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  • Titty Santoriello Indiano

Droga e sparatorie, il presidente del V municipio: "Non vorrei che ci fosse una strategia per delegittimare Roma"

Tanti episodi criminali, con un'escalation negli ultimi giorni, hanno indotto il presidente del municipio V Mauro Caliste a chiedere l'intervento del Governo per affrontare i problemi di sicurezza dal Quarticciolo a Tor Sapienza, dall'Alessandrino a Centocelle al Pigneto. Lo abbiamo raggiunto a piazza dei Mirti per capire cosa sta accadendo

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Mauro Caliste, presidente del V municipio

140 intrusioni nelle scuole, aggressioni, sparatorie. E poi lo spaccio e lo sfruttamento della prostituzione. Tanti episodi criminali, con un'escalation negli ultimi giorni, hanno indotto il presidente del municipio V Mauro Caliste a chiedere l'intervento del Governo per affrontare i problemi di sicurezza dal Quarticciolo a Tor Sapienza, dall'Alessandrino a Centocelle al Pigneto. «Basta passerelle e proclami di solidarietà», dice il minisindaco che ha invitato il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi a partecipare ad un Consiglio straordinario aperto al pubblico perché «ascolti con le sue orecchie quello che dicono i cittadini del territorio che non ne possono più».



Presidente, quali sono gli ultimi episodi criminali che l’hanno spinta a richiedere aiuto al governo?

Nei primi mesi del nostro mandato, tre anni fa, c’erano già dei problemi, infatti chiesi l’intervento dell’allora ministro dell’interno. Ma purtroppo  in questi ultimi anni il problema si è aggravato. 140 tra intrusioni e furti nelle scuole in particolare nella zona da Tor Sapienza all’Alessandrino, nel cuore del Porticciolo dove proprio ieri sera (il 4 settembre 2024, ndr) c’è stata una sparatoria, oltre alle aggressioni dei giorni scorsi. Per non parlare delle aggressioni agli autisti dell’Atac. Addirittura davanti alla sede del municipio vengono danneggiate le auto parcheggiate. Poi c’è la questione dello sfruttamento della prostituzione sulla Palmiro Togliatti. In tutto il quadrante, per strada, si trovano delle persone che sembrano degli zombie, vinti dalla droga. C’è un problema di criminalità 24 ore al giorno. E per le tante persone per bene che vivono al Quarticciolo, all’Alessandrino, a Centocelle, a Tor Sapienza bisogna che le istituzioni diano delle risposte. Anche i cittadini del V municipio hanno il diritto alla sicurezza.


Quali sono le politiche adottate dal municipio e dal comune per combattere la criminalità in questi anni?

La competenza della sicurezza non è del comune e del municipio. Ma stiamo facendo il possibile: su 800 agenti della Polizia locale, 80 sono stati assegnati al V gruppo, quello del Casilino (49 nuovi agenti, ndr) e del Prenestino. Fanno la loro parte ma non possono intervenire in materia di ordine pubblico. E poi ci sono le politiche per la cura del quartiere e per gli spazi pubblici.


Quali?

Il comune, con l’assessore allo Sport Onorato, ha riavviato tutto l’iter per la riapertura della piscina al Quarticciolo e quindi entro l’anno uscirà il bando. Con i nostri uffici municipali, invece, abbiamo ripreso un progetto fermo da tempo per riaprire l’asilo nido a via Locorotondo. Dopo 10 anni sono state fatte le potature in quel quadrante e, tra i sagrati da riqualificare con i fondi giubilari, abbiamo scelto quello della chiesa al Quarticciolo. Noi gli interventi li stiamo facendo. La vuole sapere una cosa assurda?


Mi dica.

Quando interviene l’Ama, dobbiamo chiedere contestualmente la presenza della Polizia locale perché altrimenti quei pochi farabutti che ci sono al Quarticciolo ci impediscono anche di pulire. Ma non vinceranno loro, vincerà la legalità anche grazie ai progetti sociali. Ad esempio abbiamo stipulato una convenzione con la fondazione Villa Maraini: i loro volontari girano per le strade dei quartieri per fare prevenzione ma anche interventi sociali mirati. Si recano, ad esempio, in via Palmiro Togliatti per parlare con le donne che sono obbligate a prostituirsi oppure intercettano i ragazzi che si drogano per strada e in alcuni casi riescono a convincerli ad andare nei centri per la disintossicazione. Per questo ci tengo a ringraziarli.


Visti gli episodi delle ultime settimane, tutto questo non basta. Cosa si aspetta concretamente dal ministro dell’Interno Piantedosi?

Mi aspetto più forze dell’ordine e dei presidi fissi e il completo ripristino della legalità nei nostri quartieri. Servono strategia e interventi fatti bene. Basta passerelle e proclami di solidarietà, bisogna intervenire e bisogna farlo subito prima che succeda qualcosa di ancora più di grave. Centocelle, Tor Pignattara, Pigneto, Tor Sapienza, Quarticciolo hanno bisogno di risposte concrete. Tutto il  V municipio ha bisogno di risposte concrete. Il ministro Piantedosi, oltre a fare una passeggiata a Tor Bella Monaca - e ha fatto bene - deve intervenire qui. Non vorrei pensare che è andato al VI municipio soltanto perché c’è una vicinanza politica. L’ho anche invitato ad un consiglio straordinario aperto al pubblico sulla sicurezza. E’ importante che ascolti con le sue orecchie quello che dicono i cittadini del territorio che non ne possono più.


Lei ha chiesto di incontrarci a piazza dei Mirti, una zona che non è sotto i riflettori in questi giorni. Perché? Cosa sta accadendo qui?

Piazza dei Mirti è diventato un luogo di spaccio, dove i farabutti prendono il sopravvento sulle persone per bene. Non si può venire tranquillamente a prendere la metropolitana o a fare la passeggiata. I commercianti, dopo i tre anni di covid, si aspettavano di poter fare il loro lavoro e adesso gli viene impedito perché c’è paura di frequentare questa piazza. I carabinieri e la polizia stanno facendo uno straordinario lavoro con le forze che hanno a disposizione, la polizia locale altrettanto. Il prefetto ha avuto anche una particolare attenzione al territorio. Ma non basta. Per questo voglio accendere i riflettori anche qui.


Come si spiega questa escalation di violenza collegata anche alla criminalità organizzata?

Non vorrei che ci fosse un strategia politica perché le coincidenze non sono un caso...


Cioè?

Recentemente è stato sgomberato un fabbricato al Mandrione dove vivevano decine persone. Persone che si sono riversate per strada, ad esempio, a piazzale del Pigneto dove ora ci sono tanti senza fissa dimora. Nel momento in cui vengono fatti sgomberi, bisogna pensare a trovare una soluzione per chi viene sfrattato. Altrimenti ci troviamo i materassi per strada. E poi tra loro c'erano anche tossicodipendenti e persone con altri problemi. E' chiaro che lasciarli per strada crea anche un problema di sicurezza oltre al fatto che c'è un tema di umanità verso di loro. Non vorrei che ci fosse una strategia del governo nei confronti del comune di Roma creando un problema di sicurezza nella capitale


Una strategia per delegittimare il governo di Roma?

Un esempio: è accaduto recentemente l'episodio di un’aggressione in metropolitana. In quel caso è intervenuto un ministro e così è stata predisposta subito una maggiore sorveglianza. Guarda caso, quando chiede qualcosa al ministero il municipio o il comune non c’è ascolto. Se lo chiede il ministro si interviene subito. Sui problemi della sicurezza noi non abbiamo le competenze, non abbiamo il rapporto diretto con le forze dell’ordine. Il prefetto sta facendo un ottimo lavoro  con i mezzi che ha a disposizione. Il ministro dell’interno deve decidere se Roma la vuole sicura oppure no.

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