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Due settimane di danza en plein air, torna “Fuori programma”

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 20 giu 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Danza contemporanea internazionale en plein air,  alla luce dei tramonti romani

Fuori programma, performance
«Fuori programma», performance “en plen air”

Picnic nel buio notturno, isole caraibiche, proteste politica e rivendicazione dell' erotismo e sopratutto danze. È l’arte che trasforma gli spazi con “Fuori Programma”, il festival internazionale di danza contemporanea dell’estate Capitolina con la direzione artistica di Valentina Marini. Eventi dal 21 giugno al 5 Luglio, diffusi per vari quartieri della città: dalla biblioteca Quarticciolo al Parco Tor Tre Teste e al teatro India, a Ostiense.


Fuori programma: artisti da tutto il mondo

Sedici spettacoli di artisti da differenti vari Paesi del mondo, come Libano, Mozambico, Albania Guadalupa e Italia, per due settimane di performance che attraversano la Capitale dal tramonto in poi.


Saranno affrontati i temi piu caldi della contemporaneità, come con la performace «Please, Touch!»: «Il tatto evoca la fisicità della danza, il desiderio di accorciare le distanze fra costrutti ideologici e persone, tra fatti e pensieri - sottolinea la direttrice artistica Valentina Marini- per affondare nella materia dei corpi una relazionalità regolata dal sentire, prima ancora del capire. Il ritirarsi di questo scarto è il tentativo di soffiare umanità laddove abusi di potere, aggressioni e narrazioni distorte plasmano le sensibilità»


Dalla funzione dell’arte nel movimento di protesta libanese su cui riflette il coreografo Bassam Abou Diab, alla danza come strumento politico per superare ogni barriera nel lavoro dell'artista curdo Rauf "RubberLegz" Yasit con l’albanese Brigel Gjoka e la collaborazione di William Forsythe.


Sulla diversa percezione e funzione del tempo nella cultura africana, la performance del coreografo spagnolo Asier Zabaleta mentre quella di Léo Lérus verterà sulla "saudade ambientalista" con la Compagnie Zimarèl, in Prima Nazionale direttamente dall’Arcipelago di Guadalupa.


Dal mosaico ipnotico creato da Amos Ben-Tal col collettivo Off Projects, di stanza nei Paesi Bassi, alla danza dei Dervisci Rotanti che ispira il nuovo lavoro della celebre compagnia svizzera Linga.


Poi ancora la distopica discesa nell’inconscio della tedesca Frantics Dance Company alle altre due prime nazionali: quella dell’americano Graham Feeny, anche in residenza per alcuni giorni al festival, e quella degli spagnoli Chey Jurado e Javier M Salcedo che si muovono all’incrocio fra danza contemporanea, acrobatica e breakdance.


Molti artisti italiani al Fuori programma

Gli artisti italiani, partendo da uno dei grandi nomi della scena coreutica nazionale, Adriana Borriello - al festival insieme all'artista belga Thierry De Mey -, sono mk che torna al festival con una nuova versione delle sue “vedute” urbane, DOM col suo “Picnic sul ciglio della notte” firmato da (progetto di ricerca artistica di Valerio Sirna e Leonardo Delogu)


Poi la danza «teleguidata» dal coreografo e artista Salvo Lombardo, che ripensa la corporeità come espressione dell’essere sociale; la coreografia con audio descrizione per facilitare l'accesso alla comunità cieca e ipovedente di Aristide Rontini che presenta una riflessione coreografica, sul processo di coming out, oltre a tenere un incontro con il pubblico; e la ricerca attorno al Piacere e al corpo come presenza erotica nel mondo condotta dalla giovane performer Flavia Zaganelli, qui in residenza artistica


A completare l’evento, il laboratorio sulle tecniche audiovisive per la narrazione dello spettacolo dal vivo a cura di Andrea Caramelli, un workshop su visione e critica e le esplorazioni urbane ideate dall’Associazione CentroCelle.



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