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Edoardo Iacolucci

Corteo di Ultima Generazione a piazzale Clodio: «No al ddl Sicurezza. Giacomo libero»

Aggiornamento: 3 giorni fa

Il Tribunale di Roma si riserva sulla richiesta di sorveglianza speciale per Giacomo Baggio di Ultima Generazione. Solidarietà e proteste contro il ddl Sicurezza.

Corteo di ultima generazione
Corteo di Ultima Generazione (La Capitale)

Coriandoli con il testo del ddl Sicurezza. Cori e bandiere. Si è tenuta stamattina al Tribunale penale di piazzale Clodio, l’udienza per la convalida della richiesta di sorveglianza speciale avanzata dalla questura nei confronti di Giacomo Baggio Zilio, 33enne, consulente legale veneto e membro del movimento ambientalista Ultima Generazione.


Il tribunale ha scelto di riservarsi sulla decisione, lasciando l’attivista in attesa di una sentenza che sarà notificata via pec.

«La richiesta di sorveglianza speciale - spiegano gli attivisti in sit-in - è solitamente riservata a reati di mafia e terrorismo, viene considerata eccessiva da molti osservatori, dato che le proteste di Ultima Generazione sono caratterizzate dalla nonviolenza».


Simili richieste erano già state respinte dai tribunali di Milano e Trieste nei casi di altri attivisti del movimento, come Simone Ficicchia e Laura Zorzini. Le sentenze hanno chiaramente sottolineato come la criminalizzazione del dissenso non abbia senso in un sistema democratico.


Giacomo Baggio: «Protestare non è violenza»

«Il tribunale ha deciso di riservarsi per la decisione - spiega Giacomo Baggio, all'uscita dall’udienza -. È bello vedervi qui, dentro abbiamo fatto la stessa cosa che facciamo fuori, cioè dire che protestare non è violenza, vuol dire che agire in un sistema come questo significa agire per il bene della collettività. Non può essere considerata pericolosa una persona come me, e come tutte noi - continua - che semplicemente ci sediamo su una strada e diciamo ‘dobbiamo agire, dobbiamo fare qualcosa’. Le nostre proteste nonviolente non sono pericolose; pericoloso è il governo, e l’inerzia nel non fare nulla nei confronti della crisi ecoclimatica. Considerare pericoloso quello che facciamo - conclude -, rappresenta una minaccia per la collettività e la democrazia».


Presidio contro il ddl Sicurezza

Durante l'udienza si è svolto un presidio di solidarietà per Giacomo Baggio e di protesta contro il ddl Sicurezza. Il presidio ha visto la partecipazione di rappresentanti di Amnesty International Italia, Potere al Popolo, Legambiente, Movimento per il diritto all’abitare e della rete Liberi/e di lottare, che riunisce diverse realtà contrarie al disegno di legge, tra cui Ultima Generazione. Anche familiari e amici degli attivisti colpiti da provvedimenti legali simili hanno partecipato all’iniziativa.

«Sono qui oggi per portare tutta la mia solidarietà a Giacomo - spiega Mizzi attivista 65enne -, perché io a Roma ci sono stata e ci tornerò e anch'io come Giacomo ho ricevuto denunce e avvisi orali, anche io sono uscita dal commissariato con la definizione di persona che frequenta ambienti criminali, persona con  comportamento socialmente pericoloso».


Federico 18 anni di Ultima Generazione: «Non voglio essere il prossimo Giacomo»

«Siamo partiti con un corteo da Piazzale Claudio - spiega Federico, 18enne e ambientalista di Ultima generazione -, siamo ultima generazione e un membro del nostro gruppo che è Giacomo che ha 30 anni, che è un ragazzo normale, rischia la sorveglianza speciale. Abbiamo organizzato questo presidio in piazza perché pensavamo che fosse assolto, invece no. Questa cosa era inviata di 30 giorni quindi per altri 30 giorni lui ancora non sa se subirà questo provvedimento assurdo che vuole dare questo governo. Questo nuovo ddl poi - continua Federico -, che si chiama ddl Sicurezza, è tutto altro che garantirà la sicurezza delle persone perché grazie a questo se verrà approvato in Senato non sarà più possibile protestare in alcuna forma, in alcun modo. Per questo non ci fermeremo e saremo sempre qui, sempre qui per Giacomo e per noi perché io non voglio essere il prossimo Giacomo».


Durante il presidio, gli interventi si sono alternati a momenti musicali. Gli ambientalisti di Ultima Generazione hanno preso la parola per leggere pubblicamente gli articoli del ddl Sicurezza, dimostrando come la legge sia pensata per tutelare le politiche del governo contro il dissenso. Alla fine della lettura, i fogli contenenti il testo del ddl sono stati simbolicamente strappati, un gesto di rifiuto verso una legge considerata illiberale.


Intorno alle 11.30, i partecipanti al presidio si sono mossi in corteo lungo viale Mazzini, passando per via Grabau e piazza Strozzi e concludendo l'azione con un sit-in in mezzo alla strada, una forma di protesta pacifica per sottolineare l'opposizione «alle misure repressive del governo».


Ddl Sicurezza e Magistratura Democratica

Le critiche al provvedimento contro Baggio si inseriscono in un contesto più ampio di opposizione al ddl Sicurezza, proposto dal governo. Magistratura Democratica ha condannato pubblicamente il disegno di legge: «L’unica “messa in sicurezza” - ha commentato -, è quella delle politiche di governo, che usa il grimaldello del diritto penale per disincentivare e reprimere il dissenso, proprio da parte di chi lamenta sempre la presunta politicizzazione della giustizia».

Anche l’Unione delle Camere Penali, che rappresenta oltre 10mila avvocati penalisti, ha manifestato preoccupazione per le conseguenze del ddl, dichiarando lo stato di agitazione per sensibilizzare «l’opinione pubblica sul pericolo che simili legislazioni securitarie e illiberali possano incidere irreversibilmente sulla tenuta democratica dell’intero sistema penale».


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