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Redazione La Capitale

Delitto di via Poma, respinta l'archiviazione. Il gip di Roma: «Da approfondire il ruolo dei servizi segreti»

Secondo la magistrata, infatti, vi sarebbe stato il tentativo di proteggere non solo l’assassino di Simonetta Cesaroni, uccisa il 7 agosto 1990, ma anche l’ufficio di via Poma dove ci sarebbero stati documenti riservati dei servizi segreti

simonetta cesaroni

Dopo 34 anni di misteri e interrogativi, il caso dell'omicidio di Simonetta Cesaroni, avvenuto il 7 agosto 1990 con 29 colpi di tagliacarte nell'ufficio di via Poma a Roma, torna sotto i riflettori. Il gip di Roma, Giulia Arcieri, ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dai pm e ha disposto nuove indagini, indicando la necessità di approfondire il possibile ruolo dei servizi segreti italiani nell'intricato caso.


Via Poma, nuove indagini: nell'ufficio documenti riservati

La decisione del Gip arriva a seguito di un esposto presentato dall’avvocato Claudio Strata. Secondo indiscrezioni emerse in procura, l’esposto si basa su una segnalazione ricevuta da un generale del Sisde in pensione. I nuovi sviluppi includono l'audizione di Sergio Costa, ex 007, e dell'ex questore Carmine Belfiore, che potrebbero fornire dettagli rilevanti per la ricostruzione della vicenda.


Secondo la magistrata, infatti, vi sarebbe stato il tentativo di proteggere non solo l’assassino di Simonetta Cesaroni, uccisa il 7 agosto 1990, ma anche l’ufficio di via Poma dove ci sarebbero stati documenti riservati dei servizi segreti.


Mario Vanacore, figlio del portiere dell’edificio in cui si consumò il delitto, ha espresso soddisfazione per l’orientamento delle indagini. «Sono contento che la Procura stia indagando sulla pista segnalata dal mio legale – ha dichiarato –. Il risultato dell'indagine difensiva svolta dal mio legale è stato presentato in Procura con un esposto mesi fa, che porta ai servizi e al nome di Sergio Costa». La riapertura del caso si concentra su una pista mai esplorata a fondo: l’eventuale coinvolgimento di esponenti dei servizi segreti, in particolare del Sisde. Un elemento che, se confermato, potrebbe riscrivere le dinamiche di uno dei più controversi e irrisolti delitti della cronaca italiana.


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