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Derby, Ranieri in conferenza stampa: «Per me ultimo derby»

  • Immagine del redattore:  Redazione La Capitale
    Redazione La Capitale
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 6 min

Il tecnico giallorosso, Claudio Ranieri, ha parlato in conferenza stampa a Trigoria


La tensione per il derby di Roma cresce. La sfida di domenica sera tra Roma e Lazio non è solo una questione di orgoglio e tifo, ma ha anche un peso significativo per la classifica, con la qualificazione europea in palio. La Roma arriva dall'1-1 contro la Juventus, mentre la Lazio, dopo la complicata trasferta in Europa League contro il Bodo, è chiamata a riscattarsi nel campionato. Il tecnico giallorosso, Claudio Ranieri, ha parlato in conferenza stampa a Trigoria, dove ha analizzato il match e diversi temi legati alla squadra e al futuro.


Partiamo dal campo, a parte Dybala e Saud sono tutti recuperati?

«Sì, sono tutti disponibili»


Che Lazio si aspetta dopo questa trasferta in Norvegia?

«Mi aspetto la Lazio che conosciamo, forte, viva, con buone individualità e un buon gioco corale. Ho visto la partita, quando vai a quelle latitudini, con quel freddo, quando vai a certe latitudini, paghi. Ma io credo che la Lazio la partita di ritorno la possa ribaltare all’Olimpico»


La Lazio ha recuperato Castellanos per questo derby. Questo potrà influenzare le sue scelte per la difesa?

«No, non cambierà il mio modo di pensare e approcciare alla partita per un giocatore o per un altro. Sappiamo, come ho detto prima, che la Lazio gioca un calcio corale, verticale, dove spingono in molti, per cui sappiamo quello che ci aspetta»


Questo derby che importanza ha? Sia a livello di classifica, sia personale visto che – in caso di vittoria – potrebbe essere il suo sesto successo su sei nelle stracittadine.

«Da quando sono arrivato ho sempre detto che io metto la squadra in campo per cercare di vincere, questo lo farò anche domenica. Non significa che vinceremo, significa che lotteremo per. Così abbiamo fatto contro la Juventus, loro sono stati bravi nei primi minuti dove ci ha aggredito, ci ha schiacciato, noi siamo stati molto bravi a farli giocare come volevamo. Poi siamo usciti anche noi e siamo andati vicino al vantaggio, che però hanno trovato loro, riuscendo a pareggiare dopo. Questo significa che la squadra è forte, crede nelle proprie possibilità e ambizioni. Che ambizioni abbiamo? Cercare di fare il massimo di quello che possiamo. Come dico sempre, non prometto. A me piace lavorare, fare le cose sotto voce, con la voglia di fare il massimo. Noi domenica faremo il massimo, poi starà anche alla Lazio di vedere quello che potrà fare»


Qual è la qualità principale di Cristante? Si punterà su di lui anche in futuro? E Vieira possiamo escluderlo come futuro allenatore?

«Mi sembra di aver detto che non parlavo più di questo argomento. Rispondo solo su Cristante. È un giocatore molto valido, un centrocampista completo, è un interditore che si sa inserire e sa far gol. È sempre nella lista dei primi 11, poi dipende da che tipo di gara voglio fare, è tutto un altro discorso»


Ha visto in Pellegrini un atteggiamento diverso, come aveva notato prima della partita di andata?

«Questo ve lo dirò dopo perché se ve lo dico poi voi lo mettete in formazione. Voi in formazione lo avete già messo, per cui io sto zitto e poi farò le mie scelte»


Sarà il suo ultimo derby solo da allenatore della Roma?

«Sì, ho detto che smetto, smetto. È l’ultimo derby da allenatore. Capisco la sottigliezza…»


Il distacco tra derby di andata e quello di adesso è differente. Ci sono suoi meriti in questa rimonta o è questo il reale divario tra le due squadre?

«Difficile dire i reali valori quali sono. La Roma ha passato determinate vicissitudini, giuste o sbagliate che siano. La Lazio non era stata presa in considerazione da nessuno, Baroni sembrava un ripiego invece sta facendo un gran campionato, giocando bene, segnando molti gol, si sta meritando la classifica. Noi abbiamo fatto tutto in rincorsa. Abbiamo le ultime sette partite. Spingeremo al massimo con tutto quello che abbiamo lo dobbiamo dare in questo periodo e poi raccoglieremo ciò che siamo stati capaci di fare»


Quant’è ampio il gap tra la Roma e le squadre che vogliono andare in Champions? E quanto ci vorrà per colmarlo?

