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Cortei studenti su ddl Sicurezza e Palestina: «Contro governo e repressione»

Anita Armenise

Due i cortei uno partito da Piramide indetto dall'Unione degli studenti, un secondo, non autorizzato guidato dai collettivi autonomi di liceo quali il Tasso, il Mamiani, il Socrate, il Manara, il Virgilio e altri partito dalla scalinata di viale Glorioso

Corteo dei collettivi autonomi partito da viale Glorioso
Corteo dei collettivi autonomi partito da viale Glorioso

«Contro un governo che appoggia il genocidio in Palestina senza riconoscerlo, per l'edilizia delle nostre scuole che cadono a pezzi, contro una repressione di un governo fascista che non ci permette di esprimerci». Sono diverse centinaia gli studenti scesi in piazza la mattina del 15 novembre per manifestare contro il governo Meloni e le politiche che riguardano il mondo dell’istruzione. Al centro della contestazione anche i continui tagli ai fondi pubblici e una didattica troppo centrata sulla valutazione numerica.

ministero della guerra

Due cortei si sono diramati nel centro della Capitale, uno partito da Piramide e terminato davanti al Ministero dell'Istruzione, indetto dall'Unione degli studenti, un secondo, non autorizzato guidato dai collettivi autonomi di liceo quali il Tasso, il Mamiani, il Socrate, il Manara, il Virgilio e altri partito dalla scalinata di viale Glorioso, a pochi metri dal ministero.


La volontà dei collettivi è di dare vita ad un altro corteo e per questo hanno trattato con la Digos presente sul posto, per evitare lo scontro.

Gli studenti dei collettivi autonomi in trattativa con la Digos per sfilare in corteo
Gli studenti dei collettivi autonomi in trattativa con la Digos per sfilare in corteo

Sull'asfalto, proprio sotto al Miur, si legge una scritta: «Governo della guerra», mentre sventolano le bandiere palestinesi sullo sfondo del ministero.


«Chiediamo e pretendiamo uno spazio inclusivo per tutte le minoranze che ancora oggi sono escluse e discriminate da questa società», è la voce di una manifestante dei collettivi autonomi dei licei romani. La direzione, dunque, è quella delle occupazioni che seguono l'esempio di quelle già in essere dell’Albertelli di via Manin e del liceo Gullace.







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