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  • Camilla Palladino

Cantieri per il Giubileo, Segnalini: "Tra tre mesi Roma sarà completamente diversa"

A poco più di tre mesi dall'apertura della Porta Santa, La Capitale ha fatto un punto sugli interventi (realizzati o ancora in corso d'opera) con l'assessora ai Lavori pubblici del Campidoglio Ornella Segnalini

L'assessora ai Lavori pubblici del Campidoglio Ornella Segnalini (La Capitale)
L'assessora ai Lavori pubblici del Campidoglio Ornella Segnalini (La Capitale)

«Vorrei soltanto dire ai romani di pazientare ancora pochissimo tempo, ormai tre mesi, perché Roma sarà completamente diversa». Con questa promessa Ornella Segnalini, assessora ai Lavori pubblici del Campidoglio, lancia un appello ai cittadini stanchi di vedere transenne e scavi disseminati per la città. Tra i fondi del Giubileo e quelli del Pnrr, l'obiettivo dell'amministrazione è di trasformare Roma: un fine ambizioso, che inevitabilmente comporta diversi disagi prima di mostrare il risultato finale. Eppure anche nei cantieri aperti, Segnalini vede un segnale positivo: «Si dice sempre che a Roma ci sono troppi lavori, ma una città che ha tanti cantieri è una città che vive, che si riqualifica, che rinasce». A poco più di tre mesi dall'apertura della Porta Santa, La Capitale ha fatto un punto sugli interventi (realizzati o ancora in corso d'opera) con l'assessora ai Lavori pubblici.


Assessora Segnalini, partiamo da un bilancio sulle grandi opere da realizzare per il Giubileo. A che punto è il cantiere simbolo di piazza Pia?

«I grandi cantieri stanno rispettando i cronoprogrammi, quindi non ci danno apprensione. Questo non vuol dire che ci distraiamo dai nostri compiti, ma che non abbiamo la preoccupazione di eventuali ritardi. Il primo importantissimo intervento, da 85 milioni di euro al momento, è quello di piazza Pia, un cantiere fatto in poco più di un anno e sei mesi (da fine luglio del 2023 a fine dicembre 2024, ndr). Può essere considerata una delle best practice a livello nazionale: un cantiere di quella portata, all'interno di una città, con quella complicazione, realizzato in tempi così rapidi e con questa attenzione. Da quando siamo partiti, nel 2023, l'impresa non si è mai interrotta. Possiamo dire nemmeno per i ritrovamenti archeologici, che sono stati gestiti in una maniera eccellente contemperando le due esigenze, quella della tutela dei beni storici e l'altra della funzionalità e del rispetto dei tempi».


Passiamo alle altre grandi opere. Qual è la situazione?

«Anche gli altri interventi del Giubileo non mi preoccupano. Intanto a breve ci saranno delle sorprese, nel prossimo mese e mezzo, per ciò che riguarda piazza della Repubblica. Lì Anas sta completando alcune opere, in particolare via Cernaia. Diventerà uno spazio attraversato solo dai mezzi pubblici, per il resto sarà una bella passeggiata per i romani. Viene risistemato tutto il giardino davanti all'hotel Regis e pedonalizzata la parte di strada che sta davanti alle presenze archeologiche delle Terme di Diocleziano. Alcune parti già sono state completate. A breve verranno anche avviati i lavori in via De Nicola, nel giardino di Dogali, e in via delle Terme di Caracalla che verrà pedonalizzata. Sarà uno spazio interessantissimo e ridato alla cittadinanza. Un altro intervento che sarà completato, ad eccezione di una piccola parte, e restituito ai residenti per l'apertura del Giubileo è quello in piazza dei Cinquecento. E poi ci sono altre opere molto importanti, il ponte di Ferro, piazza San Giovanni... Ma sono interventi che non creano problemi».


Recentemente lei e il resto della giunta Gualtieri, avete spesso sottolineato come l’impegno dell’amministrazione sia tanto sulle grandi opere quanto sulle minori. Il suo assessorato si è occupato per esempio di sistemare e riqualificare diverse strade. Quante altre vie saranno rifatte e in quali zone?

«Con Anas e il dipartimento Lavori pubblici finora abbiamo riqualificato il 70 per cento della viabilità principale del Comune di Roma, a partire dalle strade che portano alla Capitale e che quindi verranno percorse dai pellegrini. Da tempo è stata riqualificata tutta la via Braccianese, quindi i pullman potranno percorrere questa strada in maniera molto più confortevole. In più con il Piano sanpietrini sono state fatte alcune opere sulla viabilità minore, ancorché di grande importanza. Così piazza San Salvatore in Lauro, di solito usata come parcheggio, ha un nuovo aspetto con fioriere, alberi e panchine. E come quella saranno riqualificate piazza di Santa Maria della Pace, via Giulia, il Portico d'Ottavia. Ci saranno infine dei lavori giubilari, come quello che stiamo facendo a Porta Pia».


