Capodanno, Tony Effe si presenta al Palaeur con la fascia tricolore: «È arrivato il sindaco» [VIDEO]

Applausi e urla dai fan presenti per la serata: migliaia di persone che hanno sostenuto l'artista mandando sold out il concerto

«È arrivato il sindaco». Così, dopo settimane di polemiche, Tony Effe ha aperto il concerto di Capodanno al Palaeur. Prima nel palazzetto ha risuonato la sigla del tg1, poi sul maxi schermo sono passate le decine di articoli che raccontavano l'esclusione del trapper dall'evento organizzato dal Campidoglio al Circo Massimo per i testi delle sue canzoni reputati «misogini» e «sessisti». E infine è apparso il protagonista della serata, al secolo Nicolò Rapisarda, armato di fascia tricolore per ribadire lo smacco al primo cittadino.

«Volevo ringraziarvi veramente - ha detto durante l'esibizione - è stato un anno super intenso. Ultimamente sono stato non troppo bene per tutte queste critiche, ma abbiamo le spalle larghe. E niente, ragazzi, so che è stato un Capodanno organizzato all'ultimo quindi ringrazio ognuno di voi, veramente per stare qui. Vi voglio bene», ha chiosato il trapper di Monti, che per la serata ha condivido il palco con Sick Luke, Naska, Lazza, Bello Figo, Capo Plaza e Side Baby. Applausi e urla dai fan presenti per la serata: migliaia di persone che hanno sostenuto l'artista mandando sold out il concerto.

Nel pomeriggio del primo gennaio, il messaggio di ringraziamento affidato ai social: «Grazie Roma. Quest'anno è stato molto impegnativo ma anche pieno di soddisfazioni. Il duro lavoro ripaga sempre e il 2024 ne è stato la conferma. Sono stato al centro di polemiche pesanti, accusato di cose che non mi appartengono, ma voi nonostante tutto ci siete sempre. Sicuramente è più facile attaccare me che risolvere i veri problemi del nostro paese ed essere stato il capro espiatorio di questi dinosauri mi ha solo dato la forza di continuare a spingere sempre di più. Non ascolterò mai il giudizio di persone che non conoscono né me né la mia musica. Non vi fermate mai e fate sempre il c*zzo che vi pare. Ci aspetta un 2025 spietato. Vi voglio bene».