Dalle strade del Tuscolano ai vicoli di Trastevere, esce la nuova serie Netflix «Storia della mia famiglia»
Storia della mia famiglia è una serie Netflix che esplora le dinamiche familiari, l'elaborazione del lutto e il valore della comunità

Roma è un teatro senza sipario, dove la storia si fonde con il presente in un dialogo ininterrotto tra passato e futuro. Le sue strade, i suoi palazzi e i suoi vicoli non sono semplici scenografie, ma attori silenziosi che danno vita alle vicende di chi la abita. Storia della mia famiglia, la nuova serie Netflix, fa di Roma il cuore pulsante di una narrazione intima e universale, in cui la città eterna diventa il riflesso delle gioie, delle ferite e delle speranze di chi la popola.
Una Roma autentica e multiforme
Girata tra il quartiere Tuscolano, il centro storico e le aree più periferiche della Capitale, la serie mette in scena una Roma meno turistica e più quotidiana. Piazza Ragusa, con le sue atmosfere popolari, è il cuore del mondo di Fausto e dei suoi figli, un luogo che racconta il lato quotidiano della città, lontano dai riflettori del Colosseo o della Fontana di Trevi.
Ma Roma è anche contraddizione, è stratificazione sociale e culturale. Mentre Fausto attraversa la città nel suo lavoro di Ncc (noleggio con conducente), si sposta tra la Roma più borghese, dai Parioli a piazza Adriana, e quella più caotica e pulsante, fatta di stazioni affollate come Tiburtina e aeroporti come Fiumicino. Ogni luogo diventa un tassello di un affresco metropolitano che racconta la realtà di chi, ogni giorno, costruisce il proprio destino tra le bellezze e le difficoltà della Capitale.
La famiglia come tribù, il lutto come rinascita
Al centro della serie c'è la storia di Fausto, uomo vitale e generoso, che si trova a dover fare i conti con la propria mortalità e con il futuro dei suoi figli. Storia della mia famiglia racconta la sua ultima giornata, un tempo sospeso tra ricordi, risate e addii, ma anche la rete di affetti che, dopo la sua morte, dovrà ricostruire un equilibrio per il bene di due bambini.
La famiglia qui non è solo un vincolo di sangue, ma una comunità scelta e costruita nel tempo: amici, ex compagni, fratelli e madri imperfette che, nel caos della perdita, trovano un nuovo senso di appartenenza. È un concetto che riecheggia nella storia stessa di Roma, una città che da secoli accoglie e trasforma chiunque la abiti, rendendolo parte del suo eterno racconto.
La nuova serie Netflix, in una Roma tra memoria e identità
Se c’è un luogo che incarna il concetto di memoria e trasformazione, è proprio Roma. I vicoli di Trastevere, i giardini silenziosi dell’Aventino, i panorami struggenti del Gianicolo: ogni angolo della città porta con sé il peso del passato e l’attesa del futuro. E questo è anche il senso profondo della serie: raccontare la fragilità e la forza dei legami umani attraverso lo spazio urbano, dove ogni pietra è testimone di infinite storie d’amore, di perdita e di rinascita.
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