top of page
La Capitale _980x80.png

Chiara Bersani porta «Sottobosco» a Roma: performance e inclusione al centro della scena

Edoardo Iacolucci

«Sottobosco» è un’indagine sulla relazione tra corpo e spazio sociale, ponendo l’accento su come ognuno possa ridefinire il significato attribuito al proprio corpo

(Chiara Bersani/corpoceleste c.c.0.0#_Sottobosco. Foto di Alice Brazzit)
Lo spettacolo «Sottobosco» di Chiara Bersani (Alice Brazzit)

Il 7 febbraio 2025 alle ore 20.30, lo Spazio Rossellini, in via della Vasca Navale ospita la prima regionale di Sottobosco, la nuova creazione di Chiara Bersani, artista e performer premiata con l’Ubu e recentemente nominata artista associata di Triennale Milano Teatro (2025-2027). Lo spettacolo fa parte della rassegna In Levare, curata dal Centro Nazionale di Produzione della Danza Orbita Spellbound, che nelle precedenti edizioni ha visto protagonisti Enzo Cosimi, Michele Di Stefano e Roberto Castello.


«Sottobosco»: tra corpo politico e spazio sociale

«Sottobosco» è un’indagine sulla relazione tra corpo e spazio sociale, ponendo l’accento su come ognuno possa ridefinire il significato attribuito al proprio corpo. L'opera di Bersani, nota per il suo lavoro nelle performing arts, teatro di ricerca e danza contemporanea, ha riscosso successo sia a livello nazionale che internazionale, portandola a essere finalista dell’International Prize for Live Art.


Un’esperienza immersiva tra performance e workshop

Il progetto si sviluppa anche attraverso il workshop «Sotto il Sotto del Bosco», dedicato a persone con disabilità motoria. L’obiettivo è esplorare il legame tra movimento, suono e spazio, costruendo una comunità temporanea che diventa parte integrante dello spettacolo. Il laboratorio è guidato dalla danzatrice e coreografa Elena Sgarbossa, con una partitura sonora eseguita dal vivo dal musicista e sound researcher Lemmo.


Un habitat performativo tra luci, suoni e corpi in movimento

Chiara Bersani descrive il progetto come un viaggio attraverso paesaggi sonori e visivi, in cui la scena si trasforma continuamente:

«Ci sarà un cielo sopra le nostre teste, inaccessibile e orizzontale, dove suoni e luci si muoveranno con la stessa inesorabile andatura dell’universo che si espande. Ci sarà un sottobosco abitato da performer, pubblico, suoni e luci tremanti come corpi e piante. Cosa ci sia tra il cielo e il sottobosco ancora non lo sappiamo»

Con scene immersive curate da Valeria Foti, una drammaturgia condivisa con Giulia Traversi, e una colonna sonora fatta di microsuoni e dettagli in continua evoluzione, Sottobosco si propone di creare un ambiente sensoriale e poetico, trasformando lo spazio scenico in una comunità viva e in ascolto.

Comentários


Os comentários foram desativados.
bottom of page