Come sta cambiando Laurentino 38, Di Salvo: «Stop al racconto del quartiere difficile e degradato»
L'hub della creatività in via Lipparini, il Casale della Massima, le rotonde dei «ponti» come luoghi di aggregazione e le altre novità del quartiere Laurentino Fonte Ostiense, comunemente noto come Laurentino 38. Se ne parlerà il 21 marzo nella sala Consiglio a Largo Peter Benenson dalle 9 alle 17, per il primo incontro della rassegna «Il municipio IX si trasforma». Le anticipazioni della giornata nel colloquio con la presidente Titti Di Salvo

L'hub della creatività in via Lipparini, il Casale della Massima, le rotonde dei «ponti» come luoghi di aggregazione e le altre novità del quartiere Laurentino Fonte Ostiense, comunemente noto come Laurentino 38. Se ne parlerà il 21 marzo nella sala Consiglio a Largo Peter Benenson dalle 9 alle 17, per il primo incontro della rassegna «Il municipio IX si trasforma». L'appuntamento, a cui seguirà quello del 13 giugno su Spinaceto, è l'occasione «per restituire il racconto delle trasformazioni del quartiere dal passato al presente alle prospettive future ma anche per descrivere la visione che ispira i singoli interventi perché le scelte non sono casuali», ha anticipato a La Capitale la presidente Titti Di Salvo che ha coinvolto enti, istituzioni, associazioni e società civile: «Tutti i soggetti protagonisti del cambiamento» in una delle periferie di Roma con vari problemi sociali legati alle questioni della casa, del lavoro, alle attività criminali. «Laurentino non è questo, Laurentino è tante cose», chiarisce subito Di Salvo.

Presidente, perché si parte da Laurentino Fonte Ostiense?
Abbiamo cominciato da Laurentino Fonte Ostiense, a cui seguirà il 13 di giugno l'incontro su Spinaceto (e poi nella seconda parte dell'anno sull' Eur e gli altri quartieri) perché intanto i primi due sono i quartieri più popolosi. Inoltre Laurentino Fonte Ostiense è il cuore del municipio dove negli anni ci sono stati degli investimenti pubblici che avevano tante ambizioni ma poi non hanno avuto successo, penso ai Ponti ad esempio. E' un quartiere su cui ci son state intenzioni e attenzioni, anche sperimentazioni architettoniche. E poi per noi è molto importante comunicare e anche contraddire un racconto - che era ancora più marcato nel passato ma che ancora adesso c'è - che parla di un quartiere difficile è degradato. Laurentino non è questo, Laurentino è tante cose.
Lei in passato aveva esortato a non chiamarlo, come comunemente è conosciuto, Laurentino 38 per sottrarlo ad una etichetta negativa. Ma c'è una discussione su questo, la pensa ancora così?
C'è un video che aprirà la giornata del 21 marzo degli studenti di Isia (Istituto universitario pubblico di design, ndr) realizzato insieme ai ragazzi e alle ragazze del quartiere che affermano di volerlo chiamare Laurentino 38. Questa è una cosa molto interessante perché fa emergere una differenza generazionale. Per chi negli anni si è battuto per per qualificare il Laurentino, il 38 - che è il numero del piano di zona - è vissuto come uno stigma. Questo non vale per i più giovani. C'è un confronto acceso e generazionale.
Anticipazioni della giornata di domani?
Si parlerà delle trasformazioni in cantiere. In cantiere vuol dire dove c'è già la progettazione e le risorse per finanziarli. Soprattutto saranno presenti i rappresentanti delle realtà che a vario titolo c'entrano con Laurentino. Ci saranno ad esempio l'Ater, la asl, l'Ama, le università, le scuole e tutti i protagonisti delle trasformazioni. Ci saranno le associazioni, la biblioteca, Sant'Egidio e tanti altri. L'idea è quella di avere un momento di riflessione sul cambiamento mettendo in rete tutti i soggetti che di questo cambiamento sono protagonisti. Tutto questo si propone di essere come un racconto diverso di quello che è Laurentino.
Aprire nuovi spazi di aggregazione in questo quartiere è un impegno che aveva assunto. A che punto sono?
Intanto è stata completata la progettazione dell' hub in via Giuseppe Lipparini e i lavori sono stati affidati. Le attività che saranno realizzate all'interno sono state decise tramite un questionario nelle scuole per raccogliere le esigenze rappresentate dai ragazzi e dalle ragazze. Dunque l'hub della creatività avrà tre parti: una per lo sport, una per la musica e l'altra sarà un co-working con le aule studio. E poi anche lo spazio esterno sarà utilizzato.
Sul Casale della Massima ci sono novità?
La ristrutturazione è in corso, di questo parlerà l'assessore all'Urbanistica Maurizio Veloccia. Inoltre il municipio interverrà con una ulteriore valorizzazione: un edificio rinnovato in precedenza ma mai utilizzato perché mancava un accordo con Roma Natura. Poi c'è una sala con una quarantina di posti per un progetto di cinema d'essai. Invece l'assessora ai Lavori Pubblici Ornella Segnalini racconterà del boulevard Laurentino e l'università Sapienza della trasformazione del mercato.
Le associazioni del territorio, rispetto alle difficoltà che permangono nel quartiere, sostengono che il tema della casa e del lavoro sono prioritari. Per quanto i poteri del municipio siano limitati in merito, che cosa sta facendo?
Anche quello che non è di nostra competenza ci riguarda perché riguarda la cittadinanza del nostro territorio. Nel merito, abbiamo tenuto a febbraio un'assemblea sulla manutenzione delle case popolari. In quella occasione l'Ater ha assunto molti impegni. Sempre con l'Ater abbiamo fatto un accordo per l'utilizzo da parte degli inquilini e dei proprietari delle rotonde in chiave comunitaria, per svolgere attività comuni, visto che le rotonde nascono insieme ai ponti proprio come luoghi di aggregazione.
Sul tema del lavoro?
Creare occasioni di lavoro per il municipio è complicato. Quello che abbiamo fatto è istituire un osservatorio in cui ci sono le imprese, le organizzazioni sindacali, le università, l'Istat, l'Inps, Federmanager, le Acli e vari soggetti con il compito di osservare le dinamiche. Sono stati realizzati anche progetti specifici sulla questione del lavoro per le donne vittime di violenza, con accordi con le imprese che favoriscono il loro reinserimento lavorativo. Nel nostro municipio ci sono delle novità, ad esempio a settembre verrà aperto il laboratorio orafo di Bulgari Quindi anche se non possiamo creare lavoro direttamente, il nostro compito è favorire la rete tra le varie realtà che possono farlo.
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