Concerto di Capodanno: al Circo Massimo la band di Francesco Valdiserri, il padre: «La vita ha tanto da dare, perché buttarla via?»
Quando il concerto del Comune era rimasto senza artisti, la madre di Francesco - lo studente e musicista di 18 anni rimasto ucciso mentre camminava sul marciapiede in via Cristoforo Colombo il 20 ottobre 2022 - ha scritto un post sui social rivolto al sindaco Roberto Gualtieri. Sono iniziate le interlocuzioni con il Campidoglio che ospiterà, sul palco del Capodanno, il progetto «Il posto giusto. Una canzone per Francesco» con le band i Cosmonauti Borghesi e gli Origami Smiles.Un momento per sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale ma anche sulla bellezza della vita
Tutto è cominciato da un post sui social rivolto al sindaco di Roma Roberto Gualtieri. «Roma pullula di cantanti e band di giovanissimi: appassionati, mai pagati nelle loro esibizioni, mai domi nel tentare di innovare e reinventare la musica. Perché non concediamo il Circo Massimo rimasto vuoto alla loro straordinaria vitalità?». Lo ha scritto Paola Di Caro, giornalista e madre di Francesco Valdiserri, lo studente e musicista di 18 anni rimasto ucciso mentre camminava sul marciapiede in via Cristoforo Colombo il 20 ottobre 2022. Da allora Paola e Luca, i genitori di Francesco, insieme ai suoi amici, pur vivendo un immenso dolore, hanno mantenuto viva la memoria del giovane con progetti artistici per sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale ma anche sull'importanza e la bellezza della vita.
«Mia moglie è attiva sui social e così, quando è sorto il problema del Capodanno con Tony Effe e gli altri artisti, ha scritto quel post» e sono iniziate le interlocuzioni con il Campidoglio, ha raccontato Luca Valdiserri. «Ed è anche iniziato il terrore per noi vista l'importanza dell'evento», aggiunge scherzando. Sul palco del Circo Massimo, per il concerto organizzato dal Comune, infatti, saliranno (nell'ambito del progetto «Il posto giusto. Una canzone per Francesco», ndr) anche i Cosmonauti Borghesi e gli Origami Smiles, la band di cui faceva parte Francesco. Saranno le nuove promesse accanto ai big Gabry Ponte, la PFM Premiata Forneria Marconi, l'Orchestraccia e l'Orchestra Popolare La Notte della Taranta oltre ai Culture Club, guidati da Boy George in una serata condotta da Mariachiara Belardo di Dimensione Suono Soft, Don Cash di Dimensione Suono Roma con il Dj Mauro Zavadava Mandolesi.
Luca, a proposito di interlocuzioni con il Campidoglio, come sono avvenute?
«Con Massimiliano Smeriglio (assessore capitolino alla Cultura, ndr) e il suo entourage ci conosciamo perché tutto è iniziato nell'VIII municipio e la maggior parte dei giovani del progetto vengono da quel territorio: 10 giorni dopo la morte di Francesco i ragazzi hanno organizzato al centro sociale "La strada" un concerto per il compleanno di mio figlio. In quel momento abbiamo capito, nello stordimento nel dolore, che c’era comunque ancora qualcosa che si poteva fare per loro e che era bello vedere da parte dei ragazzi una passione che poi li porta a fare delle scelte giuste anche nella vita quotidiana».
Come sarà il vostro momento durante la festa di Capodanno al Circo Massimo? «Avremmo potuto portare 10-15 band come facciamo nei concerti a Parco Schuster poi ne abbiamo scelte due perché nel primo concerto di Francesco a "Stazione Birra" c’erano questi ragazzi che in qualche modo erano legati a lui per la scuola o per la musica e con loro abbiamo fatto già tante cose. Ad esempio il concorso di cortometraggi per il quale avremo Paola Cortellesi come presidente della giuria, mentre l'anno scorso c'è stato Virzì».
Ci sarà spazio sul palco per parlare di sicurezza stradale?
Ancora non lo sappiamo. Se parliamo o no, non è molto importante. Non abbiamo voluto fare di Francesco un simbolo della sicurezza stradale e basta. Questi sono temi che vanno affrontati, secondo me, in una maniera un pò diversa dall'esortare a stare attenti. Bisogna far capire che la vita è una, che buttarla via per un bicchiere di troppo è una vera cazzata perché poi butti via le cose belle che puoi fare. Sebbene in maniera diversa, penso che anche la vita della ragazza che ha ucciso Francesco, chiaramente senza volerlo, sia stata distrutta.
Quindi qual è il vostro obiettivo per la notte del 31 dicembre?
Tra il pubblico ci saranno tanti ragazzi che vedranno giovani come loro esibirsi su un palco importante. Magari alcuni penseranno "anch'io tra qualche anno voglio stare lì". E' fondamentale trasmettere l'idea che ce la puoi fare o almeno puoi provare. Sinceramente questi momenti come il concerto lasciano anche una dose di tristezza. Quando finisce la botta di adrenalina, torni a casa e Francesco non c'è, la tristezza si raddoppia. Ma noi abbiamo un’altra figlia, ha 19 anni, è stato sempre importante dal primo minuto dare a lei l’idea che la vita avesse ancora tanto da dare.
«La vita ha ancora tanto da dare». Ci racconta un episodio che glielo ha fatto pensare in maniera convinta?
Nell'ultimo concerto per Francesco mia figlia ha imparato di nascosto a suonare una canzone dei Radiohead, provava a casa quando non c'eravamo io la madre nascondendo il basso sotto il letto e alla fine è salita sul palco e ci ha fatto una sorpresa. Ci piace questa idea che tutti ci possiamo provare e poi si vedrà. La stessa idea che vorremmo portare sul palco a Capodanno.
Lei diceva che la passione per la musica e per l'arte porta i giovani a compiere scelte giuste nella vita quotidiana. Scelte giuste anche alla guida?
Sorrido perché quando sono con i ragazzi con cui organizziamo i progetti sono l'unico a bere un bicchiere di vino e sono diventato un compratore di birre analcoliche per necessità. Dopo quello che è successo a Fra mi sono messo anche a studiare (qui l'intervista sulla sicurezza stradale rilasciata a La Capitale, ndr) ed è importantissimo stare attenti. Ma noi non siamo dei proibizionisti. Si può bere un bicchiere e poi fare una passeggiata con gli amici prima di mettersi al volante ma è sufficiente dire “se avete bevuto non guidate”.
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