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  • Redazione La Capitale

Carceri, Fp Cgil Roma: "Penitenziaria allo stremo a Regina Coeli"

Fp Cgil: «Fortunatamente non risultano feriti e la situazione è tornata alla calma nonostante il ridotto contingente di polizia penitenziaria in servizio, che nell'operare ha dimostrato tutta l'esperienza e la professionalità acquisita negli anni»

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Carcere di Regina Coeli (La Capitale)

I disordini che si sono verificati all'interno della casa circondariale di Regina Coeli a Roma «questa volta hanno riguardato la prima sezione del secondo piano, che ospita i detenuti ammessi a svolgere mansioni lavorative e proprio le limitate opportunità di lavoro sarebbero state la causa dei disordini. Diversi detenuti, infatti, hanno allagato i pavimenti e devastato i controsoffitti in cartongesso, incendiato le suppellettili e scagliato contro gli agenti di polizia bombolette di gas. I danni sono stati cosi' ingenti che si sta valutando l'inagibilità del piano». A dichiararlo in una nota è la Fp (Funzione pubblica) Cgil di Roma e Lazio. 


Regina Coeli, Fp Cigl «Fortunatamente non risultano feriti»

«Fortunatamente non risultano feriti e la situazione è tornata alla calma - prosegue nella nota la Fp Cgil - nonostante il ridotto contingente di polizia penitenziaria in servizio, che nell'operare ha dimostrato tutta l'esperienza e la professionalità acquisita negli anni. Questa organizzazione sindacale da tempo chiede interventi a tutela degli uomini e delle donne della polizia penitenziaria che quotidianamente si sacrificano con senso di abnegazione a fronte di una situazione normativa ed economica penalizzante: il rinnovo del contratto tarda da anni e, idem, per i maturati conseguenti all'espletamento di mansioni fuori istituto, come ad esempio per le missioni che ormai vengono affrontate a spese dei lavoratori costretti ad anticipare i costi delle trasferte, sono due anni ormai che il personale di polizia penitenziaria e le loro famiglie attendono di riscuotere le somme maturate nel 2023 e 2024».


La Fp Cgil quindi «rappresenta la stanchezza dell'intero corpo di polizia penitenziaria e le ondate di protesta, toccano, uno alla volta, tutti gli istituti del nostro Paese - continua la nota del sindacato - si mietono vittime bianche, si aggrava lo stress psicofisico che mette a dura prova tutti i poliziotti penitenziari di qualsiasi ruolo. Va attivato un tavolo straordinario che veda coinvolte tutte le organizzazioni sindacali rappresentative del comparto Sicurezza e tutti gli attori che interagiscono all'interno del sistema carcerario al fine di affrontare l'incendio che avanza con rapidità e che rischia sempre di più di non essere domabile con i vecchi strumenti materiali e normativi».

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