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Il Concertone del Primo Maggio torna a piazza San Giovanni. Ecco il programma per la Festa dei Lavoratori

Redazione La Capitale

Salute e sicurezza sul lavoro al centro delle celebrazioni. All'incontro tra Rai e sindacati spazio anche per le richieste sui quesiti referendari

primo maggio 2025

I segretari generali di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i vertici della Rai per definire l'organizzazione delle celebrazioni del Primo Maggio 2024, che quest'anno avranno come tema centrale la salute e la sicurezza sul lavoro.


Le manifestazioni e il programma

Saranno tre le manifestazioni unitarie che si svolgeranno nella mattinata in altrettanti luoghi d'Italia. A Roma, ai Fori Imperiali, sarà presente il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

A Casteldaccia (Palermo) l'appuntamento è con la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola. Infine l'altro appuntamento è previsto a Prato con il segretario generale della Uil, PierPaolo Bombardieri.


I tre comizi saranno trasmessi in diretta su Rai3, a cura del Tg3. Nel pomeriggio, a Roma, si terrà il Concertone, dedicato al medesimo tema. Dopo l’edizione dello scorso anno al Circo Massimo, l'evento tornerà nella sua sede tradizionale di piazza San Giovanni e sarà trasmesso in diretta su Rai3, a cura della Direzione Prime Time.


Una svolta nella tradizione

Il Primo Maggio 2025 segna una svolta nella tradizione delle celebrazioni sindacali. Per la prima volta, fatta eccezione per gli anni della pandemia, Cgil, Cisl e Uil hanno scelto di tenere il comizio in tre città diverse, pur mantenendo il tema comune.


Negli anni passati, la manifestazione del Primo Maggio ha sempre visto i leader sindacali insieme in una stessa città. Nel 2024 il comizio unitario si è tenuto a Monfalcone, con lo slogan “Costruiamo insieme un'Europa di pace, lavoro e giustizia sociale”. Nel 2023, l’appuntamento fu a Potenza per celebrare i 75 anni della Costituzione, mentre nel 2022 il messaggio “Al lavoro per la pace” portò i sindacati ad Assisi.


Landini: «La Rai garantisca il diritto all’informazione sui referendum»

«Formalmente si sono dichiarati disponibili ad affrontare le questioni da noi poste. Dobbiamo vedere come poi questo avviene». Così Maurizio Landini, segretario della Cgil, a margine dell'incontro avvenuto nella sede Rai tra i vertici della televisione pubblica, tra cui l’amministratore delegato Gianpaolo Rossi e il direttore generale Roberto Sergio, e i comitati referendari.


Il sindacalista ha spiegato che le richieste si sono concentrate in particolare sulle informazioni necessarie per consentire il voto ai fuorisede lontani da casa per motivi di cura, lavoro e studio, nonché sulle comunicazioni dedicate agli italiani all’estero. «Abbiamo chiesto che già da oggi, al di là degli spazi elettorali previsti nel mese di maggio, le trasmissioni giornalistiche, di intrattenimento e di approfondimento affrontino questo tema», ha aggiunto Landini, specificando: «Non stiamo chiedendo che la Rai dica alle persone cosa devono votare, ma che il servizio pubblico informi i cittadini italiani che c'è un referendum e che il loro diritto di voto va esercitato nel modo più opportuno possibile».


Secondo Landini, si tratta di un’attenzione necessaria, visto che i dati di affluenza delle ultime elezioni sono allarmanti per il raggiungimento del quorum: «Se le ultime elezioni europee fossero state un referendum, non sarebbero state valide, perché ha votato meno del 50% delle persone». Il segretario della Cgil ha inoltre annunciato che, insieme agli altri comitati promotori, è stato richiesto un nuovo incontro nelle prossime settimane per verificare l’attuazione degli impegni presi dalla Rai.


Infine, Landini ha definito «un errore» la decisione del governo di non accorpare l’election day al primo turno delle amministrative (25-26 maggio), preferendo invece la data del ballottaggio, 8-9 giugno. «Ho letto oggi che la Regione Sardegna ha deciso che i comuni che voteranno lì lo faranno l'8 e il 9 giugno. Come si vede, se si vuole, ci sono le condizioni per favorire al meglio il diritto di voto», ha concluso Landini.

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