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  • Redazione La Capitale

Bilancio Ama, Raggi accusata di calunnia: andrà a processo

Il gup della Capitale ha rinviato a giudizio l'ex sindaca. Le accuse riguardano delle affermazioni fatte nei confronti dell’ex ad di Ama, Lorenzo Bagnacani, in una discussione sulle modifiche al bilancio della municipalizzata del 2018

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L'ex sindaca Virginia Raggi dovrà affrontare un processo per calunnia. Credit: X

L’ex sindaca della Capitale, Virgina Raggi, è stata rinviata a giudizio. Le accuse che pendono su di lei sono di calunnia e riguardano alcune affermazioni fatte nei confronti dell’ex amministratore delegato di Ama, Lorenzo Bagnacani. Il processo è stato fissato per il prossimo 11 settembre. 


La vicenda

La questione nasce quando Bagnacani presentò un esposto, nel 2019, in cui denunciava pressioni subite dall’allora sindaca, finalizzate a ottenere la modifica del bilancio Ama. L’ex sindaca lo avrebbe spinto «a togliere dall'attivo dell'azienda crediti che invece erano certi, liquidi ed esigibili con l'unico obiettivo di portare i conti di Ama in rosso»


In particolare si parlava di far sparire dal bilancio un credito da 18 milioni di euro che la ditta vantava nei confronti del Comune, e che Raggi non voleva ripagare. Nella denuncia l’ad allegò una serie di chat e registrazioni da cui emergerebbero le "richieste" della Raggi di intervenire sul documento. I pm chiesero l’archiviazione per la grillina, sentita dai magistrati nel 2022. 


L’interrogatorio

Durante l’interrogatorio del 2022, l’ex sindaca M5s affermò di essere stata lei, al contrario, ad essere minacciata dallo stesso Bagnacani. Secondo la Raggi, Bagnacani e l'allora assessora all'Ambiente, Pinuccia Montanari, «in qualche modo» la «forzavano e minacciavano dicendo che se non avessi approvato il bilancio come volevano loro riconoscendo i crediti io sarei stata responsabile del fallimento dell'azienda», con l'intenzione poi di svenderla ai private. Da lì partì una nuova denuncia per calunnia da parte di Bagnacani, che ha portato in questi giorni al rinvio a giudizio di Raggi


Le parole della sindaca

L’ex sindaca ha commentato la decisione del giudice: «All'epoca ho effettivamente subito enormi pressioni affinché si approvasse un bilancio che presentava molti aspetti poco chiari, ma non lo feci. Provo, pertanto, sconcerto e rabbia per una vicenda paradossale nella quale - voglio ricordarlo - sono stata io, prima, a denunciare pubblicamente e a segnalare in Procura la situazione economica altamente critica dell'azienda e, poi, ad affidarla a un nuovo cda, che ne ha risanato i conti».


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