Edicole a Roma, in Campidoglio arriva una nuova delibera per salvarle
A proporla sono i consiglieri capitolini di Azione Antonio De Santis e Flavia De Gregorio, che rilanciano un testo già presentato nei primi mesi del 2024

Una nuova delibera consiliare arriva in Campidoglio con l’obiettivo di rilanciare le edicole a rischio chiusura.
A proporla sono i consiglieri capitolini di Azione Antonio De Santis e Flavia De Gregorio, che rilanciano un testo già presentato nei primi mesi del 2024.
Gli obiettivi della proposta
Il documento mira a introdurre misure concrete per salvaguardare i chioschi dell’informazione sparsi in tutta la città. Tra le proposte principali ci sono sostegni economici per «l’ammodernamento dei punti vendita», incentivi alla lettura per «giovani, famiglie a basso reddito e over 60». Prevista la trasformazione delle edicole in «hub di servizi» pubblici, anche anagrafici, una maggiore diffusione nelle aree periferiche e la promozione del «ricambio generazionale».
L’idea è dare nuova vita alle edicole rendendole punti di riferimento nei quartieri, anche attraverso l’ampliamento dell’offerta e l’erogazione di servizi pubblici.
Nel I municipio 48 edicole a rischio
Questa nuova delibera arriva in un momento delicato, soprattutto per il I municipio, dove si concentra l’attenzione per la sorte di numerose edicole storiche.
Il 25 febbraio, infatti, l’assessore al Commercio Jacopo Scatà ha inviato una comunicazione ai sindacati dei giornalai: 25 edicole risultano "non compatibili" con il codice della strada, mentre per altre 23 si chiede lo spostamento o la sostituzione con un chiosco più piccolo.
In entrambi i casi, l’iter rientra nell’applicazione della direttiva Bolkestein, una decisione che ha sollevato molte critiche e acceso il dibattito tra maggioranza, opposizione e operatori del settore.
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Un confronto bipartisan
La vicenda ha visto convergere forze politiche diverse. La mozione precedente era stata firmata da Antonio De Santis insieme a Federico Rocca (FdI), Fabrizio Santori (Lega), Rachele Mussolini (FI) e Marco Di Stefano (Noi Moderati). «Serve al più presto un confronto che coinvolga l’assemblea capitolina - ha spiegato De Santis -. Non è una vicenda liquidabile in modo miope e burocratico».
I presidenti di municipio chiedono soluzioni
Alla mobilitazione si sono uniti anche alcuni presidenti municipali del centrosinistra. Tra questi, Amedeo Ciaccheri, presidente del VIII municipio e Massimiliano Umberti presidente del IV municipio, che propone una «sanatoria» per tutelare il settore.
Entrambi puntando un faro sull’urgenza di dare risposte concrete ai lavoratori del comparto.
Cosa prevede la legge: una via possibile
I sindacati, intanto, ricordano che una soluzione normativa già esiste. Si tratta dell’articolo 20 del Codice della Strada consente alle edicole di restare nei Centri storici, anche in deroga alle distanze minime dalla carreggiata, a condizione che sia garantito il passaggio delle persone (comprese quelle a ridotta mobilità). Una possibilità che potrebbe scongiurare molte chiusure, soprattutto nei rioni centrali della Capitale.
Verso un tavolo di confronto
La presidente del I municipio, Lorenza Bonaccorsi, ha chiesto l’apertura di un tavolo con Comune, sindacati e rappresentanti istituzionali. La discussione sulla sorte delle edicole romane è ancora aperta, e riguarda tutta la Capitale, senza distinzioni e schieramenti.
Antonio De Santis: «Edicole bene prezioso per la comunità»
«Le edicole di Roma sono un bene prezioso per la nostra comunità. La loro chiusura è una ferita che come cittadini, prima, e come amministratori dobbiamo scongiurare in tutti i modi», scrive Antonio De Santis, consigliere di Azione dell'assemblea capitolina.
Secondo i dati riportati da Leo Simi nella sua newsletter su Substack, «Mediastorm», nel 2024, le vendite medie giornaliere attraverso le edicole sono scese per la prima volta sotto il milione di copie, attestandosi a 942mila, con una contrazione del 27 per cento rispetto al 2021.
«Per questo abbiamo presentato una mozione per il loro rilancio anche attraverso la riconversione in hub che, oltre alla vendita dei quotidiani, possano fornire una serie di servizi al cittadino. L'amministrazione accolga la nostra proposta, non c'è più tempo per tergiversare», continua il consigliere.
La strada alternativa dell'edicola «Emporio»
Una strada già sperimentata da alcune realtà come quella di piazza Testaccio, l'edicola «Emporio».
Un esempio virtuoso di rigenerazione dell’edicola che non disperde l’origine della sua funzione perché si basa sulla vendita dei tradizionali quotidiani, di riviste indipendenti e infine di pop up, attraverso cui l’edicola si traveste da agenzia pubblicitaria per la vendita di articoli di brand indipendenti.
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