Caso Orlandi, parla l'ex compagna di scuola Sabrina Calitti: «Disse che aveva un appuntamento»
- Edoardo Iacolucci
- 11 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Sabrina Calitti la compagna di scuola di Emanuela Orlandi racconta di aver visto Emanuela all’interno della scuola, in ritardo per le prove del concerto in preparazione all’Auditorium della Conciliazione

Nuovi sviluppi nel misterioso caso della scomparsa di Emanuela Orlandi, la studentessa vaticana sparita nel nulla il 22 giugno 1983.
Dopo anni di silenzio e un'assenza all'ultimo momento la scorsa settimana, Sabrina Calitti, compagna di scuola di Emanuela presso l’Istituto di musica «Ludovico Tommaso da Victoria», ha reso una testimonianza inedita davanti alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle scomparse di Emanuela e di Mirella Gregori.
Accompagnata da un avvocato, Calitti si è presentata a Palazzo San Macuto, portando una nuova ricostruzione del pomeriggio in cui Emanuela scomparve, fornendo dettagli che sollevano interrogativi e contraddizioni rispetto a quanto dichiarato nel verbale del 29 luglio 1983 rilasciato alla Squadra Mobile di Roma.
La telefonata dalla cabina nella scuola
Calitti - secondo quanto riporta l'Ansa - racconta di aver visto Emanuela Orlandi all’interno della scuola, in ritardo per le prove del concerto in preparazione all’Auditorium della Conciliazione.
«Avevamo il divieto di usare l’ascensore, io ero in ritardo e salendo le scale mi sono accorta che c’era qualcuno dietro di me. Era lei, Emanuela, anche lei era in ritardo. Su quel piano c’era una cabina telefonica. Lei si è fermata e mi ha detto: "Tu vai, devo fare una telefonata"».
L’ultima frase di Emanuela Orlandi: «Ho un appuntamento»
La testimonianza prosegue con un dettaglio cruciale:
«Di solito eravamo molto ligie agli orari. Lei mi ha detto: "Io devo andare via perché ho un appuntamento". È l’ultima cosa che ho sentito dalla sua voce. Ma non mi ha detto con chi doveva vedersi, eravamo solo ragazzine di 14 anni. Poi si è alzata e se n’è andata».
L’ultimo avvistamento: sola su Corso Rinascimento
Dopo le prove, Calitti racconta di averla rivista fuori dall’istituto:
«Siamo uscite per andare a casa. Io andavo per piazza Navona per prendere l’autobus su Corso Vittorio. Attraversando la strada, ho visto Emanuela sul marciapiede. Eravamo un gruppettino, e ho anche fatto la battuta. Aveva tanta fretta e ancora sta là. Era alla fermata su Corso Rinascimento, dal lato di piazza Sant’Agostino».
Contraddizioni e nuovi dubbi
Questa ricostruzione, però, non coincide con quanto dichiarato nel 1983, quando Calitti disse di aver visto Emanuela per l’ultima volta sulle scale della scuola. Anche rispetto a quanto dichiarato da Laura Casagrande, un’altra compagna di scuola, emergono divergenze. Casagrande avrebbe infatti parlato di una conoscenza solo superficiale con Emanuela, mentre oggi Calitti indica un momento ben preciso e solitario in cui l’amica sarebbe stata avvistata.
Fonti vicine alla Commissione fanno sapere che la testimonianza lascia un grande punto
interrogativo:
«Rispetto alle sue dichiarazioni a verbale di 42 anni fa, colloca la presenza di Emanuela in attesa e da sola in un diverso punto».
Un commissario ha sollevato un interrogativo diretto:
«Per allontanare oggi le ipotesi sulle ultime persone viste in compagnia di Emanuela o per dare uno spunto utile alle indagini?».
La Commissione vuole vederci chiaro
La Commissione bicamerale ritiene necessario un approfondimento: la testimonianza di Sabrina Calitti rappresenta una novità importante, ma impone anche il dubbio se ci sia stata una reticenza o una rielaborazione dei fatti, consapevole o meno. Elementi che potrebbero influenzare le indagini tuttora aperte presso la Procura di Roma.
Il mistero di Emanuela Orlandi, dopo più di quattro decenni, resta intatto. Ma ogni nuovo dettaglio potrebbe essere la chiave per avvicinarsi finalmente alla verità.