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Concessioni balneari, il Consiglio di Stato sblocca il bando: estate salva a Ostia

  • Immagine del redattore: Rebecca Manganaro
    Rebecca Manganaro
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Il comune di Roma vince il ricorso contro la sospensiva del Tar: le assegnazioni possono proseguire fino a ottobre, in attesa della sentenza definitiva

Ostia (La Capitale)
Ostia (La Capitale)

Il Consiglio di Stato ha dato ragione al comune di Roma, accogliendo il ricorso contro la sospensiva del Tar che aveva bloccato il bando per le concessioni balneari del litorale romano. Con questa decisione, il bando torna valido e potrà proseguire almeno fino a ottobre, quando il Tar si esprimerà nel merito.


La soddisfazione del Campidoglio

La sentenza è stata accolta con soddisfazione dal sindaco Roberto Gualtieri, che ha parlato di una vittoria della legalità e della trasparenza: «Il nostro obiettivo è rilanciare il litorale con bandi innovativi, rispettando le regole e i principi europei di concorrenza. Oggi è una bella giornata per Ostia: la stagione balneare è salva e abbiamo posto le basi per un cambiamento strutturale».


Sulla stessa linea anche l’assessore al Patrimonio, Tobia Zevi: «Avevamo ragione noi, e avevano torto i difensori dello status quo. Finalmente si apre la strada per la legalità e una gestione pubblica che valorizzi il bene comune». Zevi ha annunciato l’immediata riapertura dei termini per le 31 concessioni sospese e la pubblicazione di un nuovo bando per ulteriori dieci stabilimenti.


Un percorso travagliato tra ricorsi e sentenze

La vicenda delle concessioni balneari di Ostia è una storia di bandi, ricorsi e decisioni contrastanti che si trascina da anni. Tutto è iniziato nel 2020, quando l’amministrazione Raggi ha messo a gara 37 stabilimenti e nove chioschi. L’esito, però, ha lasciato fuori diversi operatori, con 13 stabilimenti e due chioschi rimasti senza assegnatari.


Nel 2021, per evitare la chiusura delle strutture, il comune ha sospeso il bando e prorogato le concessioni esistenti di un anno, in attesa di riorganizzare il sistema. Poi, nel 2024, l’amministrazione Gualtieri si è trovata davanti a un bivio: non potendo più prorogare le concessioni, ha optato per l’affidamento diretto ai vecchi concessionari, con la promessa di bandi futuri.


Ma la situazione si è complicata con una sentenza del Consiglio di Stato del 2023, che ha accolto il ricorso della GB srl, un’azienda che avrebbe dovuto ottenere la concessione del V Lounge con il bando Raggi. Questa sentenza ha dato coraggio ad altre imprese escluse, che si sono rivolte al Tar, ottenendo il riconoscimento dei loro diritti.


Il Tar blocca il bando, il comune fa ricorso

Nel febbraio 2025, il comune ha pubblicato un nuovo bando per l’assegnazione di 31 concessioni, ma il Tar del Lazio lo ha sospeso, accogliendo il ricorso di alcuni balneari. Il nodo principale? L’assenza del Piano di Utilizzo degli Arenili (Pua), che secondo la legge regionale impone gare di durata annuale, mentre la norma nazionale prevede concessioni tra i cinque e i vent’anni.


Per il Tar, il bando del comune era «disancorato dal nuovo paradigma legale», e l’incertezza normativa ha portato alla sospensiva. La reazione del Campidoglio è stata immediata: Gualtieri e Zevi hanno annunciato ricorso al Consiglio di Stato, convinti che la normativa nazionale prevalga su quella regionale e che si possano quindi assegnare concessioni pluriennali anche senza il Pua.


Ora si corre: estate 2025 garantita, ma la partita non è chiusa

Con il verdetto del Consiglio di Stato, il comune può ora procedere con il bando, garantendo che gli stabilimenti siano operativi per la stagione estiva. Ma la partita è tutt’altro che chiusa: il Tar si esprimerà nel merito a ottobre, e il quadro normativo resta incerto.

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