Il rifacimento delle strade ci porta a un tema delicato per Roma che è la sicurezza stradale. Al momento per esempio sono in corso i lavori per installare le barriere spartitraffico in via del Foro Italico, ma recentemente la giunta ha anche dato il via libera ai primi 28 attraversamenti luminosi da realizzare nei municipi. Quando inizieranno gli interventi?

«A brevissimo. Nelle aree del centro storico abbiamo dovuto contemperare i lavori alle esigenze della sovrintendenza, ma li avvieremo al più presto perché la scarsa visibilità è uno dei problemi principali della sicurezza stradale, oltre alla velocità eccessiva. Va considerato anche che sulle strade riqualificate viene ripristinato non soltanto il manto stradale, ma anche tutta la segnaletica orizzontale. Un altro importantissimo intervento è quello che abbiamo appena realizzato sulla tangenziale, dove sono state rifatte tutte le caditoie che erano completamente scomparse sotto l'asfalto. La nostra prima preoccupazione è la sicurezza stradale e poi la sicurezza delle nostre infrastrutture».


Caditoie libere che torneranno utili anche per resistere a fenomeno atmosferici estremi come il nubifragio di martedì scorso, 3 settembre. In questo caso lavorare anche sulle fognature sarebbe utile?

«Sì, infatti stiamo facendo grandi collettori. Ad esempio al Foro Italico stiamo facendo un collettore che era un'opera quasi abbandonata, perché ne era stata fatta una parte ma non era funzionante. Quindi stiamo facendo il collegamento strategico di quel grosso collettore che porterà, quando ci sarà il Tevere in piena, a non allagare la zona di Ponte Milvio. Un intervento rilevantissimo, come quello del collettore fognario della Crescenza. A questo va poi aggiunta una manutenzione costante. Non possiamo sostituire ovviamente tutte le fognature che ormai hanno più di cento anni, ma quello che dobbiamo fare è farle funzionare bene».


Visti il numero e l’importanza dei cantieri aperti, si è lavorato con modalità nuove: h24, 7 su 7, in orario notturno. Alcuni disagi, però, i romani li hanno avvertiti lo stesso. Qual è stato il cantiere più difficile da spiegare ai cittadini?

«Forse proprio piazza Pia, per la questione legata al traffico. Oltre alla prevenzione degli ingorghi vengono fatti continui adattamenti, perché abbiamo oggi degli strumenti in grado di rilevare quali sono le fasce orarie in cui il traffico è più soggetto a rallentamenti. Per questo ringrazio la sinergia con la polizia locale, De Sclavis (Mario, comandante del corpo, ndr) in particolare, e con il mio collega Patanè (Eugenio, assessore alla Mobilità del Campidoglio, ndr) che ha trovato soluzioni per i punti critici che si venivano a creare. Nonostante questo in una città come Roma, e in un periodo in cui la città è costellata di cantieri, basta un minimo imprevisto per cambiare il flusso dei veicoli. Per questo il cantiere di piazza Pia è stato uno di quelli per cui abbiamo dovuto comunicare tanto. I cittadini non credevano, per prima cosa, che finisse in tempi brevi».


Non tutti i lavori finiranno per il Giubileo. Ulteriori interventi sono previsti anche nel 2025 e nel 2026. Quando Roma potrà mostrare il suo nuovo volto, davvero?

«Nei prossimi anni il lavoro si concentrerà soprattutto sulla grande viabilità e Roma beneficerà di tutti gli 800 chilometri riqualificati. I municipi a loro volta hanno avuto 3 milioni di euro ciascuno perché abbiamo trovato una modalità molto interessante, in gergo tecnico si chiama applicativo. Consiste nel fare una gara unica, un accordo quadro unico, e distribuire a ognuno il suo pezzetto. Così i municipi hanno potuto avviare immediatamente i propri cantieri. Roma poi beneficerà a breve dei Piani urbani integrati di Tor Bella Monaca, di Corviale, di Santa Maria della Pietà. Stiamo restituendo man mano ai cittadini una città modificata, non solo nei luoghi centrali ma anche nelle parti più lontane dal centro, perché per noi hanno la stessa identica importanza. E poi c'è l'intervento di riqualificazione del Porto Fluviale. Per il 2026 anche tutte queste opere saranno completate».


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