«Ho detto quando sono arrivato che Roma non è stata fatta in una notte e questa è una massima degli inglesi meravigliosa. Loro parlano dell’impero romano, ci sono voluti secoli per farlo. Non ci vorrà un secolo per riportare la Roma in Champions League, noi stiamo facendo il massimo per avvicinarci e vedere dove possiamo arrivare. Poi starà alla proprietà e al nuovo allenatore mettere dei nuovi mattoni e permetterci di fare quello che è il sogno del presidente»


Una sua valutazione sui nuovi arrivati dal mercato di gennaio?

«Io credo che abbiamo fatto delle buonissime scelte, per quanto riguarda il mercato di gennaio, considerate le difficoltà che avevamo e le restrizioni della UEFA, sia per poter andare a prendere determinati giocatori. Io penso che siano giocatori da Roma, poi tutto è migliorabile. Starà al nuovo allenatore valutare se saranno idonei per la Roma del futuro o meno. Per me sono ragazzi su cui poter contare, in ogni momento»


Il gruppo sente l’importanza di questo derby per lei, che lei potrà chiudere con la sesta vittoria di fila? E poi, il futuro della Roma dipenderà anche da Ranieri?

«Su questa domanda ho già risposto ampiamente sulla stampa. Dipenderà in quella maniera. Domenica è una partita importante, difficile, dico sempre che acqua passata non macina più, io non guardo a quello che ho fatto ieri o quello che abbiamo fatto con la Juventus domenica scorsa. Penseremo tutti a fare il nostro meglio, il massimo, a me basta che i ragazzi mi diano la prestazione e lottino come pazzi. Poi se si riuscirà a vincere anche per un colpo di fortuna sarò contento»


Che ruolo può avere Paredes per il presente e il futuro della Roma? E ci racconta qualcosa in più di suo fratello?

«Allora, mio fratello è uguale a me, ha due anni in più. Questo è mio fratello. Per cui lo potete scambiare a cena con qualcuno, ma dato che sta male non potete averlo scambiato con nessuno. Io non ero, per cui… Si chiama Carlo. Volete sapere anche degli altri? Guardate che sono tanti… Riguardo Paredes, per me è un play eccezionale. Sa dove mettere la palla. Sa quando rallentare, sa quando verticalizzare, sa quando accelerare il ritmo. Per me è un giocatore importante. Dipenderà dall’allenatore del futuro, come vorrà giocare. Io credo che più bravi di lui ce ne siano pochi, anche perché è campione del mondo ed è ancora nazionale argentino»


Gourna-Douath può essere un giocatore valido anche per il futuro?

«Lui è arrivato e ha fatto subito molto bene perché mi è piaciuto a Venezia. Poi come tutte le cose, ha avuto un attimo di flessione perché cambi stile, cambi nazione, cambi modo di pensare, di giocare, di allenarti, cambi tutto. Ho puntato molto su di lui per farlo migliorare in alcuni aspetti che non sto qui ad elencare e ultimamente mi sembra tornato quello dell’inizio. Sta digerendo il lavoro che svolgiamo, sta digerendo anche l’aspetto tattico e se l’ho messo contro la Juventus è perché poteva fare una buona prestazione, che poi ha fatto. Sul riscatto vediamo. È un ragazzo molto giovane, che ha un futuro»


Si sente favorito rispetto alla Lazio visto il loro momento? E, a parti invertite, avrebbe preferito giocare il derby di lunedì?

«Anche noi abbiamo fatto questo tipo di trasferte perché quando siamo arrivati alle 3-4 di notte non l’abbiamo detto a nessuno e abbiamo dovuto giocare. Io non penso che la Lazio stia passando un periodo difficile altrimenti non sarebbe andata a vincere a Bergamo e a fare quella partita che ha fatto. Io mi aspetto una gara volitiva, con determinazione, chi non ci dice che sono andati a Bodo pensando a noi, sapendo poi che la possono ribaltare nella gara di ritorno, per cui mi aspetto una bella gara, tirata fino all’ultimo. Mi auguro che al primo posto ci sia la sportività tra le due squadre e le due tifoserie. È una cosa importante. Io sono di una certa età, una volta c’erano grandi sfottò. Che restino questi grandi sfottò, i romani sanno essere geniali in questo»


Pisilli e Baldanzi potrebbero segnare di più? E cosa serve loro per essere più decisivi sotto porta?

«L’esperienza. Giocare di più, gli manca solo questo. Sono due giocatori della Roma del futuro. Sono bravi, si sanno inserire molto bene, Baldanzi ha una freschezza e una brillantezza, un’imprevidibilità spiccata. Mentre Pisilli ha tempi di inserimento, quando tira vorrebbe spaccare la porta, ma deve stare tranquillo perché i gol li farà, io sono sicuro di questo. Ha tutto. Quando uno ha i tempi di inserimento è la cosa più importante per un centrocampista»

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