Dimensionamento scolastico 2025/26, la Cisl Scuola chiede maggiore coinvolgimento delle scuole
- Rebecca Manganaro
- 7 dic 2024
- Tempo di lettura: 3 min
La conferenza permanente per l’istruzione della Regione Lazio esamina le proposte di accorpamento e riorganizzazione delle scuole, ma la Cisl Scuola esprime preoccupazione per l'assenza di un coinvolgimento adeguato delle istituzioni scolastiche nel processo di dimensionamento

Il 5 dicembre si è riunita la conferenza permanente per l’istruzione della Regione Lazio, per proseguire i lavori relativi al dimensionamento scolastico per l’anno 2025/26, dopo la sospensione avvenuta il 25 novembre su richiesta delle organizzazioni sindacali. Durante l’incontro, sono stati esaminati i pareri riguardanti le proposte di accorpamento, riorganizzazione e attivazione di nuovi indirizzi scolastici. Ogni membro della conferenza ha espresso il proprio parere su ciascuna proposta.
La contrarietà della Cisl Scuola
Tuttavia, le organizzazioni sindacali, in particolare la Cisl Scuola, hanno ribadito la loro netta contrarietà verso gli interventi di dimensionamento che non siano stati previamente discussi e valutati dagli Organi Collegiali delle scuole coinvolte. Michele Sorge, segretario generale provinciale della Cisl Scuola, ha sottolineato come il corretto dimensionamento della rete scolastica debba essere preceduto da una valutazione condivisa e dalla deliberazione collegiale delle istituzioni scolastiche interessate.
La Cisl, infatti, ha espresso parere favorevole solo su quelle proposte per le quali erano stati acquisiti i pareri positivi dei Consigli di Istituto e dove è stata effettuata una valutazione dell’impatto del dimensionamento sugli organici e sulla qualità del servizio educativo sul territorio. Il sindacato ha evidenziato la preoccupazione per possibili sovraffollamenti, scuole con un numero eccessivo di studenti e sedi distanti tra loro, rendendo difficile la gestione, soprattutto in zone con particolari condizioni morfologiche.
Le proposte di accorpamento e riorganizzazione
Nel corso della conferenza, sono state presentate diverse proposte di accorpamento e riorganizzazione.
Montelibretti e Monteflavio: proposta di accorpamento dell’Istituto Comprensivo di Montelibretti (600 alunni) con l’Istituto Comprensivo Giuliano Giorgi di Monteflavio (400 alunni), per creare un unico istituto con 1000 studenti.
Palestrina: si propone di unire tre istituti esistenti per creare due nuovi Istituti Comprensivi verticalizzati, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado, con un numero di alunni previsto per il 2025/26 pari a 1137 e 1111.
Tivoli: proposta di accorpamento dell’Istituto Comprensivo Tivoli III (740 alunni) con l’Istituto Comprensivo Tivoli IV (736 alunni), per un totale di 1485 studenti, concentrati nella zona di Villa Adriana.
Le proposte per il Comune di Roma
Nel Comune di Roma, invece, le proposte di accorpamento sono state le seguenti:
Municipio III: proposta di accorpamento dell’I.C. C. Levi con l’I.C. Fidenae.
Municipio IV: l’accorpamento riguarda l’I.C. Palombini (581 alunni) con l’I.C. Perlasca (583 alunni), per un totale di 1164 studenti. Il municipio ha espresso parere favorevole.
Municipio XV: si propone l’accorpamento dell’I.C. Baccano (629 alunni) con l’I.C. Wojtyla (608 alunni), per un totale di 1237 studenti. Anche in questo caso il parere del municipio è favorevole.
Il dissenso della Cisl Scuola
La Cisl Scuola ha espresso forte dissenso rispetto al processo di dimensionamento, che, secondo il sindacato, non coinvolge adeguatamente le scuole e applica una logica esclusivamente numerica. Secondo i sindacati, questo approccio non tiene conto delle reali necessità delle scuole e degli studenti. La riorganizzazione della rete scolastica dovrebbe mirare all’ottimizzazione del servizio educativo, non alla mera gestione «ragionieristica» delle autonomie scolastiche.
Il sindacato ha chiesto una revisione completa del piano di dimensionamento, ponendo l'accento sulla necessità di coinvolgere maggiormente le scuole e i loro organi collegiali. Solo in questo modo, secondo la Cisl, sarà possibile adottare soluzioni che non compromettano la qualità dell'insegnamento e la gestione efficace delle risorse sul territorio.
Nonostante i timori espressi, la Regione Lazio sembra voler proseguire il suo piano di dimensionamento. La Cisl Scuola, tuttavia, continuerà a monitorare il processo e a sollecitare un dialogo costruttivo con le istituzioni scolastiche, affinché il dimensionamento scolastico non diventi un semplice gioco di numeri, ma un’opportunità per migliorare il sistema educativo e rispondere alle reali esigenze del territorio.