Cinema, Rocca promette: «Rimarrà il vincolo di destinazione d'uso ai cinema chiusi da 10 anni»
Lo ha detto il presidente della Regione Lazio in riferimento alla nuova e rimaneggiata proposta di legge sui cinema, a margine di un evento in Regione
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Le sale attive saranno tutelate e quelle chiuse avranno un vincolo di destinazione d'uso a 10 anni. Questo, in sostanza, il risultato cui potrebbero giungere la Regione Lazio e i rappresentanti degli esercenti Anica e Anec durante gli incontri di queste ultime settimane. Incontri resisi necessari dopo che una legge regionale, già approvata dalla giunta di Francesco Rocca ad agosto del 2024, stava per permettere la trasformazione di cinema, sale teatrali e centri culturali chiusi in commerciali o sale biliardo o altre attività. Il presidente della Regione Lazio è disposto a mettere mano all'emendamento di FdI sulla trasformazione delle sale inattive.
Cinema, la riformulazione della legge
Nel concreto tutti i cinema dismessi da 10 anni potranno diventare supermercati o centri commerciali, e quelli ancora in esercizio potranno trasformare il 50 per cento e oltre della propria superficie in spazi di somministrazione, attività commerciali, palestre altro. Una liberazione dal vincolo nell'opinione di alcuni, una condanna alle speculazioni edilizie per altri.
Ai cinema ancora aperti, invece, sarà permesso di destinare «fino al 50 per cento della superficie di progetto ad attività commerciali, quali bar, ristoranti, tavole calde, sale da thè, librerie, palestre ed attività ad esse assimilabili», attività che per la legge vigente dovevano rimanere in un range del 35 per cento della superficie totale del cinema o del teatro.
Si tratta della proposta di legge 171, promossa dall’assessore all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli, intitolata «Semplificazioni e misure incentivanti il governo del territorio», e interviene su diverse leggi riguardanti la pianificazione urbanistica e riguarda in particolare le regolamentazioni inerenti a teatri, cinema e centri culturali polifunzionali.
Rocca: «Premi a chi riporta il pubblico nelle sale»
Il presidente Rocca si è poi espresso sulla polemica sollevata attori e ai registi che hanno parlato del caso. Tra questi nomi illustri come Carlo Verdone, Matteo Garrone, Paolo Sorrentino, Marco Bellocchio, Paola Cortellesi, Pierfrancesco Favino e alcuni grandi del cinema internazionale, come Martin Scorsese, Steven Spielberg e Francis Ford Coppola.
«Abbiamo elaborato una soluzione che speriamo possa garantire un futuro luminoso per i cinema del Lazio - ha detto Rocca -. Il nostro piano di sostegno e rilancio, che si estenderà per i prossimi anni, include premialità relative alla cubatura, finanziamenti per la modernizzazione delle strutture e campagne di promozione per riportare il pubblico nelle sale. E viene bloccata qualsiasi possibilità di trasformazione da allora e per il futuro».
Il braccio di ferro con gli esercenti
Durante un passaggio in commissione, era passato un emendamento in cui si era parlato di far scendere a 7 gli anni di attesa per il cambio di destinazione d'uso degli spazi già dismessi, mossa che ha permesso alla giunta di Rocca di poter trattare con le associazioni che volevano alzare a 15 anni il limite. Infatti Anica e Anec si erano opposte e avevano chiesto che il vincolo fosse fissato a 15 anni per quelle già chiuse e 20 per quelle ancora attive. Il braccio di ferro si era concluso tornando all'iniziale proposta, quella contenuta nella prima bozza che fissa a 10 anni il vincolo di destinazione d'uso per le sale già chiuse, 15 per quelle ancora attive, che sarebbe così stato confermato, come compromesso.
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