Castellitto si dimette dal Centro Sperimentale: «Voglio tornare al mio mestiere, non c'entrano gli attacchi»

Il deputato di Avs Marco Grimaldi la scorsa estate aveva aperto un'interrogazione parlamentare che portava alla luce tutte le questioni intorno al Centro

«Caro Centro Sperimentale di cinematografia, cari tutti. Lascio la presidenza della Fondazione. È una decisione che meditavo da tempo. Non sono gli attacchi ad avermi spinto a lasciare, mi hanno ferito ma mai impaurito». Queste le parole con le quali Sergio Castellitto ha lasciato la presidenza del Csc di Roma. Nei mesi scorsi il regista era stato accusato di aver tentato di tenere nascosto l'incendio che lo scorso 8 giugno ha colpito il cellario B4 della Cineteca Nazionale del Centro, e anche di questioni più interne, come i mancati investimenti e lo stato di salute dell'istituzione.

Centro sperimentale di cinematografia, Giuli: «Stima e gratitudine per il presidente uscente»

«Semplicemente voglio tornare a fare il mio vero mestiere, che ho trascurato per più di un anno», continua la lettera di Castellitto. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha ricevuto le dimissioni irrevocabili del presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Sergio Castellitto. «Accolgo con rammarico le dimissioni di Sergio Castellitto dalla presidenza della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, esprimendo gratitudine e stima al presidente uscente», ha commentato.

La polemica dei 17 tecnici del Csc

«Il bilancio di previsione 2024 evidenzia un deficit di circa 800mila euro, pari quasi alle consulenze attivate, tra cui quella ad Angelo Tumminelli, che il presidente Castellitto ci tiene a precisare come non sia il suo agente» aveva scritto il deputato di Avs Marco Grimaldi che aveva aperto un'interrogazione parlamentare che portava alla luce tutte le questioni sopra citate, alludendo anche ai 17 tecnici impegnati nella digitalizzazione del patrimonio storico del cinema italiano ai quali non si intendeva rinnovare il contratto.