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  • Redazione La Capitale

Business di sostanze stupefacenti, 14 indagati

Dalle prime luci dell'alba cinquanta agenti sono impegnati ad attuare le misure cautelari nei confronti di 14 persone indiziate per attività di spaccio e detenzione ai fini di spaccio


Intervento dei carabinieri.
Intervento dei carabinieri. Credit: Carabinieri

Dalle prime luci dell'alba cinquanta agenti sono impegnati nell'attuazione di misure cautelari personali nei confronti di 14 persone, gravemente indiziate per attività di spaccio e detenzione ai fini di spaccio. Si parla di importanti quantitativi di cocaina nei quartieri di Montespaccato e Primavalle tra marzo e aprile del 2023.


L'indagine nasce nei primi giorni del mese di marzo dell'anno scorso, a seguito di un controllo effettuato a due degli indagati in un normale servizio di pattuglia. Durante il controllo sono state trovate delle dosi di cocaina nascoste all'interno del vano airbag del volante e, presso l'abitazione di uno di essi, circa 50mila euro in contanti nascosti all'interno di una tapparella avvolgibile.

Gli elementi emersi dal controllo hanno costituito un primo importante riscontro a fondamento dell'ipotesi riguardante l'esistenza di un articolato e fiorente business di sostanze stupefacenti nei quartieri di Montespaccato e Primavalle.


I termini usati come “copertura”

La successiva attività svolta mediante intercettazioni telefoniche e ambientali, analisi del traffico telefonico, attività di video osservazione e pedinamento degli indagati, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari che portano all'esistenza di una rete di pusher. Le consegne al dettaglio venivano effettuate in modo itinerante, presso località specificamente concordate con gli acquirenti o, in alternativa, presso le attività commerciali che svolgevano alcuni degli indagati. Nelle intercettazioni telefoniche si comprende che veniva usato un modo di parlare di “copertura”sfruttando l'attività lavorativa svolta da alcuni di loro. Infatti, gli incontri erano concordati «dal gommista per gonfiare le ruote» o «al ristorante per un pranzo con una bionda».


Carabinieri sul posto.
Carabinieri sul posto. Credit: Carabinieri

Sono stati inoltre raccolti gravi elementi circa il fatto che la droga veniva consegnata anche a domicilio, sfruttando l'attività di corriere, svolta per una nota ditta di trasporti, da uno degli indagati. L'uomo, infatti, durante l'orario di lavoro, oltre alle consegne ordinarie, organizzava anche le consegne dello stupefacente.


La base logistica del business di sostanze stupefacenti

I carabinieri nel corso delle indagini hanno raccolto elementi indiziari riguardanti la base logistica dove il gruppo criminale deteneva lo stupefacente prima che venisse frazionato e distribuito ai pusher per la vendita. Si tratta di una villetta in località di Aranova, in una strada chiusa in cui i veicoli o le persone non note sarebbero state facilmente individuabili, e dove marito e moglie, anch'essi indagati, vivevano insieme ai loro figli minori. Nell'abitazione, durante la perquisizione, è stato trovato un comodino modificato con un sistema doppiofondo, utilizzato per nascondere lo stupefacente. È stato trovato inoltre circa mezzo chilo di cocaina in un'area verde ubicata vicino alla villetta, spostata e nascosta lì dagli indagati poco prima dell'arrivo degli agenti.


Nel corso dell'indagine i carabinieri hanno documentato e ricostruito oltre cento episodi di spaccio, hanno arrestato in flagranza di reato sette pusher e sequestrato complessivamente oltre un chilo di cocaina pura e circa 50mila euoro in contanti.


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