studenti delle scuole medie della Capitale. Verrà pubblicato a fine mese, ed è pensato per avere un progetto «per ciascun municipio, che metteranno insieme una scuola e un ente del terzo settore. Partirà a breve l'avviso di co-progettazione - precisa Pratelli -, poi ci sarà appunto la fase co-progettuale che metterà allo stesso tavolo l'amministrazione comunale, le scuole e gli enti del terzo settore, con l'obiettivo di fare azioni concrete di cui la scuola e i ragazzi e le ragazze hanno fortemente bisogno, per prevenire e contrastare la violenza di genere, per prevenire e contrastare gli stereotipi e le discriminazioni basate sull'identità di genere e l'orientamento sessuale».


15 progetti finanziati, uno per municipio

L’iniziativa, con un finanziamento di 420 mila euro, finanziati 15 progetti, uno per ciascun municipio, da attuare durante gli anni scolastici 2024-2025 e 2025-2026.


Il bando sarà quindi rivolto agli enti del Terzo Settore, che potranno presentare fino a tre proposte, ognuna legata a un istituto scolastico situato in municipi diversi, un dislocsmento diffuso per la città che diventa una componente «molto importante» anche per la coordinatrice dell'Ufficio diritti Lgbt di Roma, Grassadonia.

Le proposte dovranno rientrare in quattro ambiti principali: educazione socio-affettiva e alle relazioni. La promozione della parità di genere; prevenzione e contrasto della violenza e della discriminazione legate al genere e all’orientamento sessuale. La prevenzione di discriminazioni e violenze di genere nell’ambiente digitale: «quindi proteggere le relazioni sociali che in un mondo sempre più comunicato di media digitali rischiano poi di venire meno» puntualizza il sindaco Gualtieri.


Una risposta alla domanda educativa e sociale

«Dobbiamo aiutare i ragazzi a crescere in modo consapevole e a governare la dimensione sociale e affettiva - continua il primo cittadino - in un mondo in cui la pervasività dell'educazione digitale spesso rende più difficile per i nostri ragazzi per vivere una vita sociale e anche affettiva normale, magari altre generazioni hanno vissuto normalmente in un'età scolastica, qui parliamo di scuole medie, cioè secondari di primo grado, quindi un momento di pre-adolescenza che è importantissimo»


Coinvolgimento di insegnanti e famiglie

Le attività si svolgeranno durante l’orario curricolare e «prevederanno un percorso formativo per gli insegnanti e il coinvolgimento delle famiglie» specifica poi l'assessora Claudia Pratelli.


La proposta mira a rispondere alla crescente domanda di iniziative educative su temi di attualità e importanza sociale, come l'educazione alla parità tra i generi e la prevenzione di comportamenti rischiosi legati all'uso delle tecnologie: «Non abbiamo mai pensato - spiega l'assessora Pratelli - che come a volte viene narrato quella dei femminicidi o della violenza di genere fosse una emergenza, ma abbiamo pensato sempre che fosse una questione strutturale da affrontare attraverso le leve dell'educazione».


Educazione affettiva, un progetto per il futuro delle nuove generazioni

«Questo progetto nasce dalla consapevolezza che il 57 per cento dei giovani dichiarano che quelle che sono stati gli anni che hanno attraversato tra la pubertà e l'adolescenza sono stati gli anni più confusivi, più difficili, dove si sono anche innescate i primi segnali sulle dipendenze - aggiunge la consigliera capitolina con delega alle Pari Opportunità, Tiziana Biolghini: «Abbiamo voluto partire dalle scuole medie - continua e puntualizza Biolghini - un momento cruciale nella crescita dei ragazzi, soprattutto perché molti di loro hanno vissuto l'infanzia durante la pandemia, con le sue conseguenze sull'isolamento sociale e sulla costruzione delle relazioni affettive: una sfida umana e sociale importante».


L’importanza della collaborazione con il territorio

Alla presentazione del progetto anche la presidente della commissione Pari Opportunità Michela Cicculli: «Un desiderio e un augurio è che si possa continuare a lavorare in questo modo e che possiamo insieme arrivare nei municipi dove ci siamo meno, dove siamo meno con i progetti, dove siamo meno con il terzo settore, dove siamo meno anche appunto al fianco del corpo decente delle dirigenze che hanno sempre bisogno di strumenti culturali e anche aggregativi. Sappiamo che ci sono purtroppo dei territori dove c'è meno risposta da parte delle scuole e anche da parte del terzo settore e io credo che nella grande sfida che abbiamo appena descritto questa ulteriore sfida sia mettere sul tavolo anche nell'interlocuzione con il terzo settore e con le scuole».



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