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Castello di Santa Severa, 20% di visite in meno, l'opposizione in Regione: «Non è più una priorità»

  • Immagine del redattore: Titty Santoriello Indiano
    Titty Santoriello Indiano
  • 1 giorno fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Il Pd e Sce hanno espresso varie preoccupazioni sul futuro di uno dei monumenti più importanti del litorale laziale. L'assessora regionale Baldassare: ««Nessuna intenzione di trascurare il castello».

Castello di Santa Severa, 20% di visite in meno, l'opposizione in Regione: «Non è più una priorità»
Castello di Santa Severa

Affacciandosi da alcune finestre, la vista del mar Tirreno si spinge verso le spiagge nere di poco a sud, fino all'orizzonte. Attraversando il viale che porta alla torre saracena sono ancora visibili i segni del borgo medievale abitato dagli agricoltori e dagli artigiani del XV secolo. Incastonato tra gli scogli e racchiuso nella cinta muraria, il castello di Santa Severa, a nord di Roma e a sud di Civitavecchia, è uno dei monumenti più importanti del litorale laziale che oggi, secondo i dati emersi dalla commissione Trasparenza della Regione, starebbe vivendo un periodo di crisi.


«Ritardo nella programmazione culturale»

«Negli ultimi due anni si sta registrando un calo continuo dei visitatori», ha detto il consigliere di Sinistra civica ecologista Claudio Marotta secondo cui dai 28mila ingressi del 2022, si è passati a 21mila 800 nel 2024 «con una perdita di circa il 20 per cento degli introiti ricavati dallo sbigliettamento». Per Marotta questo calo è dovuto al «ritardo nella programmazione culturale che si limita alla stagione estiva senza uno straccio di idea strategica di rilancio per l’utilizzo di 365 giorni l’anno di questa struttura». Al contrario «bisognerebbe investire con coraggio e creatività per il rilancio di un bene così prezioso», conclude il consigliere.


«Non è una priorità della Regione»

Il castello, recuperato nel 2014 e aperto al pubblico nel 2017 con il museo, l'ostello e un calendario di iniziative, è gestito da LazioCrea. Si tratta di «un vero e proprio gioiello», ha detto il consigliere del Partito democratico Massimiliano Valeriani, presidente della commissione Trasparenza in regione. «Impressiona - ha aggiunto - che non sia più al centro delle priorità della Regione». Valeriani ha poi chiesto ai rappresentati del governo regionale se sono veri i progetti che vedrebbero lo spostamento di parte dell’area museale per far posto a un albergo diffuso».


Iniziative culturali dal primo luglio al 31 agosto

«Non sono in corso azioni volte a modificare l’utilizzo futuro del Castello di Santa Severa», ha risposto in commissione l'assessora alla cultura Simona Baldassarre. «Nessuna intenzione di trascurare il complesso monumentale Santa Severa», ha rimarcato l'assessora spiegando che «sono stati già pubblicati due avvisi esplorativi per la logistica della rassegna estiva, nel 2025 avremo a disposizione un milione di euro, la stagione partirà dal primo luglio e proseguirà fino al 31 agosto». Inoltre «il nuovo consiglio di amministrazione, in carica da agosto del 2023, ha predisposto un nuovo business plan per proseguire il rilancio Castello», ha detto il presidente di LazioCrea Marco Buttarelli. «Stiamo lavorando per ristrutturare alcuni spazi da dedicare alla ristorazione: recuperiamo sei camere già esistenti per ampliare l’ostello» e «nessun albergo diffuso», rassicura il presidente.


«Nessuna prospettiva»

Risposte che non sono bastate agli esponenti del partito Democratico di Santa Marinella e Santa Severa: «Dopo un immobilismo durato due anni, il tentativo di fare chiarezza sul futuro del Castello di Santa Severa non è andato nella direzione da noi sperata», fa sapere il partito in una nota. La giunta regionale «si è limitata a elencare gli eventi culturali ospitati nel Castello dal momento del loro insediamento in Regione, sorvolando sulla qualità delle manifestazioni e la loro capacità di attrarre visitatori, indicando la generica volontà di far vivere questo spazio culturale ma astenendosi dal dire in che modo e quando», continua il Pd. La Commissione «non ha fatto altro che certificare l’attuale situazione, che investe a proprio danno uno dei fiori all’occhiello della Provincia di Roma e del litorale nord della Capitale, privo di una prospettiva definita dall’attuale maggioranza regionale», conclude la nota.